IL “RE DELLE SLOT” CORALLO SCARCERATO DOPO 2 SETTIMANE - ITALCEMENTI CONTRO LE AGENZIE DI RATING - ARTUSI-CITYLIFE, DIVORZIO DA UN MILIONE

1 - L'ITALIA CHE SI RIBELLA ALLE AGENZIE DI RATING
R.Fi. per il "Sole 24 Ore" - «Una valutazione effettuata guardando nello specchietto retrovisore». Lo ha detto ieri Italcementi a Moody's dopo che l'agenzia di rating ha tagliato il giudizio da Ba2 a Ba3. «La scelta dell'agenzia Standard & Poor's di abbassare il rating dell'Italia è una scelta già superata dai fatti, ha uno sguardo retrospettivo», aveva commentato pubblicamente il Ministero del Tesoro lo scorso luglio quando S&P abbassò la valutazione sul merito di credito del paese a BBB da BBB+.

Insomma, l'Italia intesa come Stato ma ora pure l'Italia intesa come impresa non ci sta a subire passivamente la scure delle agenzie. Tanto più ora che all'orizzonte si profila qualche timido segnale di ripresa. E per questo mette all'indice il modus operandi di S&P , Moody's e Fitch soprattutto sul piano della tempistica. Le agenzie agiscono valutando esclusivamente dati già acquisiti e spesso superati dagli eventi senza considerare minimamente gli indicatori prospettici. E questo, spesso, le fa restare un passo indietro.

2 - AMBER ACCENDE L'APPEAL SPECULATIVO DI SAVE
C. Fe. per il "Sole 24 Ore" - Sarà per l'appeal speculativo, ma sembra proprio che su Save si stiano concentrando le attenzioni del mercato. Il fondo Amber ha investito altri 9,9 milioni sulla società, che gestisce l'aeroporto Marco Polo di Venezia: lo scorso 2 agosto ha acquistato un altro 1,4%, attestandosi al 17%. Nel frattempo anche Finint, che ha il 46,68 del capitale, ha arrotondato la quota. Gli acquisti dei soci rendono più sottile il flottante in Borsa: al 10% del capitale.

Da fine 2012, quando Amber è entrato in Save e gli investimenti di F2i a Milano e Torino hanno riacceso il risiko aeroportuale, il titolo della società, si è rivalutato dell'80%. Ora il mercato si interroga sulle mosse di Generali (socio di rilievo della holding che controlla l'aeroporto a fianco di Finint stessa e di Morgan Stanley) e della Provincia di Venezia. Entrambe hanno dichiarato l'intenzione di uscire da Save. I riflettori sono anche sulla riorganizzazione che prevede la cessione della divisione Food&Beverage e l'acquisto di una quota dell'aeroporto Catullo di Verona.

3 - ARTUSI-CITYLIFE, DIVORZIO DA UN MILIONE
Ch.C. per il "Sole 24 Ore" - Sull'addio di Claudio Artusi, ufficializzato a giugno scorso durante l'assemblea annuale di Citylife, si erano sprecate svariate illazioni, visto che il suo rinnovo alla guida del progetto (così come la nomina a presidente) risaliva a poco più di un anno fa. A fronte di un'unica certezza: Generali e Allianz, soci rispettivamente con il 67% e il 33% del maxi progetto immobiliare milanese, volevano prendere direttamente in mano le redini della società, visto il momento critico del mercato del mattone italiano. Risolvere anticipatamente il contratto di un manager, tuttavia, costa.

Nel caso di Artusi, che ricopriva le cariche di presidente e amministratore delegato di Citylife, l'azionista di controllo Generali ha perfezionato un accordo transattivo per un milione di euro. Una somma, come riportato dall'agenzia Radiocor, che non comprende le normali spettanze di fine rapporto. In cambio, Artusi fornirà consulenza alla società fino al prossimo dicembre e avrà un divieto di concorrenza di 12 mesi.

4 - SAMSUNG «BRUCIA» ANCORA APPLE
M.Val. per il "Sole 24 Ore" - Dai telefonini agli orologi intelligenti, la battaglia tra Samsung e Apple a colpi di gadget non conosce tregua. Il gruppo sudcoreano, secondo il New York Times, ha deciso di tenere a battesimo il 4 settembre il Galaxy Gear, il suo primo smartwatch. Samsung per quel giorno ha infatti in programma un appuntamento con la stampa nel quale dovrebbe presentare anche il Galaxy Note III, l'ibrido tra smartphone e tablet. Apple, da parte sua, dovrebbe lanciare il suo iWatch solo entro la fine dell'anno. Qualcheindiscrezione sul Galaxy Gear? Schermo da 1,67 pollici, un processore dual core da 1,5 GHz e una fotocamera da 2 megapixel.

Non dovrebbe però avere il tanto atteso schermo flessibile. Ad Apple, bruciata sui tempi, non resta che cercare di controbattere il 10 settembre, in questa bagarre delle bigiotteria hi-tech, sfoderando nuove versioni dei suoi più noti e più redditizi prodotti: è per allora che è atteso il nuovo, e qualcuno sostiene i nuovi, modello di iPhone.

