IL MERCATO CORRE SUL CARRO DI FACEBOOK. CHE TRATTA PER LE APP DI UBER (MA NON DITELO AI TAXISTI) - DOPO COMIN E CIOFFI ANCHE MANCINI LASCIA L'ENEL - SNAM AL TAVOLO CON BANCHE PER RIFINANZIARE DEBITO

1-PARTERRE

DA "Il Sole 24 Ore"

 

POMPEA, I SOCI RESISTONO (PER ORA) ALLE BANCHE

È famosa, soprattutto, per la pubblicità televisiva dell'intimo Roberta, dove le modelle comparivano solo di schiena. La Pompea, società che fa capo alla famiglia Rodella, è cresciuta per acquisizioni e ora si trova a dover combattere non tanto la crisi (visto che il gruppo genera un centinaio di milioni di fatturato e 7-8 milioni di Ebitda) quanto il peso del debito: una cinquantina di milioni contratti con gli istituti di credito.

POMPEA POMPEA

 

E proprio per venire incontro alle richieste delle banche, la famiglia Rodella avrebbe acconsentito a cercare un partner (industriale o finanziario) a cui cedere una quota di rilievo. Ma la storia pare lontana da una conclusione: malgrado l'incarico affidato all'advisor Equita e gli approcci con Calzedonia, Yamamay e Golden Lady (e perfino con La Perla di Silvio Scaglia interessato alla capacità produttiva) la famiglia pare scettica di fronte alle avance, visto che le attese degli azionisti sono per un'offerta a multipli elevati. (C.Fe.)
 

CONAD STUDIA IL MEGA-FONDO

Un megafondo di natura immobiliare nel quale inserire un portafoglio di punti vendita, supermercati e ipermercati. È quanto starebbe studiando il management della catena di distribuzione Conad secondo le indiscrezioni che stanno circolando sul mercato in questi ultimi giorni.

 

Conad - che per rete commerciale, giro d'affari e quota di mercato, è la più grande organizzazione cooperativa italiana di imprenditori indipendenti con 3019 strutture in quasi tutte le province italiane e un fatturato su scala nazionale di 11,6 miliardi di euro - pare stia provando a costituire un megafondo del valore di circa 800 milioni di euro per il quale starebbe anche cercando una Sgr nel panorama delle società di gestione immobiliare. Gli asset - Conad opera sul mercato della Grande distribuzione con diversi marchi, da Conad a Conad cityn da Margherita a E.LeClerc - che verranno apportati sono situati su tutto il territorio italiano. (P.De.)

conadconad

 

LA CORSA DEL MERCATO SUL CARRO DI FACEBOOK

 

I conti trascinano Facebook a nuovi massimi storici al Nasdaq, dove il titolo ha ieri guadagnato oltre il 5% a 75 dollari. Il re dei social network, che da inizio anno è salito del 39%, ha ormai fatto dimenticare agli investitori i dubbi sul suo business. E non solo agli investitori: la crescita di utenti, fatturato e pubblicità soprattutto attraverso gli accessi dai gadget mobili, ha convinto anche non pochi analisti.

ZUCKERBERG COME DOTTOR MALE ZUCKERBERG COME DOTTOR MALE

 

Che si sono precipitati ad alzare il target sulle azioni: Cowen & Co l'ha portato a 90 da 85 dollari, Fbn Securities a 95 da 85 dollari, Canaccord Genuity a 84 dai 75 ormai raggiunti. Facebook, nel secondo trimestre, ha sbaragliato le attese: gli utili si sono impennati del 137% a 791 milioni, pari a 42 centesimi per azione rispetto ai 32 previsti. Le entrate sono lievitate del 61% a 2,91 miliardi, sopra a pronostici fermi a 2,8 miliardi. Se questo basti a giustificare la nuova corsa a Wall Street rimane, per l'azienda e i suoi soci, la scommessa da vincere. (M. Val.)

 

M&A, DA LINCOLN A BAIRD BOUTIQUE USA ALL'ATTACCO

William Blair, Lincoln International, Harris Williams, Jefferies, Baird: le boutique di advisory americane entrano sul mercato italiano delle fusioni e acquisizioni per fare concorrenza alle banche d'affari con presenza più storica e consolidata. È l'altra faccia della medaglia del mercato dell'M&A nazionale, dove i volumi (malgrado il leggero recupero sul 2013) sono ancora bassi a causa della crisi economica che continua a colpire le società.

Ma forse proprio per la crisi, si moltiplicano le aziende che hanno bisogno di liquidità da investitori: con diversi possibili deal all'orizzonte.

