patuano recchi bollore cattaneo

''LES ÉCHOS'': BOLLORÉ LANCIA LA CAMPAGNA D'ITALIA E VUOLE FARE IL BELLO E CATTIVO TEMPO IN TELECOM'' - PER CACCIARE PATUANO, 6 MILIONI DI BUONUSCITA. NON MALE PER UNO CHE IN 5 ANNI AL VERTICE HA SEGNATO 4 BILANCI IN PERDITA E UNO IN UTILE. DELEGHE A RECCHI, CATTANEO SI SCALDA AI BOX

1.TELECOM: ADDIO PATUANO, DELEGHE A RECCHI

 (ANSA) - Il Cda di Telecom ha raggiunto un accordo con l'ad Marco PAtuano sulle dimissioni. "L'accordo prevede - si legge in una nota - oltre all'erogazione di quanto già maturato a titolo di retribuzione ed emolumenti, fissi e variabili - il riconoscimento di ulteriori 6 milioni di euro".

 

patuano recchi telecompatuano recchi telecom

Lo si legge in una nota. Le dimissioni hanno effetto da oggi e le deleghe dell'ad sono passate al Presidente Esecutivo Giuseppe Recchi, che con il supporto del management guiderà il Gruppo fino alla nomina del nuovo ad.

 

A Patuano, precisa una nota, verranno riconosciuti 1.235.000 euro lordi a fronte della cessazione del rapporto di amministrazione e 4.765.000 euro lordi a fronte della cessazione del rapporto di lavoro. "Tale attribuzione è coerente con la politica di remunerazione e con gli accordi in essere con Marco Patuano" spiega la nota e ricorda che prima dell'approvazione in cda l'operazione è stata comunque esaminata dal Comitato per le Nomine e la Remunerazione.

 

Il Consiglio ringrazia Patuano "per l'impegno, la dedizione ed il contributo in termini di creazione di valore resi durante il suo mandato alla guida del gruppo e più in generale negli oltre venticinque anni di proficua attività a beneficio dello stesso, formulandogli i migliori auguri per le sue future attività professionali".

 

 

GIUSEPPE RECCHI MARCO PATUANOGIUSEPPE RECCHI MARCO PATUANO

2.FRANCIA: LES ECHOS, BOLLORÉ LANCIA CAMPAGNA D'ITALIA VIVENDI

 (ANSA) - "Vincent Bolloré vuole proprio fare il bello e il cattivo tempo a Telecom Italia. Ieri, l'operatore ha annunciato le dimissioni del suo patron, Marco Patuano, per un insieme di divergenze con Vivendi, il suo azionista di riferimento dall'anno scorso, del quale Vincent Bolloré è presidente del Consiglio di Sorveglianza".

 

Lo scrive LES ECHOS in un articolo dedicato alla "nuova campagna d'Italia di Vivendi" lanciata da Bolloré: qualunque sia il futuro amministratore delegato di Telecom Italia, c'è motivo di credere che sarà in linea con le posizioni di Vincent Bolloré. L'uomo d'affari, che ha investito 3,5 miliardi di euro in Telecom Italia, ha ottenuto di insediare quattro luogotenenti di Vivendi nel cda dell'operatore italiano, su un totale di 17 amministratori". Bolloré "si è sempre presentato come un 'investitore di lungo termine' in Telecom Italia.

 

vincent bollorevincent bollore

Il suo appetito per gli utili italiani non si smentisce. Sarebbe sul punto di finalizzare l'acquisto di Mediaset Premium, la tv a pagamento della famiglia Berlusconi. Vorrebbe, fra l'altro, far emergere una piattaforma europea di contenuti e di media per contrastare Netflix. Ma per farla nascere, Bolloré deve condurre ancora molte battaglie".

 

 

3.CATTANEO A UN PASSO DA TELECOM - L' AD DI NTV È IL FAVORITO ALLA SUCCESSIONE DI PATUANO.

Maddalena Camera per “il Giornale

 

Sono state ufficializzate ieri mattina le dimissioni dell' ad di Telecom Italia, Marco Patuano.

