“IL ROMANISTA” ALL’ULTIMO STADIO – NON DITE A CALTARICCONE CHE L’IMMOBILIARISTA LUCA PARNASI PUNTA ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “IL ROMANISTA” – NON SOLO: DA TEMPO E’ INDICATO COME POSSIBILE PARTNER DELLA AS ROMA PER LA COSTRUZIONE DELLO STADIO SU UN PROPRIO TERRENO A TOR DI VALLE - L'ACCOPPIATA GIORNALE SPORTIVO-STADIO POTREBBE SMUOVERE LE ACQUE NEL SETTORE PRESIDIATO DA ‘’IL MESSAGGERO’’...

1. PARNASI A ROMA PENSA A UN NUOVO QUOTIDIANO. E GUARDA AL ROMANISTA
Mauro Romano per MF

A Roma torna il binomio calcio e mattone. Da alcune settimane Riccardo Pugnalin, già capo della Comunicazione e degli Affari Istituzionali di Sky Italia, starebbe esaminando riservatamente alcuni dossier nel mondo dell'editoria per conto di alcuni investitori (tra cui il Gruppo Parnasi) per organizzare un nuovo polo editoriale tra cui, da subito, un quotidiano romano. Nel suo ufficio di piazza Fiume da alcuni giorni sono stati avvistati numerosi volti noti del giornalismo e dell'editoria italiana.

L'operazione sarebbe a supporto dei probabili cambiamenti politici e amministrativi della capitale. Nel mirino potrebbe esserci anche la testata de Il Romanista, giornale di culto per gli appassionati della Roma di Francesco Totti, o Il Tempo. Luca Parnasi, numero uno del gruppo Parsitalia, è infatti da tempo indicato come possibile partner della As Roma per la costruzione dello stadio della società giallorossa nella Capitale.

È proprio un terreno dei Parnasi a Tor di Valle uno dei due siti che la società calcistica guidata da James Pallotta ha inserito in una short list dalla quale uscirà la scelta per la costruzione dell'impianto. L'accoppiata giornale sportivo-stadio sarebbe interessante e potrebbe smuovere le acque nel settore presidiato da Il Messaggero.

2. LA ROMA DI PALLOTTA E UNICREDIT LO STADIO DI PROPRIETÀ ENTRO IL 2016 MA PER AVERLO DEVE CHIUDERE GLI ACCORDI
Alberto Ghiacci per il "Corriere dello Sport"

Hanno dato rassicurazioni gli uomini più importanti della Roma. Il presidente James Pallotta, uno degli amministratori delegati e braccio destro del numero uno Mark Pannes, il direttore generale Franco Baldini e l'altro ad che si sta occupando in prima persona della questione, Claudio Fenucci. Il fulcro del programma di sviluppo del club giallorosso era e resta uno soltanto: lo stadio di proprietà. I messaggi, in tal senso, sono gli stessi da mesi: «Stiamo facendo di tutto, faremo in fretta» .

Ora però, dopo che le settimane sono trascorse senza l'arrivo delle novità che erano state annunciate, sulla questione ha rimesso un punto importante il direttore commerciale della Roma. Cristoph Winterling, manager scelto dalla nuova proprietà, è intervenuto al meeting International Football Summit, a Colonia. E da lì, il segnale ha seguito la falsariga di quanto detto finora: la Roma ha intenzione di giocare nel nuovo impianto dalla stagione 2016-2017, fra tre anni e mezzo. «Il nuovo impianto aprirà nel 2016 e sarà interamente di proprietà del club» le parole di Winterling.

PASSI - Sei mesi fa la Roma assegnò il proprio mandato alla Cushman & Wakefield. L'advisor avrebbe dovuto stilare la short list dei possibili siti, con determinati requisiti, su cui sarebbe stato possibile (e conveniente) costruire il nuovo stadio. I tempi? L'annuncio doveva arrivare tra settembre e ottobre.

Ma la Roma sta vagliando ancora tutti i discorsi che sono in piedi: nessuno ha intenzione di sbagliare nulla nell'operazione più importante, quella che dovrà portare alla garanzia di un futuro di autofinanziamento all'avanguardia (da ricordare che l'attuale bilancio giallorosso ha un segno negativo di oltre 60 milioni di euro).

Chiaramente anche nell'ambito della Capitale nessuno tra i grandi costruttori vuole perdere facilmente l'occasione di entrare nell'affare romano più grande dei prossimi dieci anni. In testa c'è sempre il terreno di Tor di Valle, di proprietà dell'imprenditore Luca Parnasi. A questo punto però, dopo mesi di colloqui, manca il tassello più importante: il sì definitivo. Evidentemente i conti proposti, tra acquisto del terreno e quote di partecipazione nel club e nello stadio stesso, ancora non soddisfano la controparte.

TEMPI - Entro la fine dell'anno, però, la Roma è intenzionata a chiudere la questione. Non si può andare oltre se davvero si vuole rispettare la scadenza del 2016. I contatti, peraltro, sono stati avviati tutti: il sindaco di Roma Gianni Alemanno, per esempio, ha ricevuto rassicurazioni (anche scritte su un biglietto) da Pallotta stesso, nella cena che Roberto Cappelli, legale di Unicredit (coproprietaria al 40% della Roma) aveva organizzato nella sua casa ai Parioli un mese e mezzo fa, a inizio ottobre. Le trattative proseguono: Parnasi, e di conseguenza anche gli altri costruttori più importanti nel panorama cittadino, sono in attesa. Così come tutti coloro che tengono alle sorti della Roma.

MARKETING - Stadio a parte, nel proprio intervento al summit tedesco, il responsabile commerciale della Roma ha fatto luce sui programmi che la società sta sviluppando da poco più di un anno a questa parte, vale a dire dall'acquisto del club: «Per spiegare quanto sia internazionale la Roma basterebbe dire che sono un tedesco che fa un discorso in inglese e rappresenta un club italiano di proprietà americana... Con un patrimonio rappresentato da 87 milioni di tifosi in tutto il mondo, la Roma ha avviato il suo percorso verso l'internazionalizzazione del suo marchio.

Abbiamo 27 milioni di fan in Cina. C'è un progetto che mette al centro i sostenitori giallorossi di tutti e cinque i continenti e che punta alla valorizzazione del brand con la collaborazione di partner italiani e internazionali. Il progetto di internazionalizzazione prende le mosse anche dalle tournée mondiali, previste in America a dicembre e in Asia l'estate prossima, assieme al supporto di tifosi e partner internazionali appena entrati nella famiglia romanista, come Volkswagen, Disney e Philipp Plein. La nuova era della Roma vuole portare i tifosi e gli sponsor giallorossi in tutto il mondo, per diventare stabilmente un top club a livello globale» .

 

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