ULTIME DA SORGENIA, L’ENERGIA CHE TI FULMINA – L’ULTIMATUM DELLE BANCHE (CIRCA VENTI) ALLA PROPOSTA DI CIR: O RODOLFO DE BENEDETTI CACCIA ALMENO 150 MILIONI O SI PRENDONO L’AZIENDA

Fabrizio Massaro per ‘Il Corriere della Sera'

Il dialogo tra Sorgenia - la società di produzione elettrica controllata dalla Cir della famiglia De Benedetti e partecipata al 46% circa dall'austriaca Verbund - e le banche creditrici per oltre 1,86 miliardi sembra a un passo dalla rottura.

Gli istituti, che anche ieri hanno effettuato incontri e analisi sulla società che ha debiti eccessivi per 600 milioni e una cassa che basta forse fino a fine mese, avrebbero maturato una posizione comune: respingere la proposta da Cir di un aumento di capitale da 190 milioni totali della società guidata da Andrea Mangoni, coperto dall'azionista di maggioranza con 100 milioni e con un intervento delle banche che ricapitalizzino per 90 milioni e convertano i 400 milioni residui del debito di Sorgenia in nuovi strumenti partecipativi.

Nell'ipotesi della holding, Cir resterebbe con il 53% di Sorgenia e avrebbe le banche come secondo socio al posto di Verbund (che non vuole partecipare), mantenendo così il controllo dell'azienda.

Il «no» alla proposta di Cir e di Sorgenia sarebbe contenuto in una lettera che il consorzio delle circa 20 banche - in testa Mps con 600 milioni, a seguire Banca Imi, Unicredit, Banco Popolare, Ubi Banca, Bpm - dovrebbe inviare già oggi e alla holding presieduta da Rodolfo De Benedetti e guidata da Monica Mondardini.

Le banche insistono: Cir deve mettere almeno 150 milioni per poter arrivare a una governance condivisa, mentre le banche convertirebbero i 600 milioni di debiti in eccesso in azioni e in strumenti partecipativi. In alternativa, la conversione in azioni da parte elle banche riguarderà gran parte del debito eccessivo, facendo diventare così gli istituti socci di controllo, con Cir azionista di minoranza e fuori dai giochi.

Ma non è detto che Cir alla fine non preferisca questa ipotesi, come già alcuni analisti (Equita sim) aveva suggerito di fare. D'altronde la holding dei De Benedetti deve affrontare altre incognite: il possibile rimborso di un bond da 260 milioni di euro ( anticipato proprio per la crisi di Sorgenia); l'eventuale garanzia sul pagamento della fornitura di gas naturale (cosiddetti contratti «take or pay») se Sorgenia dovesse ritirare meno materia prima.

C'è poi il tema di Tirreno Power, con la centrale a carbone di Vado Ligure sequestrata nell'ambito dell'indagine della procura di Savona per disastro ambientale e omicidio colposo. Tirreno Power - controllata al 50% dai francesi di Gaz de France e di cui Sorgenia ha il 39% indiretto attraverso Energia Italiana (insieme con Hera e Iren all'11% circa a testa) - ha 800 milioni di debiti e il nuovo direttore generale Massimiliano Salvi sta preparando un piano per farvi fronte, anche con l'eventuale partecipazione del socio francese.

Intanto ieri i legali della società, capitanati dall'ex ministro della Giustizia Paola Severino, ha incontrato il procuratore capo Francantonio Granero, il pm Chiara Maria Paolucci e il gip Fiorenza Giorgi: non è escluso che gli avvocati, accettando la supervisione di tecnici nominati dal giudice nella fase di produzione di energia, rinuncino al ricorso contro il sequestro.

 

sorgenia LOGORODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM mondardini tirreno power centrale di vado ligure

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…