milanosesto

MILANOSESTO, LA GRANDE SCOMMESSA - È IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE POST-INDUSTRIALE PIÙ GRANDE ATTUALMENTE IN CORSO IN EUROPA - UN ESEMPIO DI COME FARE LE COSE: PUBBLICO E PRIVATO CHE LAVORANO INSIEME

http://www.ilfoglio.it/tecnologia/2016/11/17/news/milano-progetto-milanosesto-107077/

 

Tu chiamalo, se vuoi, un esempio. Un esempio in grande, di quel che vuol dire pensare una città in grande, investire in grande, un sistema integrato in grande. Pubblico e privato che lavorano insieme, su progetti che hanno anche un’alta attrattività tecnologica – dunque un mercato e internazionale e un’occasione di occupazione – e dovrebbero poterlo fare più in grande. Un esempio c’è già, sta camminando, è grande anche perché sta nella Grande Milano, che dovrebbe essere qualcosa come la Greater London.

 

Milanosesto è il progetto di riqualificazione post-industriale più grande attualmente in corso in Europa. Un milione e 400 mila metri quadrati, di cui 650 mila diventeranno aree verdi. Milanosesto è anche la bonifica ambientale più grande d’Europa (questa era l’area delle acciaierie Falk, qui fu temprata l’economia italiana in decenni di altiforni), un investimento – privato – da 250 milioni di euro.

 

MILANOSESTOMILANOSESTO

Il progetto Milanosesto è noto, ma guardarlo in dettaglio permette di capirne la logica. A partire dalla filosofia urbanistica che ridisegna e ricuce un’area enorme metropolitana, che prevede anche la nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni (una grande piazza sospesa sopra il livello dei binari) collegata alla metropolitana, fino a divenire una porta di accesso al nuovo polo sanitario e di ricerca scientifica: ma anche uno snodo per tutto il nord milanese.

 

Su un’area già bonificata, che verrà consegnata al comune di Sesto e alla regione in marzo – ceduta a titolo gratuito da Milanosesto, che ha investito 50 milioni per la bonifica – sorgerà la Cittadella della Salute: l’Istituto dei Tumori e il Besta verranno qui, per creare un’istituzione di cura ad alto profilo scientifico unica in Europa. Già finanziato, 400 milioni pubblici.

MILANOSESTOMILANOSESTO

 

Su un’altra parte dell’area sorgeranno, oltre al verde, un’area residenziale (qui vivranno 15 mila persone), un mall di nuova concezione, una “street retail”. Investimento privato. A farsene carico è stato un immobiliarista di nascita bolognese e poco più che cinquantenne, Davide Bizzi, che ha iniziato a pensare in grande lavorando nel campo immobiliare degli Stati Uniti, e per molto tempo all’estero.

 

Oggi guida la Bizzi & Partners Development, si è assunto il rischio d’impresa di rilevare il progetto dopo il flop di Risanamento. Ha avuto la capacità di coinvolgere il gruppo saudita Fawaz Alhokair, il più importante operatore immobiliare dell’Arabia Saudita che investe per la prima volta in Italia, ha già prenotato 80 mila metri quadrati, progetta di salire al 50 per cento del capitale quando le gru cominceranno a volteggiare. E comunque non oltre il 2021, anno in cui Bizzi e i suoi soci contano che Milanosesto sia una realtà viva e produttiva.

 

Non solo l’ospedale, che sarà attivo entro il 2021. Investimento pubblico nella Sanità e sviluppo privato che camminano insieme, una logica virtuosa. L’idea di Davide Bizzi Ma c’è un altro aspetto che è interessante raccontare, per capire qualcosa che va al di là di un progetto milanese. Sullo spazio direttamente attiguo alla Cittadella della Salute, Milanosesto – privatamente – intende sviluppare un polo di ricerca scientifico-sanitaria e industriale di eccellenza, offrendo spazi e strutture per un’area di trasferimento tecnologico in stretto rapporto con le strutture sanitarie, coinvolgendo le università – il polo scientifico milanese, la Medicina della vicina Bicocca tra gli altri.

 

Un concept di sviluppo di grandi potenzialità, anche economiche, per tutta l’area milanese-lombarda. Analogo, se vogliamo, al progetto Human Technopole sull’area ex Expo. Ma lì è investimento pubblico, le logiche diverse, non per forza concorrenziali. Carlo Masseroli, da pochi mesi nuovo direttore generale di Milanosesto, spiega che il lavoro su questo aspetto sta procedendo, l’interesse di istituzioni, aziende e centri di ricerca internazionali già verificato.

 

MILANOSESTO 1_1MILANOSESTO 1_1

La data della scommessa sempre quella, 2020-2021. Masseroli è stato assessore all’Urbanistica della giunta Moratti, sa che cosa significa e quanto sia importante far interagire le logiche d’impresa con le logiche (e i tempi) delle pubbliche amministrazioni. E’ fiducioso di quanto si sta facendo, ma ci tiene a sottolineare un aspetto sistemico.

 

Semplificando, si potrebbe dire che se fossimo nella Greater London (ma la Città Metropolitana cosa dovrebbe essere?), un investitore-developer privato oggi avrebbe un solo interlocutore istituzionale, anziché dover trattare-concordare ogni step con un paio di ministeri, la regione, un comune di dimensioni medio piccole, un paio di università, l’Arpa e quant’altro. Ogni passaggio allunga i tempi, allarma gli investitori stranieri, costa quattrini. “Il nostro progetto ha l’ambizione di contribuire a un’attrattività di sviluppo che non riguarda solo noi, ma Milano e l’Italia”, dice. L’auspicio che le istituzioni si sentano coinvolte, e pensino in grande, è un esempio molto milanese.

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO