pietro salini

SALINI SALE SU ASTALDI: AUMENTO DI CAPITALE DA 225 MILIONI PER IL 65% DELLA SOCIETÀ. IL CDA DÀ L'OK, NASCERÀ UN GRUPPO DA 33 MILIARDI DI COMMESSE E 45MILA DIPENDENTI. AI CREDITORI ANDRANNO AZIONI DEL NUOVO SOGGETTO - ASTALDI GUADAGNA IL 13% IN BORSA, SALINI IMPREGILO +4,2%

 

 

  1. SALINI PRESENTA OFFERTA PER ASTALDI,AUMENTO DA 225 MLN

PIETRO SALINI

 (ANSA) - Salini presenta un'offerta per Astaldi, attraverso un aumento di capitale per 225 milioni, per il 65% del capitale post aumento di una società "sostanzialmente esdebitata". L'offerta è condizionata tra l'altro al "contributo di coinvestitori di lungo periodo" e "alla disponibilità delle banche di concedere linee di credito" ad Astaldi.

 

La "potenziale operazione di investimento", scrive Salini in una nota, è "a supporto della proposta di 'continuità diretta' con cui Astaldi richiederà l'ammissione alla procedura di concordato preventivo". La proposta concordataria Astaldi, scrive Salini, prevedrà un piano economico-finanziario per il ritorno in bonis. Gli asset non-core (in particolare le concessioni) saranno posti in un veicolo per la soddisfazione dei creditori chirografi. Previsto poi appunto l'aumento di capitale per cassa pari a 225 milioni, per il 65% del capitale di Astaldi, riservato a Salini. Risorse destinate "in parte al pagamento dei debiti privilegiati e prededucibili e in parte a servizio del piano di continuità".

astaldi costruzioni

 

 

Prevista anche "la soddisfazione parziale dei creditori chirografari con l'attribuzione in loro favore di azioni (per beneficiare della continuità del ramo Epc) e strumenti finanziari partecipativi (per beneficiare del ricavato degli asset non core segregati a loro favore)". Parte quindi il percorso con cui Astaldi sottoporrà la proposta al giudizio di ammissibilità del Tribunale. Se concessa, la proposta dovrà passare il voto dei creditori e l'omologa giudiziale. L'Offerta di Salini è condizionata proprio "al positivo esito della proposta", oltre anche "al contributo di co-investitori di lungo periodo" e alla disponibilità del sistema bancario a concedere ad Astaldi le linee di credito".

 

ASTALDI E RENZI

La struttura dell'operazione non prevede impegni od oneri a carico di Salini prima dell'omologa, ed è stabilita la nomina in Astaldi di un Chief Restructuring Officer. Nelle more ad Astaldi potrebbero essere chiesta integrazioni che Salini si riserva di valurare, inevitabilmente quindi "ad oggi, alcuna certezza in merito alla circostanza che la proposta concordataria Astaldi sia da ultimo omologata né che l'Offerta Salini trovi effettivamente esecuzione". Allo stesso modo non è possibile fornire una previsione della tempistica di realizzazione della "potenziale operazione", attesa indicativamente entro il primo semestre del 2020.

 

 

  1. ASTALDI: OK A PIANO CON SALINI, A CREDITORI AZIONI

Paolo Astaldi con la moglie phMarinoPaoloni

 (ANSA) - Il cda di Astaldi dopo aver ricevuto l'offerta da Salini Impregilo ha approvato il piano e la proposta concordataria che prevedono un aumento di capitale riservato a Salini per 225 milioni e la soddisfazione parziale dei creditori chirografari con l'attribuzione "sia di azioni derivanti dalla parziale conversione dei crediti, sia di strumenti finanziari partecipativi emessi dalla società a valere sulla liquidazione degli asset non core". Post aumento rappresenteranno il 28,5 % del capitale.

 

  1. ASTALDI:SALINI,OPERAZIONE DI SISTEMA PER CONSOLIDARE SETTORE

 

astaldi

 (ANSA) - L'operazione di Salini su Astaldi mira ad avere le caratteristiche di "un'operazione di sistema volta anche a consolidare il settore delle grandi opere e delle costruzioni", per garantirne "stabilità e sviluppo, continuità dei lavori di opere anche strategiche, rafforzamento delle capacità progettuali e industriali tali da proiettare la società così rafforzata in un futuro da protagonista in Italia e all'estero". Lo specifica la società, spiegando che il suo supporto al piano concordatario di Astaldi "rappresenta un'opportunità per creare uno dei maggiori operatori globali con un portafoglio commesse Epc (engineering, procurement and construction, ndr) combinato di circa 33 miliardi e oltre 45 mila dipendenti".

