
OPENAI, AHI AHI – MICROSOFT È PRONTA A “DIVORZIARE” DALL’AZIENDA DI SAM ALTMAN: IL CEO DEL COLOSSO DI REDMOND, SATYA NADELLA, E IL “PADRE” DI CHATGPT SI SONO SCONTRATI SULLA GESTIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SULLA POTENZA DI CALCOLO – L’USCITA DELLA SOCIETÀ DI SEATTLE, CHE HA INVESTITO PIÙ DI 20 MILIARDI IN OPENAI, SAREBBE UN GROSSO PROBLEMA PER ALTMAN, CHE AVREBBE GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE, STAVOLTA CON GOOGLE, PER…
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per "la Repubblica"
Quella che è stata definita la “miglior partnership della Silicon Valley” comincia a tremare. Secondo il Wall Street Journal , il rapporto tra Sam Altman, di OpenAI, e Satya Nadella, di Microsoft, mostra i primi segnali di crisi. I due amministratori delegati, considerati tra i guru del settore tecnologico, si sono scontrati sulla gestione dell’intelligenza artificiale e sulla potenza di calcolo.
Microsoft ha accusato il partner di aver dato alla compagnia di Seattle un accesso limitato, mentre la startup di Altman ha criticato la potenza di calcolo che Microsoft avrebbe messo a disposizione. Le tensioni sono emerse assieme alle voci che indicano la fine della partnership: i due Ceo puntano a creare un futuro indipendente, anche se non sarà facile.
Microsoft ha investito più di venti miliardi di dollari nel progetto OpenAI e la sua uscita potrebbe mettere in crisi la startup di intelligenza artificiale. Ma anche OpenAI potrebbe appellarsi alla clausola del super contratto che vieta alla compagnia di Bill Gates di accedere alla sua tecnologia più avanzata.
[…] Il punto chiave della tensione riguarda lo sviluppo da parte di OpenAI di modelli con intelligenza simile a quella umana. L’accordo tra le due aziende concede al cda guidato da Altman il potere di modificare il rapporto con Microsoft una volta che la startup riuscirà a costruire modelli con intelligenza simile a quella umana. Durante negoziati a porte chiuse, i dirigenti di Microsoft hanno detto a OpenAI che la tecnologia attuale è ben lontana dal traguardo e la clausola non può scattare. In un podcast, a febbraio, Nadella ha definito il traguardo «una sciocchezza legata alla manipolazione di parametri di riferimento».
OpenAI, nel frattempo, ha chiesto a Microsoft maggiore potenza di calcolo e accesso ai chip più avanzati, ma la compagnia di Seattle ha risposto dichiarando di aver fatto tutto il possibile. Intanto Altman ha aperto un altro fronte, stavolta con Google. La startup ha annunciato che presto gli utenti potranno acquistare prodotti attraverso ChatGpt.
[…] Ma l’acquisto non potrà essere completato all’interno di ChatGpt. Gli utenti verranno reindirizzati al sito del venditore.