FRANCO SVIZZERO RECORD - CANTON TICINO, CENTINAIA DI PERSONE ASPETTANO DAVANTI A BANCHE, AGENZIE DI CAMBIO E UFFICI POSTALI. LE TASCHE GONFIE DI FRANCHI SVIZZERI CHE, ALL’USCITA, SARANNO DIVENTATI EURO - IL GUADAGNO ARRIVA AL 15%

Anna Campaniello per Corriere della Sera

 

FRANCO SVIZZERO FRANCO SVIZZERO

Fila da primo giorno di saldi. La coda però non è davanti ai negozi, pressoché vuoti. Centinaia di persone aspettano davanti a banche, agenzie di cambio e uffici postali. Le tasche gonfie di franchi svizzeri che, all’uscita, saranno diventati euro. Fino a 95 centesimi di euro per ciascun franco rispetto agli 82 di mercoledì scorso (nel valzer dei cambi, poi, in serata la moneta unica è addirittura scesa ancora: 0,99 franchi per un euro, 1,01 euro per un franco).

 

L’effetto dello sganciamento del franco svizzero dall’euro, deciso giovedì dalla Banca di Berna, in Canton Ticino è stato immediato. La moneta elvetica è schizzata a valori record ed è scattata la corsa al cambio. Con un migliaio di franchi, senza fare nulla il guadagno immediato è di quasi 150 euro. I clienti convertono somme perlopiù dai mille ai cinquemila franchi. Non oltre, almeno non in una sola operazione, per evitare di incorrere nelle norme per contrastare il riciclaggio.

FRANCHI SVIZZERIFRANCHI SVIZZERI

 

I frontalieri sono i primi a mettersi in coda per convertire i risparmi. A mezzogiorno di ieri, molti uffici cambio e gli sportelli più piccoli di banche e poste di Chiasso e della fascia di confine avevano esaurito la moneta europea e hanno momentaneamente sospeso le operazioni di cambio valuta. Il franco record, intanto, ha svuotato i negozi e pure le stazioni di servizio.

 

A Chiasso, lo shopping si declina in corso San Gottardo. Dietro alle vetrine che promuovono i «ribassi», i clienti sono merce rara. Se in prospettiva il rischio è di perdere i clienti svizzeri, che con questi tassi di cambio hanno convenienza a comprare oltreconfine, i commercianti stanno già facendo i conti con una conseguenza immediata. «Abbiamo acquistato la merce pagandola in euro con il vecchio cambio – ripetono gli esercenti elvetici –. Solo pensando al magazzino abbiamo già una perdita secca del 20% che difficilmente potremo recuperare».

MOTEL A CASTIONE TICINO MOTEL A CASTIONE TICINO

 

Nel clima di incertezza che si è venuto a creare, le reazioni sono le più disparate. Ieri, nei centri commerciali e outlet di Mendrisio e Lugano, alcuni negozi esponevano cartelli per avvisare i clienti di non aver modificato il tasso di cambio. Al contempo, sono apparsi messaggi opposti, della serie «Avvisiamo la spettabile clientela che non accettiamo pagamenti in euro».

 

franco svizzerofranco svizzero

In Canton Ticino, persino le strutture sanitarie stanno già correndo ai ripari. E’ il caso ad esempio di una clinica per la procreazione assistita, che con un comunicato stampa ha tranquillizzato i pazienti: «Nessun aumento per le coppie italiane per lo sblocco del cambio franco-euro».

 

Tremano i gestori delle stazioni di servizio della fascia di confine, che tra i clienti annoverano soprattutto italiani. In queste ore, pochi fanno rifornimento. «Perlopiù si tratta di clienti che non sanno del nuovo cambio», ammettono gli stessi benzinai.

 

Pubblicita anti frontalieri in TicinoPubblicita anti frontalieri in Ticino

È a rischio persino la carta sconto, che consente ai residenti in Italia, nella fascia di confine, di fare benzina in patria a prezzi agevolati. Al cambio attuale, anche senza bonus, il carburante in Italia costa meno che in Svizzera. La tessera sconto introdotta in Lombardia oltre 10 anni fa potrebbe non avere più ragione di esistere.

 

L’unica contromossa possibile per gli svizzeri è una riduzione dei prezzi del carburante per continuare a essere attrattivi dall’altra parte della frontiera. Una soluzione della quale si parlava già ieri e che potrebbe essere introdotta senza indugi.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?