 

UBER index UBER index

Così, nell'ultimo anno e mezzo, le boutique americane indipendenti hanno cominciato ad espandersi in Europa, partendo da Londra. Per prima Lincoln ha deciso di sbarcare in Italia fondendosi con la Rondelli Advisers, ma ora si starebbero muovendo anche Baird e William Blair, con particolare attenzione per la fascia delle Pmi. L'obiettivo è fare concorrenza a marchi storici come Lazard e Rothschild.(C.Fe.)

 

 

2-DA “La Stampa”

 

FACEBOOK CORRE IN BORSA E TRATTA PER LA APP DI UBER

Utile netto raddoppiato e balzo dei ricavi. E le indiscrezioni di una trattativa con Uber per integrare l’app di ricerca auto nel suo sistema di messaggistica. Le notizie spingono gli acquisti sul titolo Facebook, che supera le attese sui conti e vola a Wall Street, dove tocca un nuovo massimo storico, raggiungendo il record intraday di 76,03 dollari. Una corsa, quella del social network, che non sembra destinata a fermarsi: «C’e ancora molto spazio per crescere» afferma l’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, sottolineando che i risultati del secondo trimestre sono «buoni».

ZUCKERBERG E SHERYL SANDBERG jpegZUCKERBERG E SHERYL SANDBERG jpeg


I risultati sembrano spazzare via i timori degli investitori sulla capacità di Facebook di rivedere il proprio modello di business e di puntare sul mobile, e mostrano trend positivi, quali una crescita forte a fronte di una riduzione della spesa. E, soprattutto, un aumento degli «amici»: gli utenti attivi mensili sono aumentati del 14% a 1,32 miliardi e quelli giornalieri del 19% a 829 milioni. Gli utenti mensili mobili sono 1,07 miliardi. Proprio il mobile era considerato il «tallone d’Achille» di Facebook, da molti ritenuta non in grado di attirare pubblicità sui dispositivi portatili.


Facebook chiude il secondo trimestre con un utile netto raddoppiato a 791 milioni di dollari a fronte dei 333 milioni di dollari del 2013. I ricavi salgono a 2,81 miliardi di dollari, il 61% in più rispetto all’anno scorso.
[r. e.]

 

ASSICURAZIONI CARIGE TRATTA CON APOLLO

 

Il cda di Carige sceglie Apollo per negoziare in esclusiva la vendita delle due controllate assicurative. La proposta del fondo Usa sarebbe arrivata solo a inizio settimana è stata peraltro preferita a quella del gruppo assicurativo Talanx. Sarà quindi Apollo, colosso Usa specializzato negli asset distressed e nel private equity, a proseguire la trattative con la banca per arrivare a definire l’acquisto di Carige Vita Nuova e di Carige Assicurazioni.

BANCA CARIGE BANCA CARIGE

 

 

MEDIASET VOLA SULLA SCIA DELLA SPAGNA

I risultati superiori alle attese della controllata spagnola spingono Mediaset a Piazza Affari, dove ha chiuso con un rialzo del 6,9% a 3,26 euro. Molto forti i volumi: nel corso della seduta sono state scambiate 23,5 milioni di azioni, rispetto a una media sui 10 milioni giornalieri nell’ultimo mese. Parallelamente Mediaset España a Madrid ha guadagnato l’8,39% a 9,12 euro. Ieri sera la controllata spagnola del Biscione ha annunciato inoltre una mossa sulla quale gli analisti finanziari già nel mattino avevano puntato: un investimento importante in azioni proprie.

 

SILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONISILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONI

Nel dettaglio Mediaset España ha acquistato per 307,5 milioni di euro azioni proprie pari all’8,5% del capitale. A vendere è stato il gruppo editoriale Prisa, che era al 13,65%, ha segnato una plusvalenza per 18,7 milioni di euro, ed ha detto di voler usare i proventi della vendita per ridurre il debito. [R.E.]

 

3-DA “Il Corriere della Sera”

 

TERCAS, LA FONDAZIONE RIPROVA A FARSI SPAZIO NEL SALVATAGGIO

(m. ger.) Basta il nome: Tercas. Evoca uno dei peggiori dissesti bancari degli ultimi anni che la crisi ha soltanto accelerato, non causato. Qualche numero: il «buco» definitivo, accertato all’inizio di luglio, è di 602 milioni; la banca abruzzese da 27 mesi è commissariata da Banca d’Italia; 18 gli indagati (compresi imprenditori e immobiliaristi clienti) in un’inchiesta penale della procura di Roma, tra cui l’ex direttore generale Antonio Di Matteo per i reati più gravi e l’ex presidente Lino Nisii per ostacolo alle funzioni di vigilanza.

