
DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)
DAGOREPORT
Che ce famo di Forza Italia? Marina e Pier Silvio Berlusconi si sono confrontati a lungo, nelle ultime settimane, sul destino del partito fondato da "Papi".
La primogenita del Cavaliere di Arcore, che il prossimo 10 agosto soffierà su 59 candeline, ha ricoperto, seduta nel suo salottino milanese, un ruolo politico di mediazione tra gli interessi della famiglia e le istanze del partito.
Poi il 56enne fratellino, con il pretesto di presentare il palinsesto del Biscione, ha fatto “coming out”, palesando in maniera esplicita il suo sogno di entrare in politica, legnando la gestione del partito da parte del "maggiordomo" di casa Meloni, Antonio Tajani.
A questo punto, i due si sono chiesti quale debba essere il loro ruolo nei confronti del partito lanciato in orbita nel 1994 da Silvio Berlusconi: molliamo definitivamente Forza Italia o lo gestiamo cambiandone i connotati?
ANTONIO TAJANI - FOTO LAPRESSE
Di fronte a tale dilemma, Marina ha continuato a rastrellare informazioni attraverso i suoi incontri riservati, prima con il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, e poi con quello del Piemonte, Alberto Cirio. Entrambi hanno affidato alla presidente di Fininvest e di Mondadori critiche puntute sulla gestione di Antonio Tajani e della sua “banda dei laziali”.
La Cavaliera ha poi ascoltato Stefano Benigni, giovane stellina del firmamento azzurro, e si è confrontata con la sua longa manus romana, Deborah Bergamini. Inevitabile anche un vis-a-vis con l’eterno Gianni Letta, che è ritornato alla grande a brigare tra i palazzi romani per conto della “Dinasty di Arcore”.
ROBERTO OCCHIUTO - ANTONIO TAJANI
I due fratelli, nell’attesa di sciogliere la riserva, e dunque capire se entrare in modo contundente nella governance di Forza Italia, hanno commissionato un sondaggione sulla forza del brand Berlusconi in chiave elettorale.
La rilevazione avrebbe fornito alcune informazioni interessanti: ad esempio, dell’8% dei consensi di cui è attualmente accreditato il partito, la metà, cioè il 4%, è riconducibile al ricordo di Silvio Berlusconi.
Altro dato: se scendesse in campo “un” Berlusconi, i consensi di Forza Italia crescerebbero fino quasi a raddoppiarsi. Quel che colpisce è che il partito raccoglierebbe più voti con Pier Silvio leader di quanti ne conquisterebbe con Marina. Un dato che conferma la fragilità della primogenita anche agli occhi degli elettori, che evidentemente rivedono in “Pier Dudi” il giovane Silvio. (Se avverrà la discesa in campo, o Pier Silvio prenderà più voti di Meloni, strappandoli a FdI e Lega, e farà il presidente del consiglio oppure sarà divertente vedere Pier Silvio che prenderà ordini dalla Ducetta della Garbatella...)
PIER SILVIO BERLUSCONI - PRESENTAZIONE PALINSESTI MEDIASET
DAGOREPORT DEL 17 LUGLIO 2025 - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…
LE MOSSE DI TAJANI CONTRO LE FRONDE INTERNE E PER BLINDARE FORZA ITALIA
Estratto dell'articolo di Marco Zini per www.lettera43.it
BARBARA PIER SILVIO MARINA BERLUSCONI - MARTA FASCINA AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI
Antonio Tajani è arcistufo, non ne può più delle critiche che gli arrivano dagli alleati della coalizione, in primis dalla Lega con cui lo scontro è ormai quotidiano, ma soprattutto da quelle che giungono dall’interno.
Negli ultimi mesi il segretario azzurro è stato alle prese con fronde e frondine interne […]. E alla lunga è sfiancante.
L’affondo di Pier Silvio Berlusconi e i sospetti sulla minoranza interna
Il culmine si è toccato con l’attacco nei suoi confronti di Pier Silvio Berlusconi, che ha sconfessato lo Ius Scholae, ma l’ha pure criticato sul rinnovamento del partito e sul mancato sfondamento al centro, invettiva che secondo il ministro degli Esteri potrebbe esser stata suggerita da qualcuno dentro Forza Italia.
silvio berlusconi con marina e pier silvio
I sospettati sono come al solito i rappresentanti della minoranza interna: Licia Ronzulli, Alessandro Cattaneo, Giorgio Mulè. A questi, però, da qualche tempo si è aggiunta pure Deborah Bergamini che, da vicesegretaria, nutre parecchie ambizioni, per esempio quella di prendere il posto di Paolo Barelli come capogruppo a Montecitorio.
Ipotesi cui Tajani si oppone strenuamente. Bergamini dalla sua ha una certa esperienza parlamentare, ma pure un rapporto piuttosto stretto con la famiglia Berlusconi. Tanto che da alcuni è vista come la longa manus di Marina e Pier Silvio nel partito azzurro.
[…] Ora, non si sa quanto ci sia di vero e quanto di millantato (dalla stessa Bergamini), poiché la presunta vicinanza alla famiglia le fa gioco, ma comunque tra segretario e vice da tempo si registrano frizioni.
Ad Arcore, non c’è dubbio, preferirebbero Bergamini a Barelli alla guida della truppa di Montecitorio, un primo step da parte della famiglia per limitare lo strapotere dei laziali, l’inner circle di Tajani. Intanto l’incontro che il ministro avrebbe dovuto avere con Marina Berlusconi ancora non si è tenuto e per ora non è in agenda.
Sul nervosismo strisciante, basti vedere come Barelli ha commentato la possibile discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi due giorni fa.
«Se vuole entrare, che entri pure, ne sarei felice. Certo, bisogna tenere conto delle condizioni e del quadro generale, visto che abbiamo una Meloni al 30 per cento», ha dichiarato gelido. Qualcuno, dietro anonimato, è stato più esplicito: «Ma cosa entra a fare? Rischia di prendere una scoppola…».
[…] In questo quadro, Tajani ha convocato per venerdì un Consiglio nazionale dove si farà il punto della situazione politica, ma soprattutto si introdurranno modifiche allo statuto con l’obiettivo, da parte sua, di blindare il partito in vista del congresso, che in teoria si dovrebbe tenere nel 2027, a ridosso delle Politiche, ma che il segretario vorrebbe anticipare di qualche mese.
paolo barelli foto mezzelani gmt003
La sua idea è stringere i tempi per stanare la minoranza, stravincere e presentarsi alle elezioni col partito ancora più nelle sue mani.
Una delle modifiche proposte, infatti, è che ai congressi provinciali e nelle grandi città potranno votare solo i tesserati entro il 2025, così da evitare l’arrivo di pacchetti di tessere dell’ultimo minuto da parte di chi vuole destabilizzare (nel 2024 si è raggiunta quota 150 mila iscritti).
In questo modo Fi avrà sempre più le sembianze di un partito targato Tajani. Altre novità possibili sarà quella di tenere, oltre ai provinciali, anche i congressi regionali, che in Fi non sono mai stati fatti.
[…]
Di tutto ciò si è discusso domenica a casa di Tajani ai Parioli, a Roma, dove si è tenuta una lunga riunione coi capigruppo Maurizio Gasparri e Barelli, il capo delegazione Ue Fulvio Martusciello e i vicesegretari (Bergamini, Stefano Benigni, Roberto Occhiuto, Cirio), ma c’erano pure l’europarlamentare Letizia Moratti, Stefania Craxi, il portavoce Raffaele Nevi, il responsabile dell’organizzazione Francesco Battistoni e il tesoriere Fabio Roscioli.
maurizio gasparri partita del cuore
Una sorta di board ristretto inaugurato dal ministro degli Esteri, per essere sicuro che le sue proposte di modifica nel Consiglio di venerdì vadano lisce, senza intoppi (si tratta pur sempre del 25 luglio, data colma di significati storici). Ma che è servito anche a confrontarsi con gli altri in una sorta di pre-consiglio.
Nella riunione s’è anche ipotizzato il lancio di un nuovo manifesto liberale, una sorta di aggiornamento rispetto a quello del 1994 del Cavaliere, e l’intenzione di andare a caccia di talenti della società civile da impegnare nel partito.
Primo su tutti, una persona da spendere su Milano, dove, dopo il caos che ha travolto la Giunta di Beppe Sala, Tajani ha più volte detto che «sotto la Madonnina ci vuole un candidato civico». L’obiettivo è sbarrare la strada a Maurizio Lupi, candidato in pectore di Ignazio La Russa. […]
MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI
PIER SILVIO BERLUSCONI - PRESENTAZIONE PALINSESTI MEDIASET
antonio tajani pina picierno congresso cisl
deborah bergamini marina berlusconi maria elisabetta alberti casellati foto lapresse