LA NAVE DEL TESORO - SOLDI, GIOIELLI, VESTITI, DOCUMENTI, CI SI ATTREZZA PER SALVARE IL PATRIMONIO ENORME, MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE ORA CHIUSI E ABBANDONATI NELLE CASSETTE DI SICUREZZA DELLE CABINE INVASE DALL'ACQUA - I CARABINIERI SORVEGLIANO LO SCAFO DELLA CONCORDIA PER EVITARE CHE GLI SCIACALLI VADANO A PESCA - I SUPERSTITI: RIDATECI TUTTO…
Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera"
E adesso gli uomini del capitano Marco Barone, comandante della compagnia carabinieri di Orbetello, avranno un compito in più: quello di custodire fedelmente, notte e giorno, l'immenso «tesoro del Giglio», com'è già stato ribattezzato. Perché è facile fare i conti: a bordo della gigantesca nave Costa Concordia c'erano 4229 persone, di cui 3209 passeggeri, 989 italiani, 569 tedeschi, 462 francesi, 177 spagnoli, 129 americani, 46 giapponesi, 25 inglesi e via dicendo.
E sia i turisti che i lavoratori dell'equipaggio in una notte hanno perso tutto: soldi, gioielli, vestiti, documenti. Un patrimonio enorme, milioni di euro a disposizione ora chiusi e abbandonati nelle cassette di sicurezza delle cabine invase dall'acqua. Un tesoro incalcolabile che attirerà senz'altro la febbre degli sciacalli. Per questo i carabinieri di Orbetello hanno già costituito una speciale task force per presidiare da terra e sott'acqua il titanico scafo («Ma il Titanic di cui ora si parla tanto - eccepisce uno dei militari - era grande meno della metà della Costa Concordia, perciò figuratevi che lavoro ci aspetta...»).
Di sicuro, se qualche squallido predatore dovesse riuscire a confondere il suo barchino in mezzo ai tanti impegnati nei soccorsi oppure a mimetizzarsi tra le decine di sommozzatori oggi in azione, sarebbe uno scandalo mondiale. E aumenterebbero le polemiche e le accuse che già dall'estero cominciano a piovere. Gli stranieri non ci perdonano il naufragio dell'altra notte: il personale della compagnia Costa Crociere viene tacciato apertamente dalla Bbc on line di «scarsa professionalità ».
Il sito inglese ricorda e denuncia «le scene caotiche» dell'altra notte e l'estrema disorganizzazione a bordo. Critiche feroci anche in Germania e in Spagna. E pure in Francia il quotidiano on line «Sud Ouest» annuncia che il signor Olivier Carrasco di Bordeaux farà causa alla Costa per la mancata assistenza: «Non abbiamo visto nessuno per tutto il tempo che è passato fino al nostro arrivo in Francia».
Monsieur Carrasco, e non solo lui, dice in pratica di essersi sentito abbandonato. La compagnia di navigazione, dal canto suo, però, si difende: «L'equipaggio era altamente addestrato e tutti i mezzi, dai salvagente alle scialuppe, perfettamente adeguati». Sarà , ma sono tanti i cittadini che adesso sperano di poter tornare in possesso dei propri averi: «Io quella notte ho lasciato 3 mila euro in cassaforte», dice Tiziana Bologna, passeggera di Lampedusa.
E suo padre Pietro racconta che in cabina, nel momento dell'evacuazione, ha lasciato il portafoglio con 2 carte di credito. «Rivoglio il mio anello di brillanti con una perla rosa, io ero nella cabina 1387», lancia un appello la signora Cristina Bordino. Antonina Bologna e suo marito Sergio Leonardi coi loro gemellini Emanuele e Samuele di 3 anni, paralizzati dallo spavento, annunciano di voler chiedere anche i danni morali e biologici. «Per la sofferenza provata», spiegano.