5 - IL «RE DELLE SLOT» CORALLO SCARCERATO DOPO DUE SETTIMANE
Oltre 14 mesi di latitanza a Santo Domingo, poi l'arrivo con un volo privato a Ciampino, l'arresto e il carcere dove Francesco Corallo, il «re delle slot machine» è rimasto un paio di settimane. Il gip di Milano, infatti, gli ha concesso i domiciliari (contrari i pm). L'imprenditore, titolare della Atlantis/B-plus, è accusato di associazione per delinquere nell'inchiesta per finanziamenti sospetti concessi dalla Bpm.

6 - MPS, SPUNTA BINI SMAGHI MA LA FONDAZIONE NON È PRONTA
F. Mas. per il "Corriere della Sera" - Banchiere o professore? Quale figura è più adeguata per la presidenza della Fondazione Mps, la cui nomina appare destinata a slittare ancora, almeno di una settimana? Accanto al nome - già speso dal sindaco di Siena, Bruno Valentini - del giurista Francesco Pizzetti, ex Garante della privacy, ieri è comparso quello dell'ex consigliere della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, dallo scorso ottobre presidente di Snam.

Oggi si riunirà la nuova deputazione generale dell'ente di Palazzo Sansedoni, ancora azionista al 33% circa di Mps, ma non dovrebbe essere presa alcuna decisione sulla nomina dei quattro membri della deputazione amministratrice (il consiglio di amministrazione) e del presidente che prenderà il posto di Gabriello Mancini. Se ne riparlerà tra una settimana, nella speranza che nel frattempo saranno stati trovati gli accordi interni tra gli enti nominanti e nella variegata compagine politica senese sull'intero board. Non per nulla, dopo il Palio del 16 agosto, il sindaco è andato in ferie a Parigi.

Valentini - che nei giorni scorsi non ha risparmiato critiche al presidente dell'istituto, Alessandro Profumo, che aveva parlato di una discesa dell'ente sotto il 10% - appare ancora più orientato verso un presidente non banchiere, e dunque verso Pizzetti, sia pure affiancato da manager o ex manager bancari (verosimilmente del gruppo Mps).

7 - ALIBABA, SUPER CORTEGGIATA DA WALL STREET E HONG KONG
C.d.c. per il "Corriere della Sera" - È la più redditizia società di e-commerce cinese e non c'è da sorprendersi se a contendersi la quotazione siano due tra le più grandi piazze finanziarie del mondo. È una vera e propria sfida tra Hong Kong e Wall Street per l'Ipo di Alibaba. Secondo quanto riportato dal «Wall Street Journal», il fondatore della società Jack Ma dopo l'ingresso in Borsa vorrebbe mantenere il controllo del gruppo e sarebbe in trattativa per «soluzioni creative» con la piazza orientale dove questa possibilità è sinora stata negata.

Le dimensioni dell'operazione, attesa per la fine dell'anno, sono da brividi: secondo gli analisti l'Ipo potrebbe valere 70 miliardi di dollari e per questo è così ambita anche dai listini Usa dov'è possibile quotarsi mantenendo la partecipazione di controllo. Un portavoce della società Internet ha sottolineato che non è stato ancora deciso dove procedere alla quotazione e la stessa Alibaba ha chiarito di non aver ancora formalmente nominato sottoscrittori tra le banche.

Ma secondo alcune indiscrezioni Crédit Suisse e Morgan Stanley potrebbero svolgere ruoli importanti. Lui, il miliardario cinese Jack Ma, ha sottolineato in una lezione a Stanford che non ha importanza dove e quando Alibaba si quoterà, ma se la Borsa aiuterà la società a sostenere la crescita no stop: 1,38 miliardi di dollari il fatturato nei primi tre mesi dell'anno con utili più che triplicati a 669 milioni.

8 - UBI ORA PASSA ALLA CESSIONE DEGLI ASSET NON STRATEGICI
F.Ch. per il "Corriere della Sera" - Dopo la razionalizzazione interna dell'attività bancaria tradizionale, con l'incorporazione di B@nca 24-7 e di Centrobanca e la fusione per incorporazione del Banco San Giorgio in Bre, Ubi Banca passa alla cessione degli asset minori non strategici. Il gruppo guidato da Victor Massiah ha firmato per la cessione del 100% del capitale di Banque de Depôts et de Gestion SA (Bdg), istituto bancario svizzero con sede a Losanna e presenza a Lugano, a Banque Cramer & Cie SA (gruppo Norinvest).

Il prezzo della transazione non è stato rivelato, ma è stato annunciato che la cessione non avrà impatti significativi sul conto economico e sui ratio patrimoniali consolidati del gruppo Ubi. La partecipazione è iscritta a bilancio per circa 59 milioni di euro. Si prevede che, una volta ricevuta l'autorizzazione definitiva da parte della Finma (la Consob elvetica) e completata la migrazione IT sui sistemi target, Bdg sarà fusa in Banque Cramer & Cie SA, possibilmente entro fine 2013.

Bdg porta un miliardo di euro di raccolta all'anno e ha prestiti iscritti a bilancio per 200 milioni di euro. La sua attività principale è il private banking. Per Ubi si tratta di un'operazione che si iscrive nel processo di razionalizzazione delle attività, mentre per gli svizzeri ha un valore strategico: con l'acquisizione, ottengono la possibilità di vendere nuovi prodotti, come per esempio mutui ipotecari.

 

 

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