 

  1. ASTALDI: IN BORSA GUADAGNA IL +13%, SALINI +4,2%

 (ANSA) - Astaldi entra alle contrattazioni in Borsa e guadagna il 13% a 0,78 euro. Segno dell'apprezzamento del mercato della offerta di Salini Impregilo, che a sua volta è in rialzo del 4,2% a 1,94 euro.

pietro salini

 

 

 

  1. IL GIORNO DELLA VERITÀ PER ASTALDI SALINI: «OFFERTA SERIA E COMPLESSA»

Simone Filippetti per ''Il Sole 24 Ore''

 

 

Scatta il giorno della verità per Astaldi. Oggi il gruppo di costruzioni finito in concordato sotto il peso di 2 miliardi di euro dovrà presentare al Tribunale un piano di salvataggio. È l' ultimo giorno per farlo. Allo stesso tempo, stamattina la multinazionale Salini Impregilo, il numero uno in Italia nelle grandi opere, presenterà una sua offerta per Astaldi. Ieri a tarda sera si è tenuto un consiglio di amministrazione.

 

Dalla Triennale di Milano, dove il gruppo ha celebrato il 50esimo anniversario del salvataggio dei templi di Abu Simbel in Egitto, Pietro Salini ha parlato di un altro salvataggio, quello del concorrente romano finito in difficoltà. Dopo mesi di corteggiamento (i primi rumors sono circolati lo scorso ottobre) e settimane di lavoro frenetico al dossier, con continui slittamenti, stamattina arriverà con ogni probabilità una «proposta seria e complessa», parole di Pietro Salini, sul tavolo di Astaldi.

 

PIETRO SALINI IMPREGILO

Il contenuto è top secret: primo, perché ieri pomeriggio non era ancora stato valutato dal board dell' azienda; secondo perché «ancora non abbiamo fatto nulla, stiamo lavorando, anche con le banche. Ci sono alcuni temi sui quali ancora stiamo discutendo» ha precisato l' amministratore delegato del colosso impegnato nella ricostruzione del Ponte Morandi a Genova. Tuttavia, rispetto alle ambasce dei giorni scorsi, ieri il ceo ha lasciato intendere che ormai il dado è tratto: «Penso che qualche cosa produrremo e se riusciamo, come auspico, a presentare una proposta, sarà una proposta completa che chiaramente indica un futuro, che ha un piano industriale».

 

Uno dei nodi più spinosi del salvataggio è il debito di Astaldi, ripartito tra banche, fornitori e obbligazionisti (c' è in circolazione un bond da 700 milioni) che spieghi «cosa fare nel futuro, con che percentuale pensiamo di pagare i creditori chirografari, quindi che faccia un punto serio e che affronti tutti i temi sul tavolo e anche che futuro dare alle persone che sono nel gruppo».

 

Salini Impregilo è un gigante europeo da oltre 6 miliardi di giro d' affari e 35 miliardi di lavori, ma il debito va tenuto sotto stretto controllo. E nemmeno Salini può rischiare di caricarsi troppa zavorra solo per immolarsi a favore del sistema paese: «Non siamo un fondo salva-imprese» ha chiosato il fondatore.

 

astaldi costruzioni

Una soluzione è quella di imbarcare un socio finanziario che supporti l' azienda nell' operazione di soccorso (o partecipando a un eventuale ricapitalizzazione di Astaldi o magari con un ingresso nel capitale di Salini). Era circolata l' ipotesi della Cdp, che però al momento sembra finita in secondo piano. «È una proposta che richiede un grande lavoro perché si crea una grande gruppo. Dovete pensare che le forze messe insieme significano 100mila persone che lavorano insieme, tra diretti e indiretti. È una significativa complessità».

 

brindisi tra Brunetta Astaldi Cisnetto Titti phMarinoPaoloni

 Il numero uno del gruppo Salini Impregilo non fornisce le cifre di un eventuale aumento di capitale per salvare Astaldi («non posso dare dettagli») e poi torna sull' ipotesi che anche altri partner siano della partita in questa complessa operazione industriale: «Questo è un fattore di qualità e di dimensione, non abbiamo vincoli numerici, dipende da che dimensione possiamo progettare». Da questo punto di vista si tratta di «un tema più di mercato» ma «chiaramente è una scelta di lungo termine, non vogliamo della gente che viene per uscire domani mattina». E a chi si spinge a chiedergli se stesse già immaginando un nuovo nome per il gruppo post-salvataggio, replica: «Sono tutte cose da affrontare».

 

Ovvio e scontato che il soccorso di Salini Impregilo implicherà un «cambio della governance» che tradotto dal gergo della finanza vuol dire un passo indietro di Paolo Astaldi, l' attuale patron del gruppo.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?