SORGENIA DELLE BANCHE - MENTRE LA UTILITY DELLA FAMIGLIA DE BENEDETTI TENTA DI TROVARE LIQUIDITA' (IL TEMPO SCADE OGGI), LE BANCHE FINANZIATRICI CERCANO DI SALVARLA DA SOLE SENZA LA CIR...

Cheo Condina per il "Sole 24 Ore"

Sorgenia sarebbe pronta a mettere in campo una serie di iniziative per allungare la propria autonomia finanziaria, che stando alle ultime indicazioni fornite al mercato poteva esaurirsi alla fine di marzo. Questo tema avrebbe rappresentato uno dei punti chiave del consiglio di amministrazione del gruppo energetico tenutosi giovedì scorso che, secondo quanto risulta, avrebbe anche convenuto sulla necessità di sollecitare al più presto un confronto con gli istituti di credito per ripristinare l'operatività bancaria.

Quest'ultima, infatti, viene considerata un elemento cruciale per garantire una efficiente conduzione del business, a maggior ragione per un'azienda del settore energetico, che comunque, negli ultimi tre mesi e mezzo, ha proseguito in autonomia la propria attività a dispetto della pressoché completa chiusura dei rubinetti bancari, sia a livello di linee di credito che di fideiussioni.

Il nodo della liquidità, e di conseguenza dell'autonomia finanziaria di Sorgenia, nelle ultime settimane è diventato sempre più critico alla luce dello stallo nel negoziato con le banche per la ristrutturazione del debito da 1,9 miliardi. Tuttavia, il management - a partire dall'amministratore delegato Andrea Mangoni - ha messo in cantiere varie operazioni che dovrebbero permettere di evitare la rottura di cassa.

In particolare, i proventi della vendita del fotovoltaico (ceduto per un enterprise value di 20 milioni al gruppo americano ContourGlobal) dovrebbero entrare effettivamente tra circa un mese: un periodo nel quale la società energetica dovrebbe comunque restare sopra la linea di galleggiamento grazie a un'ottimizzazione del circolante e al factoring da 15 milioni di euro siglato con Bnp e liquidato qualche giorno fa. In realtà, è molto ben avviata anche la vendita di alcune autorizzazioni per impianti eolici in Francia: un deal che potrebbe essere chiuso a breve e vedere un ulteriore ingresso di cassa tra qualche settimana.

Insomma, le premesse per tamponare la crisi di liquidità ci sarebbero tutte, ma è altrettanto vero che per un'azienda energetica operare senza fideiussioni è quasi proibitivo e, soprattutto, sostenibile solo nel breve periodo.

Di qui, la decisione del cda di Sorgenia di sollecitare un incontro - che potrebbe anche avvenire a livello di advisor - con i principali istituti creditori, a partire dai sei maggiormente esposti sulla capogruppo (Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi, Banco Popolare e Bpm), per ripristinare l'operatività bancaria, cosa che gli istituti stessi avevano fin qui vincolato a un accordo con Cir. Il confronto potrebbe tenersi già nella prima metà della settimana, anche se al momento non risulterebbe fissato ancora alcun appuntamento.

Intanto, il numero uno del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, ha dichiarato che sulla ristrutturazione del debito Sorgenia «il pallino sta a Cir» e che «le banche stanno aspettando una sua decisione». In realtà, nell'ultima comunicazione intercorsa con la holding della famiglia De Benedetti, gli istituti si erano riservati di inviare al cda di Sorgenia una proposta di ristrutturazione del debito che prescindeva dal contributo della stessa Cir.

Una proposta che non è mai arrivata e che, secondo indiscrezioni, potrebbe vedere la conversione del debito in eccesso di 600 milioni per una parte leggermente più alta in azioni e per quella restante in strumenti ibridi. Ma le parole di Saviotti, forse, fanno intuire che il sistema creditizio non è così convinto di rilevare il controllo del gruppo energetico e che si tenterà un ulteriore negoziato con Cir.

 

 

sorgenia LOGORODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERASILVIO BERLUSCONI CARLO DE BENEDETTItirreno power centrale di vado ligure

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