moscetti sole gentili

MOSCETTI DI FERRO. L’AD DEL SOLE FA FUORI NAPOLETANO (ALTRIMENTI PORTAVA I LIBRI IN TRIBUNALE) E IMPONE GENTILI, PRIMO NEMICO DELL’EX DIRETTORE – IN PIU’, METTE NELL’ANGOLO ABETE - CALENDA PREFERISCE DARE BUCA (UN'ALTRA OPERAZIONE DI RENZI FINITA IN MERDA: BOCCIA FU ELETTO CON I VOTI DELLE PARTECIPATE ENI-ENEL-POSTE IN MANO AL RENZISMO)

1. SE ANCHE CALENDA PREFERISCE RESTARE NELL’OMBRA

Da il Giornale

 

CARLO CALENDA VINCENZO BOCCIACARLO CALENDA VINCENZO BOCCIA

Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, era atteso ieri pomeriggio nella sede del gruppo Sole 24 Ore in via Monte Rosa a Milano. Calenda sarebbe stato l' ospite d' onore dell' evento «Manufacturing Forum», una due giorni di focus e tavole rotonde moderati dai giornalisti del quotidiano di Confindustria, dedicata ai nuovi orizzonti della manifattura e dell' Industria 4,0, da lui fortemente voluta (tema, peraltro, centrale della sfida che si sta giocando sulla presidenza di Assolombarda).

 

Ma dal Sole ieri mattina hanno aggiornato il programma. Senza il ministro che all' ultimo momento, «per impegni istituzionali», ha preferito restare all' ombra.

 

2. AL “SOLE” PASSA LA LINEA DURA

Marcello Zacchè per il Giornale

ROBERTO NAPOLETANO1ROBERTO NAPOLETANO1

 

Il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, indagato da venerdì per false comunicazioni sociali, si fa da parte e la crisi al vertice del gruppo compie un passo avanti. Il cda della società ha ieri accettato di collocare Napoletano in aspettativa, senza stipendio, per un massimo di sei mesi. E ha nominato Guido Gentili, editorialista ed ex direttore dello stesso 24 Ore tra il 2001 e il 2005, direttore responsabile, con una formula «ad interim», in attesa dell' individuazione del futuro numero uno. In tempi brevi. Alla ricerca lavorerà il presidente del gruppo, Giorgio Fossa, in contatto costante con l' azionista di controllo, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

IL SOLE 24 OREIL SOLE 24 ORE

 

La soluzione trovata è sì provvisoria ma, grazie alla disponibilità di Gentili, ha permesso all' ad Franco Moscetti di superare l' impasse del gruppo editoriale: finanziariamente a secco (patrimonio netto negativo), un aumento di capitale importante alle porte, un' inchiesta giudiziaria in corso e uno sciopero ad oltranza dei giornalisti del quotidiano, che chiedevano le dimissioni di Napoletano e che da sabato non fanno uscire il Sole.

guido gentiliguido gentili

 

Oggi ci sarà un' assemblea di redazione, ma è prevedibile che lo sciopero venga revocato fin da subito (e così anche quello dei poligrafici, proclamato per giovedì) perché la figura di Gentili fornisce quelle garanzie di discontinuità che il cdr pretendeva: qualcuno ieri ricordava come il neo direttore avesse più volte manifestato, in occasioni pubbliche, la sua distanza da Napoletano, in linea con stragrande maggioranza dei giornalisti, che hanno sfiduciato già nell' ottobre scorso l' ex direttore.

 

ALBERTO ORIOLIALBERTO ORIOLI

Quest' ultimo rimane sì nel gruppo. Ma la sua richiesta di autosopensione si è trasformata in aspettativa non retribuita, soluzione individuata da Moscetti con la consulenza di un giuslavorista intervenuto in cda. E così è diventata un punto di non ritorno. Unito, tra l' altro, alla nomina di un direttore gradito assai più di altre candidature circolate alla vigilia, considerate troppo vicine a Napoletano, come quella del vicedirettore Alberto Orioli. Il quale peraltro avrebbe declinato di partecipare alla gara per evitare ulteriori spaccature.

 

Importante anche il profilo legale: l' aspettativa di Napoletano - unico dei 10 indagati dalla Procura che occupava ancora il suo posto e considerato dai pm «amministratore di fatto» del gruppo Sole - migliora la posizione giudiziaria della società perché certifica la volontà di svolta del management. Per questo l' ad Moscetti, con Fossa dalla sua e impegnato a fare la staffetta con Boccia, esce dal più lungo week end del gruppo editoriale più forte.

marcella panucci jpegmarcella panucci jpeg

 

Il manager laziale è stato molto determinato, tra venerdì, dopo gli avvisi di garanzia, e ieri mattina, a respingere ogni ipotesi di soluzioni morbide rispetto al direttore, o che non comportassero una reale discontinuità. Questa era invece la linea sostenuta fino a venerdì, all' interno del cda, da un leader confindustriale quale Luigi Abete e dal direttore generale di viale dell' Astronomia Marcella Panucci, che hanno difeso Napoletano e sostenevano la candidatura di Orioli.

 

Ma per Moscetti soluzioni più soft di quella trovata avrebbero compromesso la gestione del gruppo e l' aumento di capitale. Tanto che l' ad era pronto a portare i libri in Tribunale e a chiedere l' arrivo di un commissario giudiziale. Alla fine la sua linea è passata all' unanimità.

 

FRANCO MOSCETTIFRANCO MOSCETTI

Ora il clima sarà migliore, ma la partita è ancora lunga: giovedì il prossimo cda potrebbe essere di transizione, perché Moscetti deve convincere le banche a dare l' ok alla continuità aziendale alla luce delle decisioni di ieri. L' ok degli istituti è poi condizionato al piano industriale e all' aumento. Se non arrivasse il via libera, non sarà possibile approvare il bilancio 2016 nel successivo cda, previsto per lunedì prossimo. Quindi le prossime ore saranno decisive.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…