IL MIO NOME È BOND, DRAGHI BOND - LA CORTE EUROPEA DÀ UN PARERE POSITIVO AGLI ACQUISTI DELLA BCE. E DRAGHI PARLA AL TEDESCO “DIE ZEIT”: “LA GERMANIA DEVE CAPIRE, DOBBIAMO MANTENERE LA STABILITÀ TEDESCA”

1. CORTE UE DÀ RAGIONE A BCE. DRAGHI: "LA GERMANIA CAPISCA" - "NON PROCURIAMO VANTAGGI A QUESTO O QUEL PAESE"

Da www.ansa.it

 

Mario Draghi Mario Draghi

"Il nostro compito non può e non deve consistere nell'accollarsi il compito delle riforme di alcuni governi". Lo ha detto Mario Draghi in un'intervista a Die Zeit, secondo un'anticipazione. Il presidente ha sottolineato che alla Bce "mancherebbe la legittimazione democratica" in un ruolo del genere. "La Bce deve mantenere i tassi bassi e mirare a una politica espansiva che accompagni la crescita".

 

"Non siamo qui a provocare vantaggi a questo o quel paese, o a punire i contribuenti tedeschi". Alla domanda se si senta ferito quando economisti tedeschi gli rimproverano di agevolare i Paesi del sud, il presidente della Bce ha risposto "sì".

 

I tedeschi devono capire che la Bce ha un mandato pan-europeo a mantenere la stabilità dei prezzi. Draghi ribadisce che Francoforte è pronta ad acquistare titoli di debito pubblico. "Ci sono differenze" su come arrivarci "ma non possibilità infinite".

merkel schaeuble germania merkel schaeuble germania

 

L'opinione preliminare dell'avvocato generale della Corte Ue sulla legittimità degli acquisti di bond governativi Omt rappresenta un "passaggio importante nella richiesta di un giudizio preliminare". Così, su Twitter, la Bce, che incassato il parere favorevole ricorda che la misura di salvataggio è "pronta e disponibile".

 

"Il rischio di una deflazione è ancora basso, ma maggiore di un anno fa". Lo ha detto Mario Draghi, in un'intervista a die Zeit in uscita domani. "Non sono auspicabili" né una inflazione né una deflazione, ha aggiunto, ma "l'inflazione è più facile da contrastare da una banca centrale".

 

L'euro è "irreversibile". Il presidente della Bce non ha voluto commentare un ipotetico esito delle elezioni in Grecia: non sarebbe "ragionevole" fare illazioni, ha detto.

 

Corte Ue, acquisti bond rispettano trattati - Gli acquisti di bond promessi dalla Bce con il programma Omt "in linea di principio" rispettano i trattati europei, anche se alcune condizioni potrebbero dover essere rispettate. Così l'avvocato generale della Corte di giustizia europea in un parere consultivo. La decisione definitiva della Corte è attesa nel giro di pochi mesi.

weidmann draghi weidmann draghi

 

La Bce deve poter avere "ampia discrezionalità" nella politica monetaria per l'Eurozona. E' forse il passaggio chiave, in vista del 'quantitative easing' della Bce, del parere preliminare dell'avvocato generale della Corte di giustizia Ue sulla legittimità del programma 'Omt' lanciato nel 2012 da Francoforte.

 

Padoan: esame a marzo non è problema, esclusa manovra - "L'esame di marzo non è un problema, indipendentemente dall'esistenza di nuovi meccanismi di valutazione delle regole". Lo ha assicurato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan parlando al Gr1 dell'esame Ue sulla legge di stabilità italiana. Una manovra aggiuntiva, ha specificato, è "del tutto fuori luogo".

