macron conte

SALUTAME PALAZZO CHIGI: TRA MACRON E CONTE (CON MATTARELLA) UN PATTO ANTI-SALVINI E ANTI-LE PEN - AL VERTICE NAPOLETANO SI CELEBRAVA LA JOINT TRA FINCANTIERI E NAVAL GROUP, ASSENTI I VERTICI DI LEONARDO. PROFUMO È STATO INDICATO COME PRESIDENTE DELL'ASD, ASSOCIAZIONE EUROPEA DELL'INDUSTRIA DELLA DIFESA, E SE NON DOVESSE ESSERE RICONFERMATO, QUEL RUOLO ANDRÀ AL FRANCESE FAURY DI AIRBUS…

1 – OCCHIO A PARIGI E ALLE PRESSIONI SU PROFUMO IN ASD

Claudio Antonelli per “la Verità

MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI

 

Al vertice Italia-Francia erano presenti i vertici di Fincantieri. È stata infatti avviata la joint venture tra Naval group e l' azienda di Giuseppe Bono. Non erano invece presenti i vertici di Leonardo che ospiteranno metà ministri giallorossi a Pomigliano. Sarebbe però stato interessante vedere Alessandro Profumo assieme ai rappresentanti della Difesa francese per capire quante scintille li dividono in queste ore. Lo scorso 11 dicembre Profumo è stato indicato dal board di Asd, associazione europea dell' industria della Difesa, come presidente.

macron conte

 

L' incarico partirà però il 29 maggio. Sembra che Parigi si sia accorta della delicatezza del ruolo, soprattutto dopo che negli ultimi mesi la nostra industria ha cominciato a dare filo da torcere ai cugini, sbaragliati in Qatar e in Egitto. Se Profumo non fosse confermato nel suo ruolo di ad di Leonardo, non potrà più essere presidente di Asd. Al suo posto subentrerà Guellierme Faury di Airbus.

 

NAVAL GROUP

Un eventuale nuovo ad di Leonardo non potrebbe prendere il suo posto. Mentre il futuro presidente di Asd avrà durata quinquennale e deciderà strategie importanti per i prossimi 20 anni della Difesa Ue. Non ci sarebbe da stupirsi se ieri Macron avesse dato qualche suggerimento al collega, magari per fare spoils system. Le pressioni francesi sui futuri vertici delle partecipate si fanno insistenti.

 

 

2 – CONFINI APERTI E FINCANTIERI NUOVO PATTO ITALIA-FRANCIA

Emilio Pucci per “il Messaggero

macron conte

 

Un patto anti-Salvini e anti-Le Pen. Un alt ai populismi e allo stesso tempo un asse per far sì che l' Europa conceda flessibilità e cambi direzione sul bilancio Ue, sull' unione bancaria e sulla gestione dell' immigrazione che «deve essere strutturale, non emergenziale». E fronte comune contro il coronavirus. A Napoli il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron stringono un' alleanza per fermare chi, nei rispettivi Paesi, soffia sul fuoco del sovranismo. Il vertice «segna un salto di qualità» nei rapporti tra i due Paesi, osserva il Capo dell' esecutivo.

 

L' ultimo vertice bilaterale ricorda Macron alludendo alla querelle sorta con Di Maio sui gilet gialli - era stato a Lione nel 2017 e poi c' è stato un periodo «difficile» superato «grazie al lavoro del vostro presidente Mattarella e del vostro governo» con cui «siamo riusciti a ritrovare una voce comune».

LUIGI DI MAIO E ALESSANDRO DI BATTISTA INCONTRANO I VERTICI DEI GILET GIALLI

 

L' INTESA

 E dunque si va a braccetto, con la firma di accordi in vari campi, dalla ricerca scientifica alla cantieristica navale (c' è il sostegno dei due Stati per la joint venture Naviris creata da Naval Group e Fincantieri). Ma il patto di Napoli è soprattutto sull' emergenza sanitaria. «Da qui arriva un bel segnale», dice Conte, «chiudere la frontiera sarebbe un danno irreparabile».

 

«Pare che il virus non si fermi ai confini... è un' emergenza che riguarda tutti» e che merita una risposta europea, a cominciare da una maggiore flessibilità sui conti, osserva Macron.

macron conte

La terrazza di palazzo Reale è piena di ministri italiani e francesi. Non si fa altro che parlare del pericolo contagio. «La preoccupazione francese è la stessa di quella italiana», confida un membro del governo. Poco prima Macron, incontrando in piazza San Domenico Maggiore un gruppo di turisti di Marsiglia, ci aveva scherzato su: «Mi raccomando, fate attenzione...».

 

alessandro profumo sabina ratti foto di bacco (2)

E alle domande dei cronisti una replica secca: chiudere le frontiere all' Italia? «No». Ecco, il risultato più evidente del vertice tenutosi ai piedi del Vesuvio è questo. A differenza di altri Paesi la Francia capisce che di fronte al contagio siamo tutti sulla stessa barca. E che occorre prepararsi insieme. Per chiedere, tra l' altro, a Bruxelles di non voltare la faccia. Serve flessibilità occorrono misure straordinarie. «Italia e Francia si legge nella dichiarazione finale - convergono sull' opportunità di mantenere l' apertura delle frontiere in questo momento, di condividere le informazioni relative ai viaggiatori di ritorno o diretti ad aree a rischio» e «le conoscenze scientifiche e le informazioni sulle misure di contrasto adottate».

 

giuseppe bono giampiero massolo

Roma e Parigi collaborano «in stretto raccordo per fronteggiare l' emergenza» derivante dal virus Covid-19, a tutela dei propri cittadini e di tutti i cittadini europei. I due Paesi sostengono la necessità di una posizione europea comune per contrastare la sfida globale».

 

LA VISITA

Conte ha gioco facile nel vestire i panni del padrone di casa, visto che il capoluogo campano è amato dal presidente francese che nel libro dei visitatori in Cappella San Severo scrive di suo pugno: «Con i nostri ringraziamenti per questo viaggio unico nell' arte barocca e per lo spirito di Napoli». Selfie con i turisti, scambi di battute, sorrisi.

 

Una visita al Teatro San Ferdinando, un babà nella pasticceria Scaturchio, con Macron che si adegua alla tradizione partenopea del caffè sospeso. Nella dichiarazione finale si parla di Libia: Roma e Parigi «sostengono con convinzione il percorso definito dalla Conferenza di Berlino, per una soluzione pacifica del conflitto, guidato dalle Nazioni Unite, nel rispetto della sovranità e dell' integrità territoriale del Paese e condannano tutte le interferenze esterne e la violazione dell' embargo delle Nazioni Unite sulle armi».

 

guillaume faury

Di immigrazione: «Il Sistema europeo di asilo dovrà essere ripensato secondo la logica della solidarietà e della responsabilità e dovrà garantire un efficace sistema di rimpatri dei migranti irregolari, anche attraverso la firma di accordi di riammissione e di politiche di incentivazione e disincentivazione con i Paesi terzi». E della Torino-Lione: Italia e Francia «riconfermano il loro interesse strategico per lo sviluppo della mobilità» e chiedono che la Ue porti il suo contributo al 55% della spesa.

 

Ma a spiccare è soprattutto la ritrovata fiducia tra i due Paesi, dopo le incomprensioni dell' anno scorso. «La Francia dice il presidente del Consiglio - rimane un nostro alleato storico, un Paese con cui abbiamo una tradizione di rapporti culturali, economici, scientifici: queste cose non cambiano da un anno all' altro, da un governo all' altro». Macron annuisce. In serata la cena offerta dal presidente della Repubblica Mattarella.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)