MILANO +2,5% SUGLI AIUTI ALLA SPAGNA - SPREAD IN CALO A 340 - SQUINZI CONTRO PASSERA E MONTI: DAL GOVERNO NESSUN PROVVEDIMENTO INCISIVO - RCS: DELLA VALLE PRONTO A RICAPITALIZZARE - SINDACATI: L’ABI VUOLE ROTTAMARE 35MILA LAVORATORI - CISL E UIL: MARCHIONNE CONFERMA CHE NON CHIUDE LE FABBRICHE - LA SERRAVALLE AD ABU DHABI - CITIGROUP: LASCIA IL CEO PANDIT, ARRIVA CORBAT - ANCHE DEUTSCHE B. NELL’IPO SEA…

1 - BORSA: MILANO +2,5% SU VOCI APERTURA GERMANIA AD AIUTI SPAGNA
Radiocor - Chiusura sui massimi per le borse europee, spinte a fine seduta dalle indiscrezioni circa un'apertura della Germania alla concessione di una linea di credito alla Spagna da parte del fondo anticrisi europeo. Madrid (+3,35% circa) e Milano (+2,53%) sono state le borse migliori, grazie anche al buon esito delle aste sui titoli di stato greci e spagnoli. Nel pomeriggio sono arrivate buone notizie dagli Usa, dove i dati su inflazione e produzione industriale sono risultati migliori delle previsioni e i conti trimestrali di Goldman Sachs superiori alle attese.

A Piazza Affari, sul finale sono volate le banche, con Bper a +7,8%, Unicredit e Intesa Sanpaolo in crescita di oltre il 4%. Mediaset ha guadagnato il 7,25%, dopo aver confermato l'esistenza di contatti con investitori esteri per alleanze future. Per contro, e' scivolata Pirelli (-3,20%) dopo il profit warning dell'olandese Nokian Renkaat e i dati sulle immatricolazioni europee, che hanno penalizzato anche Fiat (-0,09%). Sul fro nte valutario, l'euro viaggia scambia a 1,3028 dollari (1,2950 ieri sera) e a 102,865 yen (101,89). Petrolio sulla parita' a 91,85 dollari al barile.

2 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE POCO SOTTO 340 PUNTI
(ANSA) - Lo spread Btp-Bund chiude poco sotto 340 punti (339) dai 350 di ieri. Il rendimento è in calo al 4,93% e in precedenza era sceso brevemente fino al 4,89%, un livello che non si vedeva da marzo scorso. Il differenziale tra la carta a 10 anni di Spagna e Germania termina a 426 punti base (dai 434 di ieri) con il tasso dei Bonos al 5,80%.

3 - BANCHE: SILEONI (FABI), L'ABI VUOLE ROTTAMARE 35MILA ADDETTI
Radiocor - L'Abi 'prepara il terreno per prepensionare circa 35mila lavoratori'. Cosi' Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, sintetizza l'incontro organizzato dall'Abi con i segretari generali confederali. Secondo il sindacalista, le banche puntano a prepensionamenti obbligatori e a far scendere l'occupazione sotto le 300mila unita' rispetto agli attuali 325mila addetti.

4 - RCS: DELLA VALLE, PRONTI A RICAPITALIZZARE SE CI SARA' BUON PIANO
Radiocor - 'L'aumento di capitale per Rcs sara' sicuramente necessario, aspettiamo il piano che l'amministratore delegato sta preparando. Vediamolo e valutiamolo. Per quanto ci riguarda, se sara' un buon piano siamo prontissimi a ricapitalizzare l'azienda'. Lo ha dichiarato Diego Della Valle, socio con l'8,7% del capitale di Rcs Mediagroup, lasciando l'assemblea degli azionisti che dovra' decidere sulla ricostituzione del capitale a causa delle perdite. Lasciando l'assise prima della votazione, il patron di Tod's ha quindi ribadito, a chi insisteva nel chiedergli se l'aumento sara' di circa 400 milioni di euro: 'Fatelo lavorare tranquillo - riferendosi all'a.d. Pietro Scott Jovane - quando sara' pronto il piano lo guardiamo e se va nella direzione giusta, noi siamo pronti a ricapitalizzare l'azienda perche' sicuramente ne ha bisogno'.