 

tercas sede teramo tercas sede teramo

Martedì prossimo, 29 luglio, ci sarà il cambio della guardia. Il commissario straordinario chiede all’assemblea, che non ha alternative, di azzerare il capitale per coprire parte delle perdite. Dunque non resterà in mano più nulla alla Fondazione Tercas che aveva il 65%. Ma non basta. Interviene a fondo perduto anche il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, cioè la Croce Rossa delle banche, con 265 milioni. E poi ci mette 230 milioni la Popolare di Bari che ricostituisce il capitale e si prende il 100%. Pochi giorni fa, in una conferenza stampa, Mario Nuzzo, 72 anni, avvocato, professore di diritto civile alla Luiss e presidente della Fondazione Tercas, ha annunciato la disponibilità dell’ente a rientrare con una quota nella banca, nella misura che Bankitalia autorizzerà, partecipando all’aumento di capitale. C’è un particolare, tuttavia, che potrebbe sfuggire.

 

Nuzzo non è il nuovo presidente di una fondazione che si è rinnovata dopo l’incubo del crac della banca. E’ il presidente da sempre, cioè da quando la fondazione è nata 22 anni fa. Fino all’arrivo dei commissari ha nominato i vertici di Banca Tercas, a partire dal presidente Lino Nisii che è rimasto decenni sulla sua poltrona. Il dissesto, il commissariamento, l’azzeramento del valore delle azioni, il salvagente lanciato dal Fondo di garanzia dei depositi non sono bastati. Nuzzo è sempre lì e vorrebbe rientrare, se la Popolare Bari glielo permetterà. Teramo nel frattempo ha perso la sua banca e 602 milioni

banca tercas banca tercas

 

SNAM AL TAVOLO CON 16 BANCHE PER RIFINANZIARE IL DEBITO

(c.tur.) La firma dei contratti è attesa a inizio settimana, in anticipo sulla scadenza del 29 luglio quando il cda della Snam presieduto da Lorenzo Bini Smaghi approverà i conti del semestre. La società dei gasdotti si appresta infatti a rinegoziare il debito bancario in pool da 3,2 miliardi, parte della maxi provvista accesa due anni fa per rimborsare il debito intercompany con l’Eni e lasciare l’alveo del Cane a sei zampe. Bnp Paribas e Unicredit sono i coordinatori del rifinanziamento che coinvolge in tutto 16 banche, con Citi agente per la parte documentale, mentre i contratti sono in via di redazione con l’assistenza dello studio legale Orrick, su incarico della holding di san Donato, e Allen & Overy a fianco delle banche.

MALACARNE MALACARNE

 

Nel parterre degli istituti ci sono tra gli altri Intesa Sanpaolo, JP Morgan, Mediobanca, Hsbc, SocGen e Merrill Lynch. Il nuovo prestito, stesso importo di quello in scadenza, è strutturato in multitranche e revolving. Il nuovo accordo con il pool bancario si inquadra nella continua ottimizzazione, per costo, durata e flessibilità, che il gruppo guidato dal ceo Carlo Malacarne ha perseguito fin dal distacco dall’Eni. Il rifinanziamento permetterà al cfo Antonio Paccioretti di ottenere un repricing in linea con il calo degli spread e con il costo medio del debito che per Snam è 3,3%

 

 

I RUSSI DI NOVAPORT SULLA ROTTA  PER L’AEROPORTO DI RIMINI

(d.pol. ) Ci vorranno ancora 60 giorni per conoscere il nome delle cordate ammesse all’asta per la gestione del Federico Fellini. Ossia l’aeroporto di Rimini finito in stallo per il fallimento delle tre società proprietarie della concessione. Delle quattro candidature al vaglio dell’Enac, ne emergerebbe già una che non presenterebbe la fideiussione a norma di bando. Si tratta del Consorzio Abn A&b network. Passeranno alla fase due gli altri raggruppamenti tra i quali emerge la Novaport Italia. E anche l’identità che si cela dietro i suoi rappresentati legali. Si tratta dell’oligarca russo Roman Trotsenko e della sua Novaport di Mosca, sette aeroporti in portafoglio e un miliardo di investimenti pronti per altri scali. Tra questi Rimini, destinazione chiave per il turismo russo.

EnelEnel

 

 

MANCINI LASCIA L’ENEL

Dopo la recente uscita del direttore delle risorse umane Massimo Cioffi e del direttore delle relazioni esterne Gianluigi Comin, lascia Enel anche Gianfilippo Mancini, d’intesa con il neo ad Francesco Starace. Mancini ha guidato per sette anni le attività di produzione e vendita di energia.

 

 

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