pensione

TUTTI AGGRAPPATI ALL'INPS! - PER 3,2 MILIONI DI FAMIGLIE LA PENSIONE È L’UNICA FONTE DI REDDITO - NEL 2016 C'ERANO 16,1 MILIONI DI ANZIANI CHE PERCEPIVANO, IN MEDIA, 17.580 EURO LORDI ALL’ANNO - L'IMPORTO INCASSATO NEL NORDEST SUPERA DEL 18% QUELLO DELLE PENSIONI AL SUD

Da Il Sole 24 Ore

 

PENSIONE 1

Per 3,2 milioni di famiglie con almeno un pensionato, l’unica fonte monetaria di reddito è proprio la pensione. È quanto emerge dal focus dell’Istat sulle condizioni di vita dei pensionati (anni 2015-2016), pubblicato questa mattina. In generale, i pensionati in Italia diminuiscono e aumenta il loro reddito. Nel 2016 sono circa 16,1 milioni e percepiscono in media 17.580 euro lordi, 257 euro in più rispetto all’anno precedente (la media era di 17.323 euro).

 

Tra il 2015 e il 2016 il numero di pensionati scende di 115mila unità: «i nuovi pensionati (quelli che hanno iniziato a percepire una pensione tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2016) sono infatti meno numerosi dei pensionati cessati, quelli cioè che nello stesso periodo hanno smesso di percepire trattamenti pensionistici (575mila contro 689mila).

 

INPS PENSIONI

I redditi dei nuovi pensionati - continua l’Istat - sono mediamente inferiori a quelli dei cessati (15.024 euro contro 16.673 euro) e a quelli dei pensionati sopravviventi (17.675 euro), percettori cioè di trattamenti sia nel 2015 sia nel 2016 che, nel corso del pensionamento, possono aver cumulato ulteriori pensioni (spesso di reversibilità) rispetto a quella con cui sono entrati nello stato di pensionamento.

 

L’Istat osserva poi il calo nel numero dei pensionati per tutte le tipologie pensionistiche, a eccezione delle pensioni sociali e di invalidità civile. «È ovviamente più marcato tra le pensioni di guerra (-6,7%), di invalidità previdenziale (-5,5%) e tra le indennitarie (-2,3%)», fa notare l’Istituto di statistica aggiungendo che in termini assoluti, le diminuzioni più rilevanti si riscontrano tra i pensionati di vecchiaia (quasi 94mila in meno), tra quelli di invalidità previdenziale (circa 57mila in meno) e tra i superstiti (quasi 29mila in meno). Sono invece in aumento i pensionati sociali (+5mila circa) e quelli d'invalidità civile (+52mila).

anziani

 

ALLE DONNE 6MILA EURO IN MENO RISPETTO AGLI UOMINI

Le donne sono il 52,7% dei pensionati e ricevono in media importi annuali di circa 6mila euro inferiori a quelli degli uomini. L’Istat spiega che per gli importi medi delle pensioni, le differenze di genere rimangono marcate, ma tendono a ridursi (per le pensioni di vecchiaia, dal +72,6% a favore degli uomini nel 2005 al +62,1% del 2016). Aumentano invece le differenze territoriali: «L’importo medio delle pensioni del Nord-est supera del 18,2% quello delle pensioni del Mezzogiorno (era il 17,3% nel 2015), quasi il doppio rispetto al divario dell’8,8% del 1983 (primo anno per cui i dati sono disponibili)».

 

anziani al lavoro

Il reddito netto medio delle famiglie con pensionati è stimato a 29.230 euro annui, circa 1.400 euro in meno di quello delle famiglie senza pensionati (30.650 euro). In molti casi, continua l’Istat, il reddito pensionistico sembra proteggere da situazioni di forte disagio economico. Nel 2015 l’incidenza delle famiglie a rischio di povertà tra quelle con pensionati (16,5%) è sensibilmente inferiore a quello delle altre famiglie (24,2%). Il rischio è relativamente più elevato tra i pensionati che vivono soli (21,8%) o con i figli come monogenitore (18,6%)e ancor più elevato nelle famiglie in cui il reddito del pensionato sostenta altri componenti adulti senza redditi da lavoro (34,9%).

 

IN NETTA DIMINUZIONE I PENSIONATI CHE LAVORANO

anziani al lavoro 1

Calano in maniera considerevole i pensionati che lavorano: nel 2016, i ritirati dal lavoro che percepiscono una pensione e allo stesso tempo si dichiarano nella condizione professionale di occupato continuano a diminuire, risultando pari a 436mila (-15,5% sul 2011). I pensionati che lavorano in tre casi su quattro sono di sesso maschile e nell’86% svolgono un lavoro autonomo, per due terzi risiedono nelle regioni settentrionali e per un terzo lavorano a tempo parziale.

 

ANZIANI ALLA GUIDA

Il 54% ha al massimo la licenza media, mentre uno su quattro è in possesso di un diploma. Il segmento dei laureati, circa un quinto del totale, è rimasto sostanzialmente stabile tra 2011 e 2016 perché il calo maggiore è avvenuto fra i meno istruiti. Dal punto di vista anagrafico, nel 2016 circa il 75,7% dei pensionati occupati ha almeno 65 anni (53,7% nel 2011) mentre il 37,4% è over 70 (25,0% nel 2011). Tra il 2011 e il 2016 sono invece dimezzati i 60-64enni. Per questa ragione, l’età media di questo gruppo arriva a 68 anni e mezzo (66 nel 2011), con livelli più alti per gli uomini (69 anni contro i 67 delle

donne).

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…