gubitosi alitalia

“SAN LUIGI” DEI CIELI – L’EVOLUZIONE DI GUBITOSI: DA COMMISSARIO A MANAGER DI ALITALIA - LUFTANSA E’ ALLE PORTE E I DIPENDENTI GIA’ LO VEDONO COME IL PROSSIMO AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA COMPAGNIA –  ANCORA DA SCIOGLIERE IL NODO DEGLI OCCUPATI DELLA MANUTENZIONE 

 

Antonella Baccaro per L’Economia – Corriere della Sera

 

GUBITOSI LAGHI PALEARI

Alitalia? Sta bene, grazie. Chiunque faccia un giro oggi tra il personale che opera nelle palazzine che a Fiumicino ospitano la compagnia commissariata, ricava la sensazione che il peggio sia passato e che per il vettore possa esserci un futuro. Eppure la procedura di vendita è ancora aperta, il principale aspirante acquirente, Lufthansa, continua a tirare sugli esuberi, i sindacati non hanno ancora firmato nessun accordo. Ma soprattutto tutti, a partire dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ci tengono a precisare che la compagnia non sarà più quella di una volta, con chiaro riferimento al suo perimetro.

 

bagagli alitalia

Il fatto è che in Alitalia (come sempre) sta succedendo in piccolo quello che succede in Italia. In cabina di pilotaggio da maggio c' è un terzetto di commissari guidato da Luigi Gubitosi, chiamato per condurre la compagnia alla vendita dopo il tracollo del modello Etihad, allo stesso modo in cui Paolo Gentiloni entrò a Palazzo Chigi un anno fa, dopo la sconfitta referendaria di Matteo Renzi, per guidare il Paese a nuove elezioni. Dimostrando che in Italia niente è più stabile di ciò che è transitorio, entrambe le gestioni commissariali stanno andando ben oltre il loro mandato, sostenute peraltro da un certo consenso.

 

Il che spiegherebbe, ad esempio, perché in Alitalia Gubitosi è stato ribattezzato «San Luigi». Al netto delle critiche che soprattutto i sindacati di base non gli fanno mancare e di qualche ironia, l' ex direttore generale della Rai ha stabilito un rapporto friendly con i dipendenti, mettendo a loro disposizione la propria casella di posta elettronica per qualsiasi necessità. Il fatto di essere stato sommerso da centinaia di richieste non ha scoraggiato Gubitosi che ha promesso di rispondere a tutti.

handling alitalia

 

«I vostri suggerimenti sono preziosi - ha scritto in una lettera ai dipendenti a giugno scorso -. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti su qualunque argomento di vostro interesse (tipo false voci sull' abolizione delle navette etc.)». Richieste spicciole, come quella di cambiare un albergo troppo scomodo, o più importanti, come rassicurazioni sui percorsi di carriera dei comandanti. Appelli raccolti anche a voce, nei giri che Gubitosi pare faccia tra le palazzine di Fiumicino, offrendo un caffè a chi lo ferma per parlargli.

 

È stato così che tra le diverse istanze è arrivata quella di cambiare le divise delle hostess che furono introdotte nel giugno del 2016 con grande battage pubblicitario e con scarsi risultati di immagine: a partire dalle polemiche stilistiche sul disastroso colore delle calze «verde bottiglia», presto sostituite da altre di colore neutro. Per non parlare dell' obiezione dei sindacati sull' incendiabilità dei tessuti, composti prevalentemente di materiale sintetico.

luigi gubitosi

 

Ora, tutto ci si può aspettare da una gestione commissariale, tranne che si preoccupi di cambiare il vestiario dei lavoratori, eppure qualche giorno fa è stato annunciato che sarà rinnovato e firmato da Alberta Ferretti. E i soldi? Cambio-merci: servizi contro biglietti. La stessa politica adottata per arruolare nelle nuove pubblicità di Alitalia il fior fiore dei personaggi televisivi che Gubitosi ha catturato grazie alle sue vecchie frequentazioni in Rai e ai rapporti personali. Ma possono bastare questi piccoli accorgimenti per garantire al commissario una tranquilla navigazione? Evidentemente no. Quello che più ha rassicurato i dipendenti è stato il fatto che nel piano di riduzione delle spese, che ha portato per ora a più di cento milioni di risparmi, la voce «costo del lavoro» non sia comparsa.

 

Si è agito sul prezzo del carburante, è stato rinegoziato qualche contratto con i fornitori, si è tentato di fare altrettanto sui leasing. Punto. La prova più grande però deve ancora arrivare: la trattativa con Lufthansa, più tesa grazie alla provvidenziale comparsa di un concorrente, oltre a Easyjet il fondo Cerberus, sta maturando. La compagnia tedesca chiede una riduzione dei dipendenti da più di 11 mila a seimila.

LUFTANSA

 

La parola-chiave di Gubitosi & Co. è «ricollocazione». Il comparto handling, con i suoi più di tremila dipendenti, dovrebbe essere esternalizzato con la garanzia di ottenere lavoro per almeno un biennio. La manutenzione, circa 1.400 dipendenti, dovrebbe restare intatta grazie al recupero di lavoro ottenuto annullando i contratti con le aziende israeliane. L' annuncio lo ha dato lo stesso Gubitosi martedì scorso, convocando i sindacati simbolicamente in un hangar. Dei 1.600 piloti, circa 400 dovrebbero essere riprotetti in altre compagnie dell' ambito di Lufthansa, di certo tutti quelli della linea CityLiner. Il sacrificio degli assistenti di volo potrebbe essere circoscritto a 800-1.000 unità. Stessa sorte per un migliaio dello staff di terra.

 

ALITALIA HOSTESS

Tra i sindacati circola la voce che gli esuberi veri, cioè senza riprotezione, per ora siano circa duemila. Ma neanche questo basta. Non c' è trattativa su Alitalia che non passi attraverso il nodo degli scali. Così si rassicura Milano ipotizzando di posizionare lì 20 Airbus 320 (oggi sono 18). Mentre Roma perderebbe i 20 Embraer dei voli regionali e, per ora, cinque dei 24 velivoli per il lungo raggio. Ma è proprio sul mantenimento di questi ultimi che sarebbe in corso l' ultima battaglia.

 

«Nel periodo giugno-ottobre l' Alitalia ha registrato un Ebitda positivo per 73,9 milioni e, per il secondo semestre si prevede un Ebitda positivo», ha spiegato in audizione alla Camera Gubitosi qualche giorno fa, tralasciando che molte delle rotte di lungo raggio, soprattutto centroamericane continuano a perdere. E ancora: «Da gennaio il sito web sarà completamente rimodernato». Oppure: «Nella stagione estiva 2018 ci sarà il ritorno in Africa».

COMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHI

 

Chiunque abbia ascoltato Gubitosi in audizione ne ha tratto la netta impressione che il suo vero obiettivo sia condurre la compagnia per tutta la stagione estiva fino alla restituzione del prestito-ponte prevista a settembre, dunque ben oltre il voto di primavera. Un po' come si dice che possa avvenire per Gentiloni, che molti danno in sella anche dopo le elezioni.

 

Ma qui il parallelismo tra i due commissari-non commissari pare destinato a esaurirsi, se è vero che di recente il ministro Calenda ha collocato la chiusura dei negoziati su Alitalia prima delle urne. Segno che per l' esecutivo Gentiloni l' accordo che si sta configurando è spendibile in campagna elettorale. Lo slogan è già scelto: «Basta soldi pubblici per salvare Alitalia». Speriamo che questa volta sia vero.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?