ROSSO POPOLARE - LA BPM CEDE ANCORA E VIENE SOSPESA AL RIBASSO (-4,9% INSIEME A UNICREDIT, INTESA, EXOR) - A PESARE LE INDISCREZIONI SU UNA RIUNIONE TENUTA IERI TRA IL DG CHIESA E LE BANCHE DEL CONSORZIO CAPEGGIATE DA MEDIOBANCA PER DECIDERE LO SLITTAMENTO DELLA RICAPITALIZZAZIONE CHIESTA DA BANKITALIA - E ARPE È ALLE PORTE CON 200 MILIONI IN MANO (CIAO PONZELLINI)…

1 - POPOLARE MILANO IN ROSSO, PESANO INDISCREZIONI RINVIO RICAPITALIZZAZIONE
Da it.finance.yahoo

A metà mattina la Banca Popolare di Milano è una delle peggiori blue chip del listino milanese. Il titolo viene scambiato a 1,292 euro (-1,37%). Sull'istituto di credito pesano le indiscrezioni riportate dal quotidiano Il Messaggero secondo il quale potrebbero slittare i tempi previsti per l'aumento di capitale. II quotidiano evidenzia che ieri pomeriggio si sarebbe tenuta una riunione tra il dg dell'istituto milanese Enzo Chiesa e le banche del consorzio di collocamento che avrebbero chiesto una verifica della tempistica per l'operazione prevista in autunno. A breve il dg potrebbe essere ascoltato da Bankitalia. Novità potrebbero emergere questo pomeriggio visto che è agenda una riunione dell'esecutivo della Bpm.

2 - BORSA MILANO: RAFFICA SOSPENSIONI, DA UNICREDIT A INTESA A BPM A EXOR...
(ANSA)
- Raffica di sospensioni al ribasso in Piazza Affari. Tra i titoli congelati banche come UniCredit, Intesa SanPaolo, Mps e Bpm, mentre tra gli industriali spunta Fiat Industrial e la finanziaria della famiglia Agnelli, Exor.

3 - LA RICAPITALIZZAZIONE POTREBBE SLITTARE
R. Dim. per il Messaggero

Tempi e ammontare della ricapitalizzazione della Popolare di Milano vengono affidati a Bankitalia: a brevissimo, il direttore generale Enzo Chiesa dovrebbe essere ricevuto in via nazionale. Con l'auspicio che la Vigilanza possa condividere un cambiamento di percorso. Ieri pomeriggio, secondo quanto risulta a Il Messaggero, si sarebbe tenuta una riunione fra il direttore generale Chiesa e le banche del consorzio di collocamento e garanzia capeggiate da Mediobanca.

Il nuovo lunedì nero dei mercati, con piazza Affari arretrata del 3% e il titolo di Bpm del 5,34% a 1,312 euro, ha fatto maturare l'orientamento di valutare con ancora maggiore attenzione il da farsi. Il governatore Mario Draghi all'assemblea Abi di luglio, disse di attendersi l'operazione «entro novembre». E attorno a questa previsione più lunga rispetto alla deadline disegnata, i banchieri del consorzio avrebbero sostenuto col vertice operativo di piazza Meda l'opportunità che si proceda a una verifica.

In pratica si sondi l'Autorità per rinviare di comune accordo la ricapitalizzazione, atteso che il prospetto è stato depositato in Consob da circa una settimana e c'è un consiglio convocato per martedì 13 che dovrebbe fissare il prezzo. Oggi è in calendario un esecutivo al quale Chiesa potrebbe riferire gli ulteriori sviluppi. L'ammontare massimo dell'operazione - fino a 1,2 miliardi - a questi valori di mercato, è più del doppio della capitalizzazione di borsa, scesa ieri a 587 milioni. La Milano ricorre al rafforzamento patrimoniale su una precisa indicazione di Bankitalia conseguente all'ispezione compiuta che ha provocato alcune rettifiche di valori. In questo contesto le banche del consorzio sono convinte in uno spostamento dell'operazione.

