MOTOR WAR! MILANO DICHIARA GUERRA A BOLOGNA: NEL 2014 MEGA-MANIFESTAZIONE SULL’AUTO NELLO STESSO MESE DEL MOTOR SHOW!

Dario Di Vico per "Il Corriere della Sera"

Toccherà al ministro Flavio Zanonato pronunciarsi sulla nuova aspra contrapposizione che si è aperta tra Bologna e Milano. Il 16 novembre, infatti, andranno da lui il presidente della Fiera di Bologna Duccio Campagnoli, il sindaco Virginio Merola e l`assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli, tutti decisi a denunciare «lo scippo del salone dell`auto».

Secondo i bolognesi approfittando di una temporanea interruzione del Motor Show quello che ne era stato il padre, l`imprenditore Alfredo Cazzola, ha deciso di dar vita a una manifestazione concorrente, ha trovato orecchie attente nei vertici della Fiera di Milano e per di più l`ha calendarizzata nel dicembre 2014 (lo stesso mese in cui il Motor Show dovrebbe riaprire i battenti). Con un comunicato di fuoco ieri Campagnoli ha suonato la carica puntando sull`orgoglio ferito «della Motor Valley emilianoromagnola che ha una storica e indiscutibile specializzazione nota in tutto il mondo».

L`accusa è di campanilismo e concorrenza sleale per la sovrapposizione delle date, perché in competizione ci sono società fieristiche partecipate dagli enti locali e perché non si spiegano come le stesse case automobilistiche italiane ed estere che erano state dubbiose sull`impegnarsi per il Motor Show 2013 possano vedere di buon occhio una nuova fiera che per di più raddoppia Bologna.

Cazzola ha una lunga storia imprenditoriale che lo ha visto inventare 37 anni fa il Motor Show, rilevare senza successo lo storico Salone dell`auto di Torino e poi uscire dalla manifestazione bolognese e venderla (a caro pezzo) agli attuali proprietari, i francesi del colosso GL Events. In mezzo c`è una improvvida candidatura a sindaco di Bologna e più di qualche contrasto con i vertici della fiera petroniana.

Ma la sua fama di uomo di business deve essere rimasta intatta se la Fiera di Milano ha creduto in lui o comunque non gli ha detto no. Cazzola, infatti, sembra impegnato in una scommessa ad alto rischio: impiantare ex novo a Milano una manifestazione che entri nel rango della grandi fiere dell`auto europee come Francoforte, Parigi e Ginevra quando nel frattempo l`Italia è scivolata al nono posto tra i mercato europei e la Fiat non ha più il 3o% delle vendite interne come ai tempi del Salone sabaudo.

A questi numeri si può obiettare che, pur con il tracollo che lo ha investito, il mercato italiano dell`automotive può contare su 36 milioni di veicoli circolanti che in qualche modo dovranno essere sostituiti, però per far quadrare il cerchio tra investimenti e ritorni Cazzola dovrà inventare un nuovo concept espositivo innovativo almeno quanto lo fu a suo tempo il Motor Show. In sintesi la competizione vera più che con Bologna sarà con la crisi e l`auspicata ripartenza del mercato.

Nel mirino dei bolognesi non c`è solo il traditore Cazzola, ma anche Fiera di Milano e il suo amministratore delegato Enrico Pazzali e qualcuno a mezza bocca parla persino di un complotto della destra milanese contro la sinistra emiliana. Esiste comunque un precedente che ha lasciato ferite ancora aperte: quello del salone dell`edilizia. La città delle Due Torri ospita da dieci lustri il Saie ma qualche anno fa è nata a Milano una manifestazione assai simile, il Made, che si è portata dietro tutta una serie di strascichi arrivati fino alle aule del tribunale e al pagamento di una penale da parte di Federlegno (che aveva materialmente gestito il trasferimento) verso FiereBologna.

Se poi ci allontaniamo di qualche chilometro le contrapposizioni tra Milano e l`Emilia si arricchiscono di un nuovo capitolo, l`agro-alimentare. Parma ha il Cibus e Milano ha messo su Tuttofood e la concorrenza tra le due manifestazioni è feroce quanto il conflitto tra i due gruppi dirigenti. In Emilia hanno anche denunciato di recente mire espansionistiche di Milano sulla Fiera di Reggio Emilia (in gravi difficoltà economiche) ma da Rho sono arrivate finora secche smentite.

La verità è che non c`è più spazio per le troppe manifestazioni che si tengono in Italia, quelle considerate appetibili vengono contese palmo su palmo e non c`è dubbio che Milano vuoi per il quartiere fieristico di cui dispone vuoi per l`effetto Expo questa battaglia preferisca giocarla in attacco e non in difesa. Toccherà a Zanonato capire se si può ritrovare il filo del dialogo o se il governo possa indossare i panni di Re Salomone davanti al figlio conteso.

2 - MOTORSHOW: ANZALDI (PD), GOVERNO TROVI UNA SOLUZIONE

(ANSA) - "E' urgente che il Governo ci dica chi e' l'artefice di questo pasticcio organizzativo e valuti se non sia il caso di costringere gli organizzatori a trovare una soluzione che almeno non danneggi uno dei due o addirittura entrambe le manifestazioni". Lo dichiara Michele Anzaldi deputato del partito democratico annunciando un'interrogazione parlamentare, sulla vicenda della sovrapposizione da parte di Fiera Milano di un nuovo evento fieristico sull'automobile, durante le date del Motorshow 2014 di Bologna.

"La logica dell'Italia dei campanili continua a prevalere anche in un mercato fondamentale per l'industria italiana - aggiunge -, e ad alta vocazione internazionale, come quello delle automobili, che sta attraversando una crisi epocale nel nostro Paese.

Il prossimo anno Bologna e il Motorshow anziche' competere ad armi pari con i grandi saloni internazionali di Ginevra Francoforte e Parigi, e poter contare, come avviene in questi paesi, sull'appoggio del mercato nazionale, si vedra' costretto ad affrontare un avversario locale pronto, in barba a tutte le regole sulla regolamentazione della concorrenza, a creare un evento simile a cento chilometri di distanza e per di piu' nelle stesse date.

Insistendo quindi sugli stessi visitatori e sugli stessi espositori che negli anni passati hanno fatto di Bologna la sede dei sogni a quattro ruote di milioni di ragazzi. Queste competizioni interne servono solo a indebolire un settore caratteristico del miglior Made in Italy che tutto il mondo ci invidia, e che meriterebbe di essere valorizzato, dimenticando che oggi l'Italia nel mondo della meccanica e' conosciuta per marchi quali la Ferrari, la Ducati e la Lamborghini, tutte aziende che hanno visto la loro nascita proprio in Emilia".

 

Alfredo CazzolaAlfredo Cazzola, imprenditore ed ex patron del MotorshowEnrico Pazzali Le ragazze del Motor Show di Mosca Motorshow bologna le standiste esterne motorshow stand mercedes motorshow bologna foto Enrico Pazzali jpegmotorshow

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO