francois henri pinault kering

CONVIENE EVADERE - FRANÇOIS PINAULT, IL MILIARDARIO FRANCESE AD E AZIONISTA DI MAGGIORANZA DI KERING (PROPRIETARIA DI MARCHI COME GUCCI, YVES-SAINT LAURENT, BALENCIAGA, BOTTEGA VENETA E ALTRI) ERA CONSAPEVOLE ALMENO DAL FEBBRAIO 2016 DEL METODO USATO DAL SUO GRUPPO PER PAGARE MENO IMPOSTE - I PROFITTI VENIVANO REGISTRATI ARTIFICIALMENTE NELLA SOCIETÀ SVIZZERA EVITANDO DI PAGARE 2,5 MILIARDI DI EURO DI IMPOSTE, A SCAPITO DI FRANCIA E ITALIA - COME E’ FINITA? PER CHIUDERE I CONTENZIOSI LA MULTINAZIONALE HA PAGATO 1,6 MILIARDI DI EURO: 900 MILIONI IN MENO RISPETTO AL DOVUTO...

pinault

Stefano Vergine per “il Fatto quotidiano”

 

“Quando guardiamo alle statistiche italiane abbiamo la sensazione, per essere molto chiari, che Gucci sia protetta da anni. Non sappiamo come, ma abbiamo meno problemi degli altri, molti meno problemi, e non ne vediamo il motivo. Ci chiediamo: siamo protetti perché compriamo la protezione?”. È il 4 febbraio 2016 quando François-Henri Pinault pronuncia queste parole.

 

Il miliardario francese, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Kering, è in riunione con alcuni dei massimi dirigenti della multinazionale, proprietaria di marchi come Gucci, Yves-Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta e tanti altri. Pinault ha convocato negli uffici londinesi i suoi tre più fidati collaboratori. Una riunione a porte chiuse per affrontare temi che preoccupano il settimo uomo più ricco di Francia. Mentre parla, di fronte a lui c’è Jean-François Palus, vice amministratore delegato; il direttore finanziario, Jean-Marc Duplaix; il responsabile del settore immobiliare e fiscale, Carmine Rotondaro.

 

salma hayek e francois pinault al matrimonio osanna de marchi

Le perquisizioni negli uffici di Gucci, quelle che porteranno la Procura di Milano a scoperchiare la più grande contestazione fiscale mai avvenuta in Italia (chiusa con il versamento di 1,25 miliardi di euro da parte di Kering), inizieranno quasi due anni dopo questa riunione, a novembre del 2017. Una decina di giorni prima del meeting di Londra, però, è successo qualcosa.

 

L’ong svizzera “Déclaration de Berne” ha pubblicato un rapporto per denunciare il trucco su cui Gucci fa affidamento da anni: usare il Canton Ticino per pagare meno tasse. Il report cita nello specifico il caso della Lgi, filiale svizzera di Gucci registrata nel comune di Cadempino. La stessa cittadina menzionata da Pinault negli audio della riunione di Londra.

francois henri pinault kering

 

Eccone un estratto:

Pinault: Per gruppi quotati come il nostro, il senso della storia, lo sappiamo bene a proposito di Cadempino e dell’Italia, è che non possiamo più giocare facendo ottimizzazione fiscale nei paradisi fiscali.

Palus:Ci esploderà in faccia.

Pinault:Per le cose che sono in corso, aspettiamo che le leggi passino e le rispetteremo, non anticipiamo le leggi.

 

Questi audio, ottenuti dal Fatto e dalla testata francese Mediapart, dimostrano come il numero uno di Kering, mai indagato dalla Procura di Milano per il regime fiscale utilizzato dal gruppo, fosse consapevole almeno dal febbraio 2016 che la svizzera Lgi venisse utilizzata per pagare meno imposte.

Pinault con la moglie Salma Hayek

 

Secondo i calcoli di Mediapart, a partire dal 1999 il gigante del lusso ha infatti registrato artificialmente i suoi profitti nella società svizzera Lgi. Così facendo ha evitato di pagare 2,5 miliardi di euro di imposte, a scapito di Francia (per i marchi Yves Saint Laurent e Balenciaga) e soprattutto Italia (per Gucci e Bottega Veneta).

 

Tutto ciò senza considerare il sistema delle finte residenze in Svizzera: uno stratagemma utilizzato da almeno 30 dirigenti di Kering, avviato su input di Pinault in persona, come avevamo svelato un anno fa grazie a una email interna al gruppo. Quel documento provava quanto il miliardario francese fosse consapevole del trucco usato dai suoi manager per non pagare le imposte in Italia. Gli audio scoperti ora dimostrano molto di più: dicono che Pinault sapeva del sistema con cui il suo gruppo ha sottratto miliardi di euro a Italia e Francia.

pinault

 

Nella riunione di Londra, Pinault preferisce usare l’espressione “ottimizzazione fiscale”, ma il suo braccio destro gli ricorda che il gioco è molto pericoloso. “Ci esploderà in faccia”, dice infatti Palus che, oltre a essere il vice amministratore delegato di Kering, all’epoca era anche presidente di Lgi. Nonostante questa consapevolezza, Pinault alla fine ha deciso di continuare a utilizzare la scappatoia svizzera fino a quando non è stato costretto a smettere a causa delle indagini giudiziarie.

 

Tutto sommato, alla fine a Kering non è andata male. Il gruppo ha infatti beneficiato di transazioni fiscali favorevoli, in Francia come in Italia. Per chiudere i contenziosi la multinazionale ha pagato in tutto 1,6 miliardi di euro: 900 milioni in meno rispetto alle imposte non versate. Inoltre, Pinault non è mai stato indagato né in Francia né in Italia. Benché registrati nel febbraio del 2016, i file audio della riunioni di Londra sono stati consegnati al Tribunale di Milano solo nel luglio del 2022, quando il contenzioso fiscale era chiuso da tempo.

 

PINAULT FIGLIO E PADRE

La multinazionale ci ha spiegato che il resoconto della riunione “costituisce uno degli atti depositati da Kering nel fascicolo del procedimento in corso che coinvolge il signor Carmine Rotondaro”, il manager con il quale da anni il gruppo di Pinault ha intrapreso una battaglia giudiziaria ora in sede civile. Pinault e Palus si sono rifiutati di di rispondere alle nostre domande sul regime fiscale usato da Kering: “Sono argomenti sui quali Kering ha già fornito spiegazioni e che sono stati oggetto di procedimenti giudiziari che ora si sono chiusi”. Il gruppo ci ha anche scritto che le citazioni degli audio menzionate nelle nostre domande “sono state alterate ed estrapolate dal contesto, presentando così un quadro dei fatti gravemente distorto e contrario alla realtà”.

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...