3 - LA CINTURA BANCOSISTEMICA ATTORNO ALLA POPOLARE DI PONZELLINI
Da "il Foglio"

E' in via di realizzazione una cintura banco-sistemica per la Banca popolare di Milano, (Bpm) piccolo-medio istituto ma quotato, con il cuore in Lombardia e dall'apprezzata rete retail, che ieri ha subito come le altre banche un'ondata ribassista. C'è la Banca d'Italia che attende, senza indugi, un rafforzamento patrimoniale e una revisione della governance. C'è la Consob che, a giorni, darà il via libera al prospetto per la ricapitalizzazione. C'è il consorzio di garanzia capitanato da Mediobanca che sta sondando il mercato per capire le disponibilità di azionisti e investitori.

C'è la Sator fondata e capeggiata da Matteo Arpe pronta a puntare 200 milioni di euro, a patto di contare. E c'è anche l'aspettativa del grande azionista di Mediobanca, Unicredit, che ha tutto l'interesse a evitare un insuccesso dell'aumento di capitale per la Bpm: il gruppo presieduto da Dieter Rampl non esclude di dover ricorrere al mercato per un rafforzamento patrimoniale che analisti e piazza finanziaria potrebbero rendere inevitabile a breve, e un elevato inoptato per la Popolare non sarebbe un buon viatico per l'operazione sul capitale del gruppo di Piazza Cordusio.

Il forcing della Vigilanza bancaria è ormai palese per i vertici della Bpm. Con una lettera del direttorio firmata da Mario Draghi mesi fa la Banca d'Italia ha chiesto senza indugi alla Popolare presieduta da Massimo Ponzellini e guidata dal dg Enzo Chiesa un aumento di capitale anche a seguito di indicazioni operative che hanno abbassato i ratio dello stesso istituto: così ai 600 milioni di euro già ipotizzati dal vertice della banca si sono aggiunti altri 600 milioni per effetto delle indicazioni di Palazzo Koch.

Ma l'Istituto di Via Nazionale chiede anche una maggiore distanza tra proprietà e gestione, ora troppo condizionata - secondo la Vigilanza - dai dipendenti-soci dell'istituto di Piazza Meda. Come dar corso agli auspici degli uomini di Draghi? Le soluzioni possono essere due: l'adozione del sistema duale con un consiglio di sorveglianza espressione degli azionisti e un consiglio di gestione di manager; l'introduzione della figura di amministratore delegato. Ma in Bankitalia - notano gli osservatori - sono pochi quelli che consigliano il sistema duale.

Quindi gli effetti impliciti delle sollecitazioni di Via Nazionale vanno verso l'introduzione di un amministratore delegato? In questo scenario si innesterebbe l'ipotesi della Sator di Matteo Arpe: la Sator è disposta a entrare investendo 200 milioni a patto però di poter incidere nella gestione. Ovvero esprimendo la presidenza oppure l'ad.

In casa Bpm questi scenari non appassionano: la direzione generale capitanata da Chiesa segue i passi della ricapitalizzazione con ottimismo misto a realismo. Le condizioni borsistiche non sono eccellenti, per usare un eufemismo. La tempesta sui debiti sovrani accresce il costo della raccolta per gli istituti di credito. E con una capitalizzazione della Popolare che si aggira sui 500 milioni, contro l'ammontare da 1,2 miliardi dell'aumento di capitale, la situazione non è delle più esaltanti.

Per questo i vertici della banca con il consorzio di garanzia stanno vagliando se lanciare una ripatrimonializzazione da 1,2 miliardi o per un importo inferiore. Di certo, notano ambienti della Popolare, una vendita di asset e di controllate come la Banca di Legnano non si organizzano in pochi giorni e, oltretutto, offerte sulla Legnano finora non sono arrivate.

Resta da vedere l'operato di Mediobanca che, secondo alcuni osservatori, non gradirebbe troppo un ingresso ingombrante come quello di Arpe. Ma alla fine, notano ambienti di Unicredit, nessuno potrà ostacolare più di tanto la disponibilità di investitori di peso come la Sator, che già si è distinta per il salvataggio e il rilancio di Banca Profilo, apprezzati a Palazzo Koch.

 

MASSIMO PONZELLINI passeraFederico Ghizzoni UNICREDIT John Elkann Mario Draghi article ALBERTO NAGEL

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)