 

 

2. ORA TOCCA A DRAGHI; BCE VERSO L’ACQUISTO DI BTP

Danilo Taino per il “Corriere della Sera

 

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEACORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Forse l’Italia dovrebbe guardare con più benevolenza all’Europa. Ieri, dalla Commissione di Bruxelles è arrivata la flessibilità sui bilanci pubblici, probabilmente la massima possibile senza stracciare i patti firmati da tutti i membri dell’eurozona. Il maggiore Paese beneficiario ne sarà l’Italia. Il 22 gennaio, quasi certamente arriverà anche lo stimolo monetario: la Banca centrale europea è pronta per il Quantitative Easing sovrano, cioè l’acquisto di titoli pubblici dei 19 partner dell’area euro. Maggiore beneficiario ne sarà ancora una volta l’Italia. 
 

La constatazione è innanzitutto politica e già nei prossimi giorni diventerà un elemento di confronto. Non solo perché, a quel punto, il governo italiano sarà di fronte alle sue responsabilità: gli saranno state messe a disposizione due delle tre gambe necessarie a incamminarsi verso la ripresa, quella di bilancio e quella monetaria; la terza, quella delle riforme strutturali, dipenderà solo da esso.

 

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEACORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Prima ancora, la «questione italiana» entrerà però nel dibattito immediato, posta soprattutto da chi teme il rilassamento delle regole di finanza pubblica in Europa e ancora di più da chi non vorrebbe il Quantitative Easing (QE) della Bce. La questione avrà un peso nella decisione del 22 gennaio. 
 

Ieri, il membro del consiglio direttivo della Bce responsabile dei rapporti con la Commissione Ue, Benoît Cœuré, ha detto che a Francoforte le discussioni sul QE «sono ben avviate: la scorsa settimana abbiano discusso molti dettagli tecnici». Pronti a prendere una decisione, anche se — ha aggiunto — non è scontato (dichiarazione che ha aiutato le Borse, soprattutto i titoli bancari, a crescere, Milano dell’1,96%).

 

BENOIT COEUREBENOIT COEURE

Il giorno prima, Cœuré aveva comunque criticato l’esecutivo di Bruxelles per avere rinviato a marzo decisioni chiare sui Paesi che non hanno rispettato alla lettera il patto di Stabilità europeo nel 2014. «La Commissione Ue — ha detto — ha giustamente censurato Paesi come Italia, Francia e Belgio perché non hanno raggiunto i loro obiettivi di deficit. Ciò aumenta l’incertezza perché nessuno sa se le regole al momento sono applicate in pieno oppure no». 
 

Il fatto che le regole di bilancio siano state rese ieri più «flessibili» fornirà qualche argomentazione a chi, all’interno della Bce, in nome della stabilità finanziaria, vorrebbe rinviare il programma di acquisto di titoli pubblici. «Dev’esserci un bilanciamento appropriato tra i rischi e i vantaggi di un programma del genere e io in questo momento non lo vedo», ha detto qualche giorno fa Sabine Lautenschläger, anche lei membro del consiglio direttivo della Bce.

 

giancarlo padoangiancarlo padoan

Oggi, inoltre, un consigliere della Corte di Giustizia europea fornirà una prima indicazione — su richiesta della Corte Costituzionale tedesca — sulla legalità o meno del programma Omt della Bce, sostanzialmente il predecessore del Quantitative Easing, al solo annuncio del quale, da parte di Draghi, il momento di acutezza della crisi finanziaria sui mercati cessò, nel 2012. Pochi si aspettano una netta bocciatura, che creerebbe instabilità nella banca centrale. Ma anche questo passaggio indica la delicatezza del momento. 
 

Il 22 gennaio, insomma, l’atteso QE dovrebbe iniziare, come indicato nella riunione di dicembre dei governatori della Bce. Ma quasi certamente i membri tedeschi della banca voteranno contro. E l’argomento che l’Italia ne sarà il maggiore beneficiario sarà evocato. 
In realtà, è più vero il contrario: se deciderà di procedere all’acquisto massiccio di titoli di Stato anche contro l’opinione della Germania e della Bundesbank, Draghi segnerà l’ingresso della Banca centrale europea nell’età matura, quella dell’indipendenza. Sarà una scelta contro la deflazione nell’intera eurozona. Se poi l’Italia ne avrà i maggiori benefici, pazienza. 

 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO