confindustria emanuele orsini alberto marenghi edoardo garrone antonio gozzi

UNA POLTRONA PER QUATTRO – NELLA CORSA PER LA PRESIDENZA DI CONFINDUSTRIA ASSOCIAZIONI TERRITORIALI E “KING MAKER” MUOVONO LE PEDINE – IN PRIMA FILA DUE VICE DI BONOMI: EMANUELE ORSINI (CHE HA SOSTEGNI DALL’EMILIA AL LAZIO, VEDI LUIGI ABETE) E ALBERTO MARENGHI (DALLA SUA VENETO E LOMBARDIA) – DIANA BRACCO E EMMA MARCEGAGLIA SPONSORIZZANO EDOARDO GARRONE – ANTONIO D'AMATO LANCIA ANTONIO GOZZI – LO SCRONTRO TRA LA GRANDE INDUSTRIA E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE…

Estratto dell’articolo di Federico Monga e Francesco Spini per “La Stampa”

 

confindustria

Una poltrona per quattro, massimo cinque. Come in un grande tabellone del Risiko, le associazioni territoriali degli imprenditori cominciano a muovere le pedine in vista della scelta del nuovo presidente di Confindustria. Tutto è ancora molto fluido. Eppur si muove. Per la poltrona oggi occupata da Carlo Bonomi, la partita sta per entrare nel vivo.

 

protagonisti e candidati per la guida di confindustria - la stampa

Il primo di febbraio, giorno di riunione del consiglio generale, saranno sorteggiati da una rosa messa a punto dagli ex presidenti i tre "saggi" che raccoglieranno indicazioni e preferenze dai territori. Per ora la corsa verso Viale Dell'Astronomia «riflette più che altro uno scontro senza esclusione di colpi tra past president, abituati ad essere i king maker di Confindustria», confida un addetto ai lavori.

 

Dietro la candidatura di Antonio Gozzi, numero uno della Duferco, presidente di Federacciai, ci sarebbe la mano di Antonio D'Amato. A sostenere Gozzi sarebbero dunque gli imprenditori napoletani, su cui D'Amato ha buona presa, ma non solo. Ci sono Brescia e Bergamo, e poi Udine (che però esprime solo un voto).

 

Gozzi ha dalla sua l'antica amicizia con il numero uno di Feralpi, Giuseppe Pasini, peso massimo ex numero uno degli imprenditori bresciani. Industriali che da tempo fanno asse con quelli bergamaschi. In avvicinamento, poi, si sarebbero pure Reggio Emilia e Nord Toscana. Gozzi potrebbe contare sulla sua Federacciai, mentre cresce l'interesse di Federchimica e Farmindustria.

 

antonio gozzi 2

Ma proprio in funzione anti-Gozzi, è scesa in campo Emma Marcegaglia, altra imprenditrice nell'acciaio, ex numero uno di Confindustria tra il 2008 e il 2012. In molti indicano lei quale grande sponsor di Edoardo Garrone, genovese come Gozzi, impegnato nell'energia rinnovabile in cui ha riconvertito Erg.

 

Poche settimane fa, il 21 dicembre, è stato invitato a un "caminetto" tutto milanese. Un aperitivo a casa di Diana Bracco, per illustrare il proprio programma alla presenza di imprenditori e manager del calibro di Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Fedele Confalonieri (Mfe), Gianfelice Rocca (Techint), Sergio Dompè. Oltre naturalmente a Marcegaglia. Un incontro per farli conoscere ma che ha lasciato alcuni dei partecipanti indecisi tra Garrone e Gozzi, considerati entrambi validi.

 

edoardo garrone 5

Garrone, come Gozzi, qualche chance la coltiva, anche se sa che la sua strada è tutta in salita. Servono alleanze. Per questo avrebbe posto come condizione il ritiro delle candidature di Gozzi e di Alberto Marenghi.

 

Un accordo con mister Duferco sarebbe però problematico. Il loro rapporto si sarebbe molto raffreddato. I bene informati dicono che Gozzi non accetterebbe mai un ruolo secondario in squadra con Garrone, trasformatosi da supporter in avversario. Non solo.

 

Emanuele Orsini

Il patron del gruppo Erg dovrebbe chiarire anche il suo ruolo di presidente del Sole 24 Ore, cui – dopo averlo spinto nei conti – dovrebbe rinunciare. Assolombarda, almeno nella maggioranza, sarebbe dalla sua, e anche il Piemonte si starebbe orientando, almeno in parte (non Torino, che starebbe con Marenghi), allo stesso modo. Ma difficilmente basterebbe, senza che qualche avversario lasciasse il passo. In ogni caso tanto la mossa di D'Amato, quanto la riunione milanese, sottolineano la volontà di riportare la guida dell'associazione alla grande industria.

 

Obiettivo condiviso da Enrico Carraro, il leader di Confindustria Veneto, che in tal senso ha interpretato il suo mandato esplorativo più che a promuovere un impegno in prima persona, ad oggi rimasto in sospeso. […]

 

Alberto Marenghi

[…] i candidati che ancora oggi vengono considerati favoriti sono nomi poco noti, i vice di Bonomi Emanuele Orsini, ex presidente di FederlegnoArredo, che vanta largo supporto da Roma (Luigi Abete, per esempio) all'Emilia e a macchia di leopardo in moltissime territoriali.

 

C'è appunto Alberto Marenghi, alla guida di due cartiere mantovane, vicino anche a Marcegaglia (la quale, dicono, lo considera un proprio piano B, nel caso l'ipotesi Garrone dovesse naufragare), che riunisce parte del Veneto, il Centro Sud, parte della Lombardia. Li chiamano "professionisti di Confindustria".

 

Giovanni Brugnoli, dicono ben visto da un past president come Giorgio Fossa. Di certo, spiegano tra gli addetti ai lavori, «un'alleanza tra i tre, segnerebbe vittoria certa», e molti guardano a Orsini come favorito. L'ultimo scontro potrebbe essere tra lui e Garrone. […]

emma marcegaglia 3antonio damato diana braccoAlberto Marenghi edoardo garrone 4carlo bonomi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)