etruria roberto rossi renzi boschi pier

ETRURIA DA BONIFICARE - IL RAPPORTO DEGLI ISPETTORI DI BANKITALIA DI FEBBRAIO 2015 PARLAVA DI “FIDEJUSSIONI INEFFICACI”, UFFICI “INADEGUATI”, UNA VALUTAZIONE “SFAVOREVOLE” - NEL MIRINO ANCHE L’OPERATO DEL PADRE DELLA BOSCHI

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA  PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

«Fidejussioni del tutto inefficaci nel 91 per cento dei casi», il delicatissimo ufficio della gestione del credito deteriorato definito «inadeguato», «con solo 19 dipendenti» responsabili ognuno di «550 pratiche», il «mancato tempestivo adeguamento delle norme e dei processi».

 

In quattordici pagine, firmate dall’ispettore di Bankitalia Giordano Di Veglia e bollate con la dicitura “riservatissime”, c’è tutta la gestione dissennata dell’ultimo consiglio di amministrazione di Banca Etruria del commissariamento. Un documento in cui il nome dell’allora vicepresidente Pierluigi Boschi, il padre del ministro delle Riforme, compare due volte, accanto alla richiesta di sanzione.

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIAPROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

 

L’ispezione del pool di emissari di Banca d’Italia cominciò l’11 novembre 2014 e si chiuse il 27 febbraio 2015. È sulla base di quel lavoro, infatti, che il procuratore capo di Arezzo ha aperto poi l’inchiesta per “omissione di comunicazione di conflitto di interessi” per cui sono indagati l’ex presidente Lorenzo Rosi e l’ex consigliere Luciano Nataloni.

 

I casi di cessione di crediti a società o persone legate ai membri del cda sono 18, ma solo per Rosi e Nataloni si è ravvisata l’ipotesi di reato. La procura non ha nemmeno vagliato le altre 16 posizioni, in quanto penalmente irrilevanti. Ciò che però non ha interessato la magistratura, è stato decisivo per il commissariamento della Banca e l’avvio del procedimento sanzionatorio, contenuto nel verbale di cui è in possesso Repubblica e che riassume l’esito dell’ispezione.

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIAPROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

 

La valutazione complessiva di Di Veglia è senza appello: “Sfavorevole”. Su una scala da 1 a 6, la malagestione del management di Banca Etruria raggiunge il livello 6, il massimo. Le sanzioni proposte riguardano, oltre all’ex presidente Giuseppe Fornasari (in carica fino al 3 maggio 2014), tutti i membri dell’ultimo consiglio di amministrazione prima del commissariamento, compresi il presidente Lorenzo Rosi e i due vicepresidenti Pierluigi Boschi e Alfredo Berni.

 

Per Boschi, a cui vengono mosse 11 contestazioni, viene chiesta per «carenze nel governo, gestione e controllo dei rischi e connessi riflessi sulla situazione patrimoniale » e per anomale «politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari». Tutti i soggetti interessati hanno il diritto di presentare controdeduzioni (Boschi lo ha già fatto), ma se Bankitalia non le riterrà sufficienti, emetterà le multe. Per Boschi sarebbe la seconda, dopo quella da 144mila euro avuta nel2012.

BANCA ETRURIA BANCA ETRURIA

 

Il cuore del verbale è nei paragrafi 11, 12, 13, relativi alla gestione del credito deteriorato, cioè i finanziamenti concessi a clienti che si trovano in difficoltà o in stato di insolvenza.

Secondo Di Veglia il tasso di recupero dei crediti di Banca Etruria è del tutto sotto la media: a giugno 2014 era dell’1,31 per cento, contro il 3,5 per cento del sistema bancario italiano.

 

C’è un motivo, e l’ispettore lo mette nero su bianco: «Le strutture non erano adeguate a fronteggiare l’imponente crescita delle partite anomale. Tali insufficienti risultati riflettono anche il contenuto impiego di personale per la gestione del credito deteriorato, pari a 19 unità». Dunque nell’ufficio più importante in quel momento per la Popolare, i manager ritenevano che non servissero neanche 20 persone. Il risultato però era che, vista «l’ingente mole di pratiche in lavorazione », ogni dipendente dell’ufficio doveva smazzarsi da solo 550 pratiche, quando nelle altre banche la media non supera le 250.

banca etruriabanca etruria

 

Ma non c’era solo la carenza di personale a rendere quelle pratiche ingovernabili e di difficile recupero. Il pool di ispettori di Bankitalia, guidati da Di Veglio, ha preso a campione 103 casi relativi al periodo settembre 2013-settembre 2014, e ha scoperto che c’erano delle evidenti anomalie. Nove volte su dieci (il 91%) le fidejussioni rilasciate dai garanti per ottenere i prestiti «erano prive di efficacia ai fini del recupero, anche a causa della mancanza di monitoraggio sui beni degli stessi».

 

Tradotto: Banca Etruria accettava garanzie da soggetti di cui poco o niente sapeva, senza accertarsi che avessero un patrimonio sufficiente a coprire l’eventuale sofferenza. Le garanzie da parte dei consorzi, poi, «sono risultate non attivabili nel 23 per cento dei casi». Anche per le pratiche minori, l’ufficio “Ge.Mo.” che doveva garantire «una maggiore tempestività nelle operazioni di recupero», fa registrare il ritardo medio di tre mesi.

lorenzo rosi pier luigi boschilorenzo rosi pier luigi boschi

 

La capacità di Banca Etruria di recuperare i crediti che lei stessa elargiva con troppa facilità, dunque, era indebolita. Solo quando gli ispettori di Bankitalia entrano nella sede centrale di Arezzo il consiglio di amministrazione di Banca Etruria adotta un approccio “metodologico” sulla valutazione di quanto dove accantonare per coprire i buchi lasciati dai crediti deteriorati. Fino ad allora la prassi era stata «incoerente con l’attuale contesto di mercato, nonostante i ripetuti richiami formulato dall’organo di vigilanza». Il pool di ispettori se ne accorge quando si mette a verificare 644 posizioni, per cui saltano fuori altri “dubbi esiti” per 200 milioni di euro e “significative carenze nella documentazione”.

Pier  Luigi  Boschi  Pier Luigi Boschi

 

Già a luglio del 2012 il governatore Ignazio Visco aveva inviato una lettera ai manager di Banca Etruria, nella quale parlava di «fragile situazione di liquidità» e consigliava di inserire nel cda elementi di «rilevata professionalità ». Non è stata l’unica. Come riporta il

Fatto Quotidiano,

 

ce ne fu un’altra il 3 dicembre 2013, arrivata al cda e secretata, nella quale Visco sice che «il degrado era progressivo e irreversibile ». Il 2013 è stato l’anno dell’emissione di 110 milioni di euro di obbligazioni subordinate da parte di Banca Etruria. Perché la lettera fu secretata? E perché Bankitalia non è riuscita a fermare il disastro che aveva sotto gli occhi?

 

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO