
ORCEL CONTINUA A MARCIARE SULLA GERMANIA – NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE DEL GOVERNO TEDESCO ALLA SCALATA, UNICREDIT È SALITO AL 20% DEL CAPITALE DI COMMERZBANK: HA CONVERTITO IN AZIONI IL 10% DELLA SUA “POSIZIONE SINTETICA” E ANNUNCIA CHE INTENDE CONVERTIRE IL RESTANTE 9% “A TEMPO DEBITO”, RAGGIUNGENDO IL 29% DEI DIRITTI DI VOTO NELL’ISTITUTO TEDESCO – CON QUESTA MOSSA, LA BANCA GUIDATA DA ANDREA ORCEL DIVENTA IL MAGGIORE AZIONISTA DI RIFERIMENTO DI COMMERZ…
Estratto dell’articolo da “Il Sole 24 Ore”
Nessun passo indietro in Germania, anzi. Ieri sera UniCredit ha comunicato, dopo aver ricevuto tutte le necessarie approvazioni legali e regolamentari - comprese quelle della Banca Centrale Europea, dell’Autorità federale tedesca per la concorrenza e della Federal Reserve, «a riprova dell’adeguatezza delle proprie azioni e dell’approccio adottato» - di aver convertito in azioni circa il 10% della sua posizione sintetica in Commerzbank, portando la propria quota in azioni e i relativi diritti di voto effettivi a circa il 20% del gruppo tedesco.
La banca guidata da Orcel ha inoltre annunciato che intende convertire in azioni la restante posizione sintetica di circa il 9% «a tempo debito», raggiungendo circa il 29% dei diritti di voto in Commerzbank. Con questi passi, UniCredit diventa il maggiore azionista di riferimento della banca tedesca.
La mossa di UniCredit arriva dopo una crescente opposizione tedesca all’offensiva italiana. La scorsa settimana Sascha Uebel, vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Commerzbank, aveva detto, riferendosi a Orcel: «Il suo prossimo passo dovrebbe essere quello di vendere le sue azioni, prendere i suoi profitti e tornare a casa».
[...] Friedrich Merz, che in precedenza aveva ribadito il suo no alla scalata, sottolineando la volontà di avere una «forte e indipendente Commerzbank», e di considerare quello di UniCredit come un approccio «non coordinato e ostile» e bollandolo come «inaccettabile».
Da parte sua Orcel il mese scorso aveva inviato una raffica di lettere al cancelliere Friedrich Merz, al ministro delle Finanze Lars Klingbeil, al capo della Cancelleria Levin Holle e al sindacato Verdi, ribadendo come l’operazione sia «economicamente, socialmente e politicamente vantaggiosa» [...]