VOLANO I BULLONI NEL SINDACATO - LANDINI CONTRO LA CAMUSSO PER L’ACCORDO SULLA RAPPRESENTANZA TRA CGIL, CISL, UIL E CONFINDUSTRIA CHE PREVEDE SANZIONI PER CHI NON RISPETTA GLI ACCORDI: “SI ISPIRA AL MODELLO MARCHIONNE”

Salvatore Cannavò per il "Fatto quotidiano"

Che fai mi cacci? Le parole di Maurizio Landini, intervenendo ieri al direttivo nazionale della Cgil, non sono queste ma il concetto sì. Lo scontro tra il segretario della Fiom e la leader della Cgil, Susanna Camusso, è tornato a livelli altissimi con il capo dei metalmeccanici intenzionato a non rispettare l'accordo sulla rappresentanza siglato dalla Cgil con Cisl, Uil e Confindustria e che il direttivo del principale sindacato ha approvato ieri con 95 voti a favore, 13 contrari e 2 astenuti.

Maggioranza ampia per Camusso, quindi, circa l'85%, anche se una quindicina di delegati dell'area Lavoro e Società di Nicolosi e dell'opposizione di Cremaschi non ha partecipato al voto. Il segretario generale è del tutto tranquilla e soddisfatta per il lavoro svolto. E non si è scomposta quando Landini, con cui pure sta svolgendo unitariamente il congresso Cgil (che si concluderà a inizio maggio), è salito sul palco e le ha rivolto, in un intervento duro, tutta la propria ira.

La FIOM contesta alla Cgil di aver fatto un accordo che, di fatto, si ispira al modello Marchionne con le sanzioni per chi non rispetta gli accordi e con la possibilità di un comitato arbitrale composto dalle confederazioni e dagli industriali per sanare i contenziosi.

Il segretario delle tute blu contesta il merito e la forma dell'intesa della scorsa settimana: "Con che faccia andrete a Pomigliano a spiegarlo?". Poi l'avvertimento più importante: "Se pensate di limitare l'autonomia della Fiom tramite la Cisl, la Uil e la Confindustria, noi non ve lo faremo fare, chiaro? Per noi, ha aggiunto, quel testo non è vincolante e non lo rispetteremo".

Gelo della sala e della stessa Camusso che non ha fatto una piega e ha messo ai voti un testo in cui si conferma tutto il lavoro svolto dalla segreteria puntando sugli elementi positivi dell'intesa: la "continuità con gli accordi" precedenti; la rappresentanza finalmente "trasparente" con la certificazione di iscritti e voti; la possibilità di validare gli accordi solo se firmano delegati o sindacati che rappresentino il 50% più 1; l'abolizione della quota garantita del 33% a Cgil, Cisl e Uil nelle Rsu.

Quanto al punto dolente, le sanzioni per chi non rispetta i contratti firmati, la Cgil invita a considerare due aspetti: "Per la prima volta si applicano le sanzioni anche alle aziende" dicono gli uomini della Ca-musso e "si dà la possibilità a chi è rimasto fuori dagli accordi, come la stessa Fiom tra i metalmeccanici, di rientrare ai tavoli". Camusso non sembra badare all'avvertimento di Landini: "Chi non rispetta le nostre decisioni si mette fuori dallo Statuto".

Lo scontro ha anche un aspetto politico. Chi ha assistito alla contesa con uno sguardo più distaccato, come gli uomini di Cremaschi - unico a presentare un documento alternativo al congresso - pensa che al leader Fiom sia stata fatta pagare anche l'alleanza improvvisa con Matteo Renzi.

Il grosso della Cgil ha sostenuto Gianni Cuperlo alle recenti primarie e una che in quella contesa ci ha messo la faccia, come Carla Cantone dei Pensionati, in passato riavvicinatasi a Landini, ieri si è schierata con Camusso. Di Renzi, in particolare, la Cgil teme la promessa fatta a Landini di realizzare una legge sulla rappresentanza fatta al di fuori dal confronto con i sindacati.

"Con questa intesa ci siamo ripresi una materia che è nostra" si è sentito dire negli interventi. Anche per questo, in asse con Bonanni e Angeletti, Camusso ritiene che se una legge vuole essere elaborata - la Cgil ricorda che la sua richiesta di applicare l'articolo 39 della Costituzione risale al 1989 - dovrà basarsi sul testo dell'intesa approvata ieri dal direttivo.

Landini ha assicurato che non intende lasciare la Cgil e che non si sente affatto isolato. Il voto del direttivo non lo sorprende e viene dato per scontato. Anche perché ha registrato un avvicinamento con l'area di Nicolosi, formalmente in maggioranza ma che parla apertamente di "un problema di democrazia" interno alla Cgil. Stesse parole utilizzate da Gianni Rinaldini, ex segretario Fiom.

Alla sua sinistra, però, si muove l'area di Giorgio Cremaschi che spera di essere premiata nella partita congressuale. Anche perché il testo approvato ieri sarà "diffuso e condiviso" in tutte le assemblee congressuali ma non sarà messo ai voti. Il suo documento potrebbe beneficiarne.

Per Landini si riapre comunque la strada dello scontro interno. Che potrebbe precipitare quando si verificherà il primo "incidente", cioè un accordo contestato dalla Fiom. "Se non rispetta le decisioni" dicono in segreteria, "Landini si mette fuori dallo Statuto". Appunto, che fai mi cacci?

 

LANDINIGINO STRADA LANDINI E COFFERATI AL CORTEO FIOM GIUSEPPE MUSSARI E SUSANNA CAMUSSO SUSANNA CAMUSSO Susanna Camusso CUPERLO E RENZI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA