pnrr raffaele fitto

E ANCHE OGGI LA TERZA RATA DEL PNRR LA INCASSIAMO DOMANI – DIECI GIORNI FA IL MINISTRO FITTO AVEVA ASSICURATO CHE BRUXELLES STAVA PER STACCARE L'ASSEGNO DA 19 MILIARDI DEL RECOVERY. INVECE IL VIA LIBERA FORMALE NON È ANCORA ARRIVATO E COMUNQUE SERVIRANNO SETTIMANE PER L'EROGAZIONE DEI FONDI. TRADOTTO: I SOLDI ARRIVERANNO A SETTEMBRE – E LA QUARTA TRANCHE DA 16 MILIARDI POTREBBE SLITTARE AL 2024…

Estratto Gianni Trovati e Manuela Perrone per “il Sole 24 Ore”

 

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

Il via libera formale alla terza rata del Pnrr da 19 miliardi collegata agli obiettivi del secondo semestre 2022 continua a essere attesa a ore, dopo la definizione degli ultimi dettagli ancora aperti, in particolare per quel che riguarda il target degli alloggi universitari.

 

Il percorso burocratico che porta dal disco verde all’erogazione effettiva dell’assegno comunitario richiederà però altre settimane, con il risultato che l’arrivo dei fondi nelle casse dello Stato non si materializzerà prima di settembre.

 

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1

Ma non è questo lo slittamento che più preoccupa il Governo. La questione cruciale è infatti legata alla tranche successiva, la quarta, con i suoi 16 miliardi connessi al complicato elenco dei 27 obiettivi dei primi sei mesi di quest’anno.

 

Il rischio, in pratica, è quello di non riuscire a ottenere i finanziamenti entro l’anno: e in questo caso l’allungamento dei tempi si farebbe sentire direttamente sul fabbisogno di cassa, già in rapida crescita (+17,75 miliardi più dell’anno scorso solo tra aprile e maggio), spinto soprattutto dalla spesa per le pensioni.

 

giorgia meloni e raffaele fitto

Sulla quarta rata il nodo è duplice. Da un lato riguarda la rimodulazione degli obiettivi ampiamente annunciata e discussa a metà giugno con i tecnici della Commissione europea in visita a Roma […]

 

Il punto però è che l’intesa sul ridisegno degli obiettivi non è stata ancora formalizzata, con la conseguenza che la domanda potrebbe quindi slittare almeno a settembre, una volta raggiunto l’accordo. E qui entra in gioco l’altra incognita: il fattore tempo.

L’esperienza recente della terza rata, con l’esame comunitario diventato parecchio più puntuto dopo gli allarmi della Corte dei conti Ue, mostra che tra la presentazione della richiesta e l’ok formale possono passare oltre sei mesi.

 

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

[…] Fino a qui il Tesoro, come confermato dal programma trimestrale di lunedì, conta di gestire le dinamiche di cassa senza ritoccare il livello complessivo delle emissioni che per quest’anno si attestano a 320 miliardi sul medio e lungo termine. Ma la questione quarta rata solleva un punto interrogativo ulteriore da 16 miliardi.

 

Il complicato intreccio tra terza e quarta tranche, revisione generale del Piano e integrazione con il RepowerEu che impegna da mesi il Governo, si inserisce nel tavolo già affollatissimo di dossier aperti con Bruxelles, che spaziano dalla ratifica del Mes alla revisione del Patto di stabilità fino alle regole di ingaggio per la gestione dei migranti. Sono tutti temi caldissimi, come dimostrano toni e contenuti degli interventi di ieri della premier Giorgia Meloni in Parlamento, che potrebbero rappresentare soltanto l’antipasto di una battagliera campagna elettorale del centrodestra in vista delle europee del 2024.

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni

 

Oggi il ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto, volerà nuovamente a Bruxelles a fianco di Meloni per il Consiglio europeo. Un’occasione per probabili nuovi bilaterali sul Piano, che dovrà vedere a luglio l’entrata nel vivo delle decisioni concerete sulla riscrittura del cronoprogramma di milestone e target. […]

RATE DEL PNRR PER L'ITALIA - LA STAMPAraffaele fitto giorgia meloni raffaele fitto

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO