RENZI HO TROVATO UNA VACCA DA MUNGERE A SEI ZAMPE: L‘ENI - AL TERMINE DI UN ANNO IN CUI HA REGISTRATO UNA PERDITA NETTA PARI A 8,82 MILIARDI DI EURO (CON SAIPEM SCARICATA SU CDP PER 900 MLN), DESCALZI HA DECISO COMUNQUE LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,80 EURO

Ugo Bertone per “Libero Quotidiano”

renzi tweet su DeScalzirenzi tweet su DeScalzi

 

Il cane a sei zampe ieri ha vestito i panni della vacca da mungere. L' Eni, al termine di un anno complicato, in cui ha registrato una perdita netta pari a 8,82 miliardi di euro a causa delle «svalutazioni indotte dallo scenario petrolifero». Ha deciso comunque ieri la distribuzione di un dividendo di 0,80 euro, la metà già anticipata lo scorso settembre, il resto da versare il prossimo 26 maggio.

renzi al sisirenzi al sisi


Il mercato ha gradito che l' ad Claudio Descalzi, nonostante il violento ribasso del petrolio negli ultimi mesi, abbia confermato la cedola promessa l' anno scorso che, a conti fatti, garantisce un dividend yield attorno al 6,5%, una manna dal cielo a fonte dei rendimenti sotto zero del Bot a sei mesi, più di quattro volte l' interesse pagato ieri in asta dai Btp a dieci anni. In particolare, ringrazia un azionista speciale: Matteo Renzi.

trivelletrivelle


A godere dell' extra cedola sarà, infatti, soprattutto il Tesoro. O in via diretta, grazie al 4,34% controllato direttamente dal Mef, che garantirà un dividendo di 63.020.854 euro che andranno ad aggiungersi ad un' analoga cedola incassata a settembre. O tramite la Cassa Depositi e Prestiti, il principale braccio finanziario del governo, che detiene il 25,76% del capitale di Eni.

 

giacimento zohr eni egittogiacimento zohr eni egitto

In questo caso il dividendo vale la ragguardevole cifra di 374 milioni abbondanti che servono a ripagare lo sforzo sopportato dal Fondo Strategico a sostegno di Saipem. Va detto che il mercato ha apprezzato il "regalo" del cane/mucca. Il titolo ha registrato fin dalle prime battute un rialzo superiore al 5,5%, riportandosi ai livelli di inizio febbraio tra gli applausi degli analisti che, da Ubs a Goldman Sachs, hanno premito il titolo con una pioggia di buy.

 

claudio descalzi  claudio descalzi

Certo, il rimbalzo è stato senz' altro favorito dal rally del greggio, in ripresa del 3% abbondante dopo l' annuncio del Venezuela di un prossimo vertice dei Paesi produttori. Ma si sa, i condottieri abili devono essere fortunati. E Claudio Descalzi si è mosso con grande perizia nel mare agitato della crisi. Dietro il rialzo di ieri ci sono diverse mosse vincenti.


La produzione giornaliera del cane a sei zampe, tanto per cominciare, è risultata superiore alle stime con una crescita del 14% nel quarto trimestre con un plateau di 1,88 milioni di barili al giorno e del 10% nel 2015, contro il target iniziale del 5%, a 1,76 milioni.
 

GIACIMENTO DI GAS SCOPERTO DA ENI IN EGITTOGIACIMENTO DI GAS SCOPERTO DA ENI IN EGITTO

Le nuove risorse aggiunte nell' anno sono pari a 1,4 miliardi di barili, al costo unitario di 0,7 dollari, grazie anche alla scoperta del supergiantdi Zohr nell' offshore dell' Egitto. Ieri per giunta è stato comunicato che i tecnici del gruppo hanno perforato con successo un nuovo pozzo nel Delta del Nilo.

 

Ventiquattrore prima il Mozambico aveva dato il via libera allo sviluppo del bacino di Coral, nell' offshore delle acque territoriali. E Descalzi ieri ha parlato di «progressi positivi» pure per la Libia. «Gli impianti - ha detto - non sono stati toccati, i colleghi continuano a lavorare».

eni san donatoeni san donato


L' Eni è riuscito a contrastare la caduta di ricavi con forti tagli del capex. Gli investimenti sono stati tagliati del 17%, quest' anno la riduzione salirà del 20% «Tali azioni avranno un impatto nel complesso limitato sui piani di crescita delle produzioni a breve e medio termine», ha precisato l' ad, ricordando che allo scenario di 50 dollari al barile gli investimenti tecnici saranno finanziati al 100% con il flusso di cassa.

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La politica di risparmio dei costi, combinata con il deconsolidamento di Saipem, che ha portato nelle casse dell'Eni 4,8 miliardi, si tradotta in un calo dell' indebitamento superiore alle previsioni del mercato. Insomma, emerge il quadro di una società solida, concentrata sulla missione occuparsi solo di oil & gas liberando della chimica o di altre zavorre. E magari dedicarsi allo shopping, se non dovesse versare dividendi così generosi ad un azionista vorace e bisognoso.

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