vladimir putin guerra economia russa ucraina

NOVANTA GIORNI ALLA BANCAROTTA - RICERCATORI ED ESPERTI RUSSI FANNO IL COUNTDOWN: IN TRE MESI IL PAESE ANDRÀ IN DEFAULT - NELLE CHAT C’È IL PANICO: “QUA SI TORNA AL BARATTO” - GIÀ SI VEDONO GLI EFFETTI DELL’ISOLAMENTO: LE PERSONE GIÀ INIZIANO A PERDERE IL LAVORO O NON SANNO PER QUANTO LO CONSERVERANNO - UNA SITUAZIONE CHE SI STA PROIETTANDO ANCHE SUL CAMPO: LE GUERRE COSTANO, E PUTIN NON HA LE RISORSE PER UN’OFFENSIVA A TUTTO CAMPO SULL’UCRAINA

IL DIAVOLO VESTE PRAVDA - MEME CARLI

1 - LA RUSSIA "TRE MESI E L'ECONOMIA CROLLA" I NUOVI POVERI DELL'ERA PUTIN

Francesca Sforza per “la Stampa”

 

“Tre mesi». E' questo il termine di tempo che rimbalza tra i messaggi, nelle chat, nelle interviste a ricercatori sui siti russi che ancora riescono a trasmettere. Tre mesi perché tutta l'economia crolli, perché il Paese vada in default, perché lo spettro degli anni Novanta torni a sedersi nelle tavole dei russi.

 

Un po' è panico, un po' è vox populi, un po' no, perché c'è già chi comincia a perdere il lavoro, chi non riesce a trovarlo, chi non sa per quanto riuscirà a conservare il proprio. Le immagini di code ai negozi che chiudono - l'ultimo McDonald, l'ultimo piumino Uniqlo, l'ultimo scaffale Ikea - fanno pensare che sarà il settore del commercio quello a mietere le maggiori vittime: ieri nella chat Telegram «l'amante insanguinata» (il riferimento è all'Ucraina) ci si chiedeva se siano pronti i tempi per tornare al baratto.

 

CODE AL MCDONALD IN RUSSIA

«Vestiti e scarpe, metteremo quelli che abbiamo», si sente già dire dai russi più anziani. Per adesso le riserve nei centri commerciali ancora sono disponibili, anche se è chiaro che le merci si stanno assottigliando, le persone avranno meno soldi da spendere, i prezzi stanno già crescendo e la popolazione si prepara a uno «scenario iraniano» (altra espressione ricorrente).

 

Ma i settori più a rischio di pesanti ricadute occupazionali sono quelli industriali: quello automobilistico in primo luogo, nel segmento chiave dell'assemblaggio. I produttori se ne stanno andando, la regione di Kaluga e di Kaliningrad hanno già fatto sapere che cercheranno di assorbire la fuga dei marchi tedeschi senza licenziare ma con un salario minimo: fra breve, hanno lasciato intendere, non ci sarà nulla da assemblare.

 

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

Anche Ford ha chiuso lo stabilimento di Vsevolozhsk, regione di Pietroburgo, e se Hyundai e Toyota ancora resistono, il problema sono i componenti, che arrivano da società occidentali che hanno fermato le forniture. L'altro settore colpito è l'aviazione: gli unici a essere effettuati saranno i voli nazionali perché le compagnie straniere hanno interrotto l'invio di pezzi di ricambio e del necessario per la manutenzione.

 

«Non soffriranno solo gli equipaggi e i complessi legati ai servizi aeroportuali - spiega la ricercatrice di San Pietroburgo Natalia Zubarevich - ma avremo tutti paura di volare». Stesse difficoltà per il petrolchimico: «Le attrezzature per la modernizzazione delle raffinerie sono in gran parte importate dall'Europa - dice ancora - e al momento non è chiaro come possano funzionare senza».

 

mcdonald's russia

I giovani economisti moscoviti fanno ipotesi, guardando sempre ai famigerati anni Novanta. Uno di loro, Vladimir Gimpelson, esperto di mercato del lavoro alla Scuola di Studi Economici di Mosca, sostiene che si assisterà a un congelamento della forza lavoro. «Congelare la forza lavoro significa sempre gestire shock temporanei - dice - ma non appena diventa chiaro che lo shock è permanente, i datori di lavoro semplicemente tagliano i costi e tolgono ciò che possono togliere. In un'economia in cui ci sono molti disoccupati, questo è, ovviamente, un disastro».

repressione in russia delle proteste contro la guerra 9

 

Insieme a «tre mesi» e «scenario iraniano», l'altra parola che circola come un mantra è «nazionalizzazione». I russi al fondo sperano in una pioggia di rubli che metterà a posto le cose.

 

Ma non funziona così: «I posti di lavoro sono creati da un'azienda a seconda di quanto e quali prodotti questa azienda produrrà - spiega Gimpelson -. Se un'impresa viene nazionalizzata, la prima domanda è: cosa produrrà? Per chi? E chi la gestirà? Se queste domande non trovano risposta - e in molti casi non ci sarà risposta - allora non capisco davvero cosa porterà la nazionalizzazione».

kfc russia.

 

Alle professioni tradizionali, per cui gli scenari benché disastrosi si prestano a essere analizzati con le lenti del passato, si affiancano oggi quelle per cui gli anni Novanta non rappresentano alcun orizzonte di senso.

