segway

SEGWAY? NO WAY! - LA BIGA A MOTORE CHE DOVEVA RIVOLUZIONARE LA MOBILITÀ VA FUORI PRODUZIONE. MA NIENTE PAURA: NEL MERCATO “IL FALLIMENTO È L’OCCASIONE PER RICOMINCIARE IN MODO PIÙ INTELLIGENTE”, COME DICEVA HENRY FORD, E COME SPIEGA IL GIORNALISTA MATT RIDLEY NEL SUO NUOVO LIBRO, “HOW INNOVATION WORKS”: “L’INNOVAZIONE NON È UN DISEGNO INTELLIGENTE. ACCADE QUANDO LE IDEE FANNO SESSO” – IL SEGWAY MUORE PERCHÉ NESSUNO LO COMPRA. MA ORA TUTTI VOGLIONO I MONOPATTINI...

alberto mingardi vice presidente

Alberto Mingardi per “l’Economia - Corriere della Sera”

 

Sono tanti i prodotti del futuro per cui il futuro non è mai arrivato. La Segway ha fermato la produzione del suo Personal Transport, quella sorta di biga a motore che sembrava destinata a rivoluzionare la mobilità.

 

Magari il Segway Pt era una soluzione, ma col passare del tempo è diventato meno chiaro che problema volesse risolvere.

 

Così, lo strano veicolo è finito fuori produzione per il più banale dei motivi: non lo comprava nessuno.

 

«La fine della corsa del Segway ci ricorda che l’innovazione dipende dall’entusiasmo liberamente espresso del consumatore - ci dice Matt Ridley -. Il Segway era stato salutato come il futuro dei mezzi di trasporto individuali, ma non ha mai convinto le persone normali della sua utilità.  È il consumatore il giudice ultimo del valore di una innovazione».

how innovation works and why it flourishes in freedom

 

Non è detto però che il lavoro fatto sia andato perduto. La Segway ha accumulato esperienza nel settore dei «trasportatori personali a due ruote» e di questi fanno parte i monopattini elettrici per i quali, invece, i consumatori mostrano molta attenzione. Da poco ha presentato una nuova poltrona mobile che assomiglia a quelle usate dai nostri pigrissimi nipoti nel cartone animato Wall-E.

 

«Il fallimento è solo l’occasione per ricominciare in modo più intelligente», diceva Henry Ford. Matt Ridley, giornalista scientifico, a lungo a l’Economist , autore, nel 2010, di un saggio che fece epoca, L’ottimista razionale. Come evolve la prosperità (Torino, Codice Edizioni, 2013), ha appena pubblicato How Innovation Works: And Why It Flourishes in Freedom (New York, Harper Collins, 2020).

segway personal transporter

 

A scorrere la sua bibliografia (a partire da Il gene agile , Milano, Adelphi, 2005), parrebbe che per la prima metà della sua vita si sia occupato di biologia e nella seconda invece si stia occupando di economia.

 

la poltrona segway

Lui risponderebbe che in realtà non ha mai cambiato mestiere. L’innovazione è per Ridley un fenomeno che obbedisce alle logiche della selezione naturale: o meglio, del procedere per tentativi ed errori «che è la versione umana della selezione naturale».

 

«La ricombinazione è la principale fonte di variazione su cui si basa la selezione naturale, per l’innovazione biologica. Il sesso è il mezzo con cui avviene la maggior parte della ricombinazione. Il maschio offre i suoi geni a un embrione e così fa la femmina.

 

Questa è una forma di ricombinazione, ma quello che succede dopo è ancora più importante. Quell’embrione, quando si tratta di produrre spermatozoi e cellule uovo, scambia parti del genoma del padre con parti di quello della madre in un processo noto come incrocio.

 

helbiz monopattino

Mescola il mazzo genetico, creando nuove combinazioni da passare alla generazione successiva. Il sesso fa sì che l’evoluzione sia cumulativa».

 

La nascita

L’innovazione accade, sostiene Ridley, quando a fare sesso sono le idee. La storia della ferrovia ha inizio quando l’idea di utilizzare binari per far scorrere carrelli, utilizzata nelle miniere di carbone inglesi, si accoppia con quella della macchina a vapore.

matt ridley

 

Richard Trevithick inventa la prima locomotiva a vapore nel 1804, ne costruisce un’altra nel 1808, poi perde interesse, non riesce a trovare acquirenti per i suoi progetti, morirà senza il becco di un quattrino.

 

Trevithick aveva cominciato a lavorare giovanissimo per la stessa miniera per la quale lavorava il padre: fu lì che scoprì di avere doti per l’ingegneria, che era un mestiere che si imparava a bottega. In miniera comincia anche la carriera di George Stephenson, un altro autodidatta.

 

«Un ricco quacchero, mercante di lana e filantropo, Edward Pease, voleva costruire una ferrovia trainata da cavalli, anziché un canale, per portare carbone, lana e tele da Darlington a Stockton».

 

henry ford

Costruire una infrastruttura del genere richiedeva una atto del Parlamento e dunque un certo investimento in avvocati per procurarsi la necessaria autorizzazione.

 

Pease ottiene la nuova infrastruttura e incontra Stephenson che, incuriosito dal progetto, propone di aggiungere alle carrozze a cavalli anche dei convogli con locomotiva a vapore.

 

Nasce così la prima linea ferroviaria della storia, fra le proteste dei proprietari terrieri, spaventati dal rumore di queste «macchine infernali» che potevano raggiungere persino i 18 chilometri all’ora.

 

locomotiva a vapore di richard trevithick

La metà della velocità di un cavallo al galoppo, destinata a restare, per qualche anno ancora, la più elevata mai raggiunta da un essere umano.

 

La narrazione

«L’innovazione è il fatto più importante del mondo moderno, ma è anche uno dei meno compresi». Per Ridley, il guaio è che per capire l’innovazione, esattamente come per l’evoluzione, bisogna rinunciare all’idea di un disegno intelligente.

 

Le storie riunite da Ridley nel suo libro suggeriscono che l’innovazione è un processo graduale ed evolutivo, che viene erroneamente descritto in termini di «rivoluzioni, eroiche scoperte e improvvise illuminazioni».

richard trevithick

 

Questa descrizione la dobbiamo «alla natura umana e ai sistemi per la protezione della proprietà intellettuale»: l’una e gli altri accentuano, vuoi per il gusto del racconto vuoi per interesse, i contributi del singolo innovatore, dimenticando concorrenti e predecessori.

 

È «naturale», per l’appunto, che chi inventa il Segway lo presenti come il veicolo del futuro, non un anello di una più vasta catena di cambiamenti.

 

L’innovazione è uno sport di squadra, solo che i membri della squadra non sanno di giocare insieme.

 

george stephenson

Alcuni vivono in epoche diverse. Molti di essi non sono scienziati di professione. Ridley ribalta il modello lineare che vede prima la fase della scoperta scientifica e poi quella delle applicazioni.

 

Ogni tanto capita l’esatto contrario. Le innovazioni prendono piede semplicemente perché funzionano e si trasmettono, si riproducono e «fanno sesso» con altre idee, prima ancora che si capisca chiaramente perché funzionano. Lady Mary Wortley Montagu vede a Costantinopoli che le donne turche si pungono con aghi intinti nel pus delle pustole vaiolose.

 

Si contrae così una forma attenuata di vaiolo, che tuttavia conferisce una immunità permanente. L’innovazione «spesso precede la comprensione.

 

lady mary wortley montagu

A una persona ragionevole nel diciottesimo secolo l’idea di Lady Mary che l’esposizione a un tipo di malattia mortale potesse proteggere contro quella stessa malattia doveva sembrare folle.

 

Non aveva base razionale. Fu solo nel tardo Ottocento che Louis Pasteur cominciò a spiegare perché la vaccinazione funzionava».

 

Le conoscenze a nostra disposizione, oggi, sono assai maggiori che in passato ma l’innovazione resta, spiega Ridley, l’avventura dell’impredicibile.

 

Gli inventori di Yahoo e Google non volevano realizzare un motore di ricerca, i creatori di Instagram credevano di stare sviluppando una app per il gaming.

 

kevin systrom creatore di instagram

Roy Plunkett stava facendo delle ricerche su un nuovo gas refrigerante e inventò il teflon per incidente. Le novità nascono dal caso e dalla libertà di sperimentare.

 

Noi invece tendiamo a raccontarle sulla base del solito modello lineare, dal quale dedurre che abbiamo bisogno di più investimenti in ricerca. Forse, ma senza la libertà di provare e di sbagliare le risorse servono a poco.

helbiz monopattinoMONOPATTINO 4helbiz monopattino 3

roy plunkett e il teflon

la locomotiva di george stephensonhelbiz monopattino 2polizia in segwayrichard trevithick e l'invenzione della locomotiva a vapore

louis pasteur

segway personal transporter 1edward pease

roy plunkett

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....