ignazio visco

TUTTE LE BALLE DI VISCO - IL GOVERNATORE SI AUTOASSOLVE: LA CRISI DELLE BANCHE ITALIANE È COLPA DELLA BUFERA INTERNAZIONALE - MA LA RECESSIONE HA SOLO PORTATO A GALLA LE MAGAGNE DEI BANCHIERI ARCHITETTATE NEL SILENZIO DELLA VIGILANZA

 

Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

 

Secondo Ignazio Visco, buona parte dei guasti del sistema bancario italiano è riconducibile alla crisi e in particolare al 2013, anno nel quale sarebbero iniziate le prime grane serie allo sportello. Insomma, nessuna responsabilità della vigilanza se oggi gli istituti di credito attraversano una delle fasi più delicate della storia: la Banca d’Italia ha le armi spuntate e più di tanto non può fare per evitare la violazione delle norme da parte dei banchieri.

IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016 IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016

 

Per difendersi, il governatore , ieri, leggendo le sue quinte «considerazioni finali» ha giocato sulla quantità e ha strumentalmente citato « 200 ispezioni» annue nelle banche. Eppure, qualche falla nel sistema dei controlli deve pur esistere, se oggi si fanno i conti con una realtà durissima: sia alcuni big  sia le realtà più piccole del credito cooperativo se la passano maluccio.

 

E probabilmente, al contrario di quanto sostiene il governatore, bufera finanziaria internazionale e recessione non hanno cagionato la crisi dell’industria creditizia italiana, ma hanno semplicemente portato alla luce le magagne che il ciclo economico positivo contribuiva a tenere nascoste in bilanci chiusi - più o meno agevolmente - col segno «più»: al Monte dei paschi di Siena, tanto per fare un esempio, le perdite dei derivati Alexandria e Santorini, non sono state «notate» per anni.

 

Luigi Federico Signorini, Salvatore Rossi, Ignazio Visco, Vincenzo La Via, Fabio Panetta, Valeria SannucciLuigi Federico Signorini, Salvatore Rossi, Ignazio Visco, Vincenzo La Via, Fabio Panetta, Valeria Sannucci

Nessun atto d’accusa, da parte del numero uno di Bankitalia, nemmeno a quel pernicioso sistema relazionale che più dei parametri di Basilea ha regolato per decenni la concessione di finanziamenti: è soprattutto quel meccanismo ad aver creato la montagna di sofferenze ovvero quei 196 miliardi di euro di finanziamenti non rimborsati; poi, non c’è dubbio, il pil in caduta libera ha giocato un ruolo non indifferente e i prestiti sono diventati «incagli».

 

La soluzione per rimettere in piedi le banche del Paese, tuttavia, non può essere quella, forse un po’ troppo semplicistica, proposta ieri nel lussuoso salone dei partecipanti di palazzo Koch, ossia tagliare i costi e ridurre il personale con licenziamenti (ipotesi di fronte alla quale il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, ha già avvertito che i lavoratori sono pronti ad alzare le «barricate»).

 

In ogni caso, la linea dell’inquilino di via Nazionale, non è nuova: vigilanza perfetta,  colpa della crisi, tagli agli sportelli, fusioni e meno lavoratori  per rilanciare il settore. La novità di ieri, semmai, va cercata nella definitiva contestazione all’Unione europea. Un attacco ad alzo zero che prende le mosse dal disastro  provocato da Etruria, Marche, Chieti e Ferrara.

 

IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016

È il novembre del 2015: governo e Bankitalia decidono di anticipare l’uso del bail in per evitare il crac di quei quattro istituti, ma un istante dopo si accorgono che le nuove regole Ue   hanno minato la fiducia di correntisti e risparmiatori. Visco, che vorrebbe più Europa, ieri ha criticato la gestione delle norme bancarie da parte di Bruxelles ed è arrivato a invocare l’uso di denaro pubblico per  salvare le banche. Per ora c’è Atlante (che usa anche i soldi della Cassa depositi e prestiti, la spa del Tesoro): per Visco, il fondo di salvataggio- nato in buona sostanza per aggirare le regole europee -  sarà un «successo».

 

Sul fronte bancario, sembra coperta da una sorta di velo autoassolutorio la relazione di  Visco. Il quale ha anche affrontato, come al solito, i temi di politica economica, suggerendo al governo di Matteo Renzi di agire sul cuneo fiscale (da ridurre) e sugli investimenti pubblici (da aumentare).

 

ignazio visco   ignazio visco

Ma sull’azione dell’esecutivo, il governatore è stato meno sferzante rispetto al passato e anche rispetto ai   predecessori. Sopra le righe, il commento di Matteo Salvini: a giudizio del segretario della Lega, il governatore «invece di pontificare dovrebbe essere in galera». La solita sparata offerta ai media da parte di chi è a caccia di voti in vista della tornata amministrativa di domenica. Visco deve legittimamente restare a via Nazionale, ma abbia il coraggio di avviare, come suggerito da Luigi Zingales sul FattoQuotidiano, «un’indagine interna per accertare le responsabilità».

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)