Un lungo tira e molla che ha fruttato all' ex-manager una buonuscita da 11 milioni di euro. Oggi il cda sancirà il passaggio delle deleghe al presidente, Giuseppe Recchi, mentre si attende l' ufficializzazione della nomina del nuovo ad, che quasi certamente sarà Flavio Cattaneo oggi al timone di Ntv (i treni Italo). Tra i papabili Bt ha smentito il coinvolgimento nelle trattative dell' ad della filiale italiana Corrado Sciolla.

vincent bollore vivendivincent bollore vivendi

 

La forte accelerazione al cambiamento impressa dal socio di maggioranza Vivendi che ha il 24,9%, ha rivitalizzato il titolo, ieri salito del 3 per cento. Il nuovo capo azienda dovrà portare avanti il piano di contenimento dei costi da un miliardo di euro chiesto dal patron di Vivendi, Vincent Bollorè. Sono anche attese decisioni sulla strategia da adottare per Tim Brasil su cui è già stata effettuata una svalutazione per 240 milioni, fatto questo che ha portato alle dimissioni di Patuano contrario all' operazione perché essa avrebbe reso più semplice o la vendita di Tim Brasil o la fusione con Oi.

 

alberto nagel bollorealberto nagel bollore

Entrambe sgradite al manager ma a un altro ex-azionista Telecom, ovvero Telefonica che però non riuscì nell' intento di annientare Tim Brasil, il suo diretto concorrente nel Paese sudamericano, dove gli spagnoli controllano il primo operatore mobile, Vivo. A questo punto, a voler pensare male, si capisce perchè per Gvt, l' operatore in fibra brasiliano acquistato dagli spagnoli proprio da Vivendi, sia stata sborsata l' astronomica cifra di 7 miliardi euro.

 

Le strategie per Telecom di Vivendi non sono comunque ancora chiare. Si parla molto della distribuzione di contenuti tv, dato che il gruppo transalpino controlla Canal Plus e da tempo porta avanti una trattativa per l' acquisizione della tv a pagamento Mediaset Premium. Ma a chi immaginava di vedere tutta Mediaset venduta ai francesi lo stesso fondatore e maggiore azionista del gruppo, Silvio Berlusconi ha risposto: «Bollorè è molto interessato ad alcune nostre attività, come la produzione di contenuti, ma non assolutamente a tutta Mediaset».

 

PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERIPIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERI

Quanto a Telecom e al taglio dei costi, i sindacati hanno già lanciato l' allarme. «Telecom è stata svenduta ai francesi- ha spiegato Michele Azzola della Cgil- con l' avallo del governo. La società da lavoro a 100mila persone in Italia e gli accordi raggiunti rischiano di generare migliaia di esuberi.

 

Telecom è un' azienda strategica e il presidente del consiglio Matteo Renzi si assume una grave responsabilità». Un allarme concreto dato che, secondo gli analisti, ci sarebbe ampio spazio per un taglio del personale.

 

Marco Rosini (Direttore Commerciale Mediaset Premium) - Franco Ricci (AD Mediaset Premium) - Pier Silvio Berlusconi (Vice Presidente e Amministratore Delegato Mediaset) - Yves Confalonieri (Direttore Marco Rosini (Direttore Commerciale Mediaset Premium) - Franco Ricci (AD Mediaset Premium) – Pier Silvio Berlusconi (Vice Presidente e Amministratore Delegato Mediaset) - Yves Confalonieri (Direttore

Basti pensare che il numero di linee domestiche per lavoratore è 226 in Telecom contro le 440 di Orange in Francia e le 333 di Telefonica in Spagna. Sulla base di questi benchmark, Telecom Italia potrebbe vedere una riduzione del personale pari a 17mila unità nel tempo. Un numero molto più consistente rispetto ai 3.300 annunciati recentemente.

 

 Sullo sfondo ci sono anche altre strategie legate alla realizzazione della rete a banda ultralarga. Anche se sarà difficile che l' azionista francese possa pensare di vendere l' unico vero asset di valore dell' ex-monopolista, la rete, non c' è dubbio che un accordo con Metroweb, che proprio venerdì scorso ha annunciato investimenti sulla rete in fibra per un miliardo, potrebbe essere più facile.

 

Tra gli altri dossier aperti c' è quello per la cessione delle torri tlc di Inwit. In campo gli spagnoli di Cellnex e Ei Towers che ha in Mediaset l' azionista di maggioranza. Mercoledì Patuano è intanto stato convocato in Consob per chiarire alcuni punti dei possibili accordi.

 

tim logo tela tim logo tela

 

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?