5 - FIAT: CISL E UIL, MARCHIONNE CONFERMA NO CHIUSURE STABILIMENTI IN ITALIA
Radiocor - 'La Fiat ha confermato che non chiudera' gli stabilimenti' in Italia. Cosi il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell'incontro con l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne. 'Abbiamo un incontro a fine mese - ha sottolineato Bonanni - vediamo se le proposte che faranno rispetto a qusta assicurazione' di non chiudere stabilimenti 'saranno congrue. Credo che con molta certezza si possa dire che Fiat non chiudera gli stabilimenti'. Anche secondo il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, 'l'incontro con Marchionne e' servito ad avere la conferma che non hanno nessuna intenzione di chiudere gli stabilimenti in Italia'

6 - SQUINZI, DA GOVERNO NESSUN PROVVEDIMENTO INCISIVO
(ANSA) - "Non ci sono provvedimenti incisivi per la ripartenza, in particolare per quanto riguarda ricerca, innovazione e infrastrutture". Lo ha affermato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. "Il governo - ha detto Squinzi a margine dell'assemblea degli industriali di Verbania - ha iniziato a operare bene per ridurre lo spread che comunque resta ancora alto". Il presidente di Confindustria ha invitato il governo "a completare provvedimenti adeguati come la Spending Review, la legge di stabilità, la semplificazione e la minirevisione del titolo V". "Il tempo è poco - ha sottolineato - fra tre mesi il governo ha esaurito il suo compito. Portare a compimento i provvedimenti varati sarebbe già un discreto segnale".

7 - OCSE: IN II TRIMESTRE OCCUPAZIONE SALE AL 65%, ITALIA AL 56,8%
Radiocor - Nel secondo trimestre l'occupazione nell'area Ocse si e' attestata al 65%, in leggero rialzo rispetto al 64,9% del primo trimestre e al 64,8% di un anno fa ma comunque l'1,5% in meno rispetto ai livelli pre-crisi. All'interno dei principali Paesi industrializzati ci sono significative differenze: negli Stati Uniti l'occupazione si e' attestata al 67% dopo essere cresciuta per tre trimestri consecutivi mentre in Canada e' salita al 72,3%; in Europa, invece, e' calata al 63,8% dal 64% del primo trimestre) per il quarto trimestre consecutivo. Nel Vecchio Continente, la percentuale di occupati scende in Grecia (51,4%), Spagna (55,6%) e Portogallo (62,3%). Per quanto riguarda l'Italia, si attesta a 56,8%, in lieve calo rispetto al 56,9% del primo trimestre e al 57% di un anno fa.

8 - CITIGROUP: L'A.D PANDIT SI FA DA PARTE, AL SUO POSTO CORBAT
Radiocor - All'indomani dei conti del terzo trimestre, arriva la notizia delle dimissioni dell'amministratore delegato Vikram Pandit, che lascia anche i l consiglio di amministrazione di Citigroup. Come si legge in una nota della societa', il Cda ha nominato al suo posto Michael Corbat, attualmente capo della divisione che si occupa di Europa, Medio Oriente e Africa (Emea). 'Questo e' il momento giusto perche' un'altra persona prenda le redini di Citigroup' dopo che la banca 'e' emersa alla crisi finanziaria come un istituto piu' solido', ha detto Pandit.

9 - GOLDMAN SACHS: UTILI III TRIM SOPRA ATTESE GRAZIE A INVESTMENT BANKING
Radiocor - Goldman Sachs ha riportato per il terzo trimestre fiscale utili netti per 1,51 miliardi di dollari o 2,85 dollari ad azione su un gi ro d'affari di 8,35 miliardi. I risultati sono superiori alle attese degli analisti che erano di utili per 2,19 dollari ad azione su ricavi per 7,24 miliardi e mostrano un netto miglioramento rispetto a un anno fa quando il gruppo aveva riportato una perdita di 84 centesimi ad azione.

Nel periodo il capitale Core Tier 1 e' salito al 15% mentre gli asset in gestione alla data del 30 settembre erano pari a 856 miliardi. Il trimestre e' stato 'solido' ha commentato il ceo Lloyd Blankfein e ha visto risultati particolarmente soddisfacenti da parte della divisione di investment banking, che ha registrato un aumento del giro d'affari del 49% a quota 1,156 miliardi contribuendo in misura decisiva alla prestazione del gruppo. L'ambiente macro, ha aggiunto Blankfein, rimane comune 'challenging'.

10 - MISSIONE AD ABU DHABI PER LA MILANO-SERRAVALLE...
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - Con base d'asta di 675 milioni e aggiudicazione il 26 novembre parte il processo di vendita dell'82,2% di Milano Serravalle, la società autostradale controllata dalla Asam della Provincia di Milano (e da quella di Monza e Brianza) che ha in pancia l'omonima autostrada, le tangenziali e i cantieri Pedemontana, Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano) e Tangenziale esterna di Milano.