 

Tipo quella di Vladi, tatuatore che vende i suoi lavori su Instagram: «Era la mia principale piattaforma di lavoro, perderò tutti i clienti, che già non riescono più a trovarmi». O quella di Sveta, responsabile in un reparto marketing di un centro estetico a Vladivostock: «Ho 10 persone nel mio team, cinque delle quali sono impegnate nella produzione di contenuti e nelle vendite su Instagram. Da lunedì, tutte perderanno il loro principale strumento di guadagno, e di lavoro».

LA SITUAZIONE DELL ECONOMIA RUSSA

 

 

2 - MOSCA SENZA RISORSE PER FERMARE I CONVOGLI DI ARMI ALL'UCRAINA

Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

Sabato i russi hanno dichiarato di ritenere «obiettivi legittimi» i convogli di armi occidentali che arrivano in Ucraina, ma la realtà del campo è un'altra: l'esercito di Vladimir Putin non ha per ora le armi né una rete sul campo per colpire in modo massiccio obiettivi in movimento con missili da crociera o balistici.

 

Imboscata ai carri armati russi in Ucraina

Per riuscire a distruggere - o quantomeno intralciare - queste spedizioni di materiale bellico, sostengono gli analisti, dovrebbero innanzitutto intensificare il lavoro di intelligence, e poi esporsi a maggiori rischi sul campo di battaglia. Intelligence e armi Per quanto riguarda l'intelligence, la rete dei servizi di Mosca si è dimostrata estremamente carente nel preparare l'offensiva, tanto che lo Zar ha fatto arrestare il capo del servizio estero dell'Fsb Sergej Beseda e il suo vice Anatolij Bolyukh, colpevoli di aver fornito un quadro inesatto della realtà ucraina: non erano solo dei funzionari, ma agivano in coordinamento con alcune figure chiave del Cremlino e sono ritenuti responsabili dello stallo militare.

 

z e v sui carri armati russi 2

È comunque probabile che i russi rilanceranno gli sforzi per identificare le rotte dei convogli, affidandosi magari a nuclei di sabotatori che agiscono dietro le linee nemiche. Quanto ai maggiori rischi, per intercettare i convogli occidentali lo Stato Maggiore russo dovrebbe inviare velivoli in spazi aerei contestati, con il pericolo che vengano abbattuti, oppure incursori in territori che non sono in loro controllo.

 

carriarmati russi distrutti con missile javelin2

All'esercito russo resta, per ora, una sola alternativa: i missili, come quelli che domenica mattina hanno colpito la base di Yavoriv, a pochi chilometri dal confine polacco, un'installazione e quindi facilmente identificabile. In questo caso, però, devono essere pronti a sacrificare un buon numero di missili stand-off di cui sono già a corto e che almeno in parte non raggiungeranno l'obiettivo.

 

palazzi distrutti a kiev

Le difese aeree ucraine hanno inoltre la capacità di intercettare i cruise russi, anche se questo non basta a creare uno scudo: di certo, dopo l'attacco a Yavoriv, l'esercito di Kiev e la Nato si adatteranno. Washington, infatti, sta valutando la possibilità di far arrivare agli ucraini batterie missilistiche anti-aeree da Paesi vicini e non solo i sistemi portatili. Tuttavia anche l'Armata di Putin si adegua e cambia.

 

GUERRA RUSSIA UCRAINA

I russi, nonostante le perdite subite, continuano l'erosione lenta dell'avversario. Pochi si fanno illusioni. I rischi Il vero rischio, nota Tyler Rogoway, direttore di The War Zone , è che l'esercito di Mosca colpisca fuori dai confini ucraini, dove vengono effettuate le consegne di armi che poi arrivano via terra - con camion, treni, vetture camuffate, ma anche normali automobili civili - alla resistenza ucraina: ad esempio la base aerea di Rzeszow Jasionka, in Polonia, dove atterrano i cargo, diventata il centro logistico di gran parte delle spedizioni occidentali.

guerra in ucraina

 

Un attacco simile equivarrebbe a una dichiarazione di guerra all'intera Nato, e potrebbe anche avvenire per sbaglio. C'è anche il tema del riconoscimento preciso di un bersaglio. Come faranno a distinguere un furgone carico di viveri da quello con le munizioni? Serviranno segnalazioni precise da girare all'aviazione o a commandos. I margini di errore sono ampi, situazioni drammatiche che si riproducono in ogni conflitto, è sempre il più forte a dettare le regole di ingaggio.

 

guerra in ucraina 4

Putin ignora i diritti umani. Il precedente I tentativi di ostacolare le filiere di rifornimento sono sempre complessi. Gli americani lanciarono ogni tipo d'azione per bloccare il sentiero di Ho Chi Minh, creato dal Nord Vietnam per assistere i vietcong: bombe, sensori e anche un metodo originale affidato ad alleati locali. Ad alcuni laotiani, che non conoscevano l'inglese, era stato fornito un piccolo apparato con tasti, ognuno contraddistinto da un disegnino che raffigurava un camion, soldati, animali, cannoni: la «vedetta» doveva limitarsi a premere il tasto quando avvistata i bersagli e da qui partiva un segnale per un ricognitore statunitense. Ma il «fiume» ha continuato a scorrere.

carri armati russi. carri armati russila z nei mezzi militari russi starbucks in russia

 

z nei carri armati russi

Ultimi Dagoreport

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?