Chi può comprare? Molto probabile l'interesse del gruppo Gavio - che ha già il 14% di Serravalle - e forse del fondo F2I di Vito Gamberale ma sono possibili anche cordate, considerato anche che l'acquirente dovrà mettere sul piatto ulteriori 600 milioni circa per le ricapitalizzazioni legate ai nuovi cantieri. Per questo si punta ad allargare la platea dei concorrenti: a fine ottobre dovrebbe partire un road show tra Milano, Londra, Parigi e perfino Abu Dhabi, per sondare l'interesse dei fondi sovrani arabi.

Al tour dovrebbero partecipare direttamente il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, con il consigliere delegato di Asam, Carmen Zizza, che è la responsabile della gara, il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi, e un esponente del Comune di Milano. Difficile la presenza del sindaco, ad alcune tappe parteciperà il direttore generale Davide Corritore.

11 - CARIGE ASSICURAZIONI NEL MIRINO ISVAP...
M.Ger. per il "Corriere della Sera" - Carige Assicurazioni, la compagnia danni di Banca Carige, torna nel mirino dell'Isvap. L'Authority sulle assicurazioni ha chiesto una consistente e urgente ricapitalizzazione della compagnia (almeno 138 milioni) dopo un'ispezione che ha formulato contestazioni durissime, tra le altre, sulla consistenza delle riserve sinistri (cioè l'ammontare stimato per il pagamento futuro dei sinistri), sull'insufficiente accantonamento per rischi fiscali e sull'adeguatezza dei controlli interni. Tant'è che il documento prospetta addirittura il commissariamento in mancanza di interventi immediati.

La società ha già replicato alle contestazioni (rilevando, tra l'altro, diverse metodologie di calcolo per le riserve sinistri) e comunque a fine settembre ha chiesto all'azionista di controllo, Banca Carige, 100 milioni di rafforzamento patrimoniale più altri 48 milioni per il rimborso di bond subordinati. La capogruppo, che nel primo semestre 2012 aveva rinnovato alla controllata affidamenti per 145 milioni, dovrà probabilmente procedere al "versamento".

Carige Assicurazioni, insieme a Carige Vita, è parte integrante del «conglomerato finanziario» genovese e un commissariamento avrebbe effetti dirompenti anche sulla gestione della banca, quotata in Borsa. Giovanni Berneschi, presidente dell'istituto e vicepresidente della compagnia danni, aveva già preso una serie di provvedimenti per dare una sterzata (l'ennesima) alla controllata che da anni drena risorse. A luglio è stato assunto Roberto Laganà, proveniente da Groupama, al posto dell'amministratore delegato Diego Fumagalli, uscito con 175 mila euro e manleva sulle responsabilità.

La compagnia già in passato, quando alla guida c'era Ferdinando Menconi, era stata oggetto di accertamenti ispettivi dall'esito molto critico. Lo stesso Menconi ad aprile in assemblea (ha qualche azione) ha attaccato la gestione, le consulenze esterne e preannunciato dossier. Berneschi, in replica, gli ha chiesto di esibire le carte in modo trasparente. Un clima tesissimo che non è certo migliorato con i risultati del bilancio 2011 (al centro dell'ispezione Isvap) chiuso con oltre 9 milioni di perdita (673 milioni di premi), cui ha fatto seguito un primo semestre 2012 ancora peggiore: -7,6 milioni.

12 - ANCHE DEUTSCHE BANK NELL'IPO SEA...
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - Diventa più internazionale il parterre di banche per la quotazione della Sea, la società degli aeroporti di Linate e Malpensa. Accanto agli advisor incaricati già l'anno scorso - Mediobanca, Unicredit, Banca Imi e Morgan Stanley come joint global coordinator - ci sarebbero due new entry estere con forti addentellati in Italia come Deutsche Bank e Bnl-Bnp Paribas, anche se non è ancora chiaro il loro ruolo (joint global coordinatore o bookrunner). A premere per un quadro più internazionale di banche nell'Ipo sembra sia stata la Provincia di Milano, socio al 14,56% nonché unico venditore: il 25% del flottante sarà determinato anche da un contemporaneo aumento di capitale che farà diluire il Comune di Milano al 48% e il fondo F2I, al 26% circa.

 

 

 

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOMARIANO RAJOY E ANGELA MERKELGIUSEPPE MUSSARI DELLA VALLE MARCHIONNE E BARBIE A LETTO jpegGIORGIO SQUINZI gurria MICHAEL CORBATVikram Pandittangenziale serravalleABU DHABICARIGEGiuseppe Bonomi www agrpress it

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO