WALL ST. PIATTA, PIAZZA AFFARI IN CALO (-0,5%) CON FONSAI E BANCHE - SPREAD TOCCA 275, POI RISALE A 280 (AI MINIMI DA AGOSTO) - MERKEL: NO AUMENTO FONDO SALVA-STATI - RCS: PERDITA NETTA 322 MLN € - TORNANO GLI ESPERTI ANTI-RICICLAGGIO, E IL VATICANO CAMBIA DI NUOVO LE REGOLE - A MARPIONNE ALTRI 2,5 MLN DA FIAT INDUSTRIAL - UNIPOL: A MAGGIO PIANO INDUSTRIALE CON FONSAI - IL SALARIO “LOW COST”, MA LE ESPORTAZIONI NON CAMBIANO - VW, LA FERRARI REGALATA ALLA SIGNORA PIECH - SEPARAZIONE ENI E SNAM, I FONDI HANNO FRETTA…

1 - BORSA: NY CONTRASTATA DOPO DATI, DJ +0,03%, NASDAQ -0,03%
(ANSA) - Viaggia contrastata la Borsa di New York dopo i dati su fiducia consumatori e produzione industriale. L'indice Dow Jones segna +0,03%, lo S&P 500 +0,08% mentre il Nasdaq Composite -0,03%.

2 - BORSA MILANO: GIRA IN NEGATIVO (-0,5%) CON FONSAI E BANCHE
(ANSA) - Piazza Affari gira in negativo. Il Ftse Mib cede lo 0,48% a 16.911 punti e il Ftse All Share lo 0,44% a 17.918 punti. Sotto pressione FonSai (-3,68%) e Premafin (-4,71%). Male i bancari con Mps (-2,54%), Banco Popolare (-2,53%), Ubi Banca (-2,73%). Male anche A2a (-3,6%) e Pirelli (-2,4%). Forti acquisti su Impregilo (+4,01%).

3 - BTP: SPREAD CON BUND A QUOTA 280 P.B., AI MINIMI DA AGOSTO
Radiocor - Lo spread tra BTp e Bund si attesta a meta' seduta su quota 282 punti base, dopo aver toccato questa mattina un minimo a 275 centesimi, scendendo su livelli che non si vedevano dalla fine di agosto. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sulla scadenza decennale registra al momento una flessione di ben 7 centesimi. Si allarga anche la distanza dalla Spagna in termini di spread contro la Germania. In questi minuti il Bono decennale offre, in termini di rendimento, 315 punti base in piu' rispetto al pari scadenza tedesco.

4 - MERKEL; NO AUMENTO SALVASTATI, RESTA A 500 MLD
(ANSA) - La cancelliera tedesca Angela Merkel ribadisce il suo no all'ampliamento del fondo salvastati europeo: "L'Esm rimane a 500 miliardi di euro, quindi nessun aumento del fondo duraturo e incalcolabile". La cancelliera lo ha detto a Monaco.

5 - RCS: 322 MLN PERDITA NETTA 2011, SVALUTAZIONI PER 349,2 MLN
Radiocor - Il gruppo Rcs Mediagroup ha chiuso il 2011 registrando ricavi consolidati per 2.075 milioni, in calo del 2,7% a perimetro omogeneo rispetto al 2010, ricavi pubblicitari a 730,9 milioni (-3,8%), un ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti a 188,6 milioni (186 mln nel 2010) e svalutazioni di immobilizzazioni per 349,2 milioni (30,5 mln nel 2010). A fronte di 7,2 milioni di utile netto del 2010 il gruppo Rcs ha segnato nel 2011 una perdita di 322 milioni. Il Cda ha esaminato e valutato le manifestazioni di interesse non vincolanti raccolte dall'advisor per la dismissione di Flammarion e ha decido, a maggioranza, di continuare il processo di dismissione ammettendo alla data room alcuni potenziali acquirenti.

6 - IL VATICANO, L'ANTIRICICLAGGIO E I VIAGGI DI MONEYVAL
G.G.V. per il "Corriere della Sera" - Sono tornati in Vaticano gli esperti di Moneyval, il gruppo del Consiglio d'Europa che dovrà decidere nei prossimi mesi sulla richiesta della Santa Sede di ingresso nella lista dei Paesi virtuosi in tema di antiriciclaggio, la «white list» dell'Ocse. Gli esaminatori erano già stati a Roma dal 21 al 26 novembre e rimarranno Oltretevere fino a domani. La «visita» degli esperti è un'altra tappa nella procedura avviata dopo l'approvazione della legge vaticana «CXXVII» (127) su «la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo», datata 30 dicembre 2010 ed entrata in vigore il 1°aprile 2011.

La procedura di valutazione di Moneyval era iniziata il 14 settembre 2011 con l'invio di un documento «preliminare illustrativo del quadro giuridico della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, nonché delle iniziative assunte per l'adeguamento agli standard internazionali in materia». Dopo l'arrivo degli esperti di Moneyval a novembre, però, la legge antiriciclaggio - non senza discussioni e dubbi interni - è cambiata: il 25 gennaio di quest'anno «per urgente necessità» è stata «modificata e integrata» con il decreto «CLIX» (159), specie intorno ai poteri di controllo dell'Authority, le cui «ispezioni» saranno «disciplinate» da un regolamento.

Anche di qui la necessità di un'ulteriore verifica del comitato Moneyval, che già l'ultima volta aveva incontrato rappresentanti della segreteria di Stato, del governatorato, degli uffici giudiziari, della gendarmeria, della prefettura degli affari economici, dello Ior, dell'amministrazione del patrimonio della Sede apostolica e della stessa Autorità di informazione finanziaria. La risposta di Moneyval era attesa «a metà anno» ma potrebbe slittare di qualche mese.

7 - FIAT INDUSTRIAL: A PRESIDENTE MARCHIONNE COMPENSO 2011 PER 2,55 MLN
Radiocor - Milano, 16 mar - Sergio Marchionne ha percepito una remunerazione pari a 2,556 milioni di euro a titolo del 2011 come presidente di Fiat Industrial. E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione della societa' consultata da Radiocor. A questa cifra sono da aggiungere le stock grant del piano di incentivazione per 4 milioni di azioni ordinarie Fiat Industrial, di cui il manager italo-canadese ha gia' ceduto in febbraio 970mila azioni 'per far fronte a oneri fiscali derivati dall'assegnazione.

8 - UNIPOL: CIMBRI, A MAGGIO PIANO INDUSTRIALE CONGIUNTO CON FONSAI
Radiocor - Milano, 16 mar - 'La Time table dell'integrazione con il gruppo Fonsai prevede che il progetto industriale possa essere meglio affrontato nel mese di maggio '. Lo ha sottolineato l'a.d. di Unipol, Carlo Cimbri, nella conference call con gli analisti per presentare i risultati 2011. Il nuovo piano sara' quindi presentato al mercato 'prima che partano sul mercato gli aumenti di capitale'. Il progetto industriale sara' poi ulteriormente implementato dopo le fusioni.

9 - BANCHE: SINDACATI, STIPENDI MANAGER NON OLTRE 20 VOLTE DIPENDENTI
(Adnkronos) - La stagione del rigore deve riguardare anche le banche. E soprattutto i loro manager. E se un tetto agli stipendi non puo' essere messo per legge, perche' sono aziende private che stanno sul mercato, ci pensano i sindacati ad indicare la strada. In una lettera aperta inviata oggi al presidente del Consiglio, Mario Monti, al Governatore della Banca D'Italia, Ignazio Visco e al presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, si schierano tutte le sigle del mondo del credito.

E lo fanno fissando un parametro unico, con un rapporto tra retribuzione complessiva del Top Management delle aziende di credito e retribuzione media del restante personale nella misura di 20 a 1. Gli stipendi dei banchieri, e' quindi la richiesta dei sindacati, non devono superare di 20 volte quelli del personale.

Si tratterebbe di una decisione che, scrivono le organizzazioni sindacali, "mentre porrebbe le aziende di credito al riparo dalla concorrenza sleale sempre al rialzo per attrarre top management ed alta dirigenza" esprimerebbe "la volonta' di non arrestarsi sulla soglia di privilegi ormai universalmente percepiti in tutta la loro insostenibilita' etica" e qualificherebbe l'azione del Governo, della Banca d'Italia e dell'Abi, per favorire l'uscita del Paese dalla crisi, "in termini di equita' e di giustizia sociale".

10 - IL SALARIO DIVENTA «LOW COST» MA NON AIUTA LE ESPORTAZIONI
Federico Fubini per il "Corriere della Sera" - Eurostat informa che il costo di un'ora di lavoro in Italia, in media, è cresciuto del 2,4% alla fine del 2011. Poiché nello stesso periodo l'inflazione viaggiava attorno al 3,3%, ciò significa una cosa sola: con i loro stipendi e i loro salari gli italiani comprano meno beni e servizi di un anno fa. I consumi delle famiglie restano deboli e con loro il fatturato delle imprese che non esportano.

Non che servisse l'Eurostat per capirlo. L'erosione del potere dei salari si avverte da anni. Ciò che Eurostat ha mostrato ieri è però che essa è più acuta in Italia che in gran parte dei Paesi europei. Nell'area euro il costo orario del lavoro cresce appena meno dell'inflazione (2,8%) e in Germania addirittura viaggia più in fretta (3,6%): il potere d'acquisto dei salari tedeschi sale, proprio mentre quello degli italiani sta scendendo. Si può pensare che prima o poi i prodotti tedeschi diventeranno troppo cari; quelli italiani invece, visto che il lavoro da noi è pagato così poco, torneranno competitivi.

Ma è così? Non è detto. Il costo del lavoro per unità di prodotto, legato a quanto tempo serve per fare un'auto, o un chip, cresce sei volte più in Italia che in Germania. Ci mettiamo troppo. Siamo per mille ragioni lavoratori (e aziende) inefficienti. Per questo alla fine guadagniamo di meno, pur costando di più.


11 - PIËCH, LA FERRARI REGALATA ALLA SIGNORA E LO SGAMBETTO A MERCEDES SU DUCATI
B.Carr. per il "Corriere della Sera" - È vero, alcuni giorni prima dell'apertura del Salone di Ginevra, Volkswagen (Audi è la società del gruppo tedesco che ha in carico la filiale italiana, Lamborghini e Italdesign Giugiaro) ha offerto 500 milioni di euro per acquistare la Ducati. Ferdinand Piëch, il capo assoluto del colosso germanico, ama i prodotti italiani - a Ginevra ha acquistato, per sua moglie Ursula, una splendida Ferrari F12 giudicata da tutti la regina del salone - e ha sempre dimostrato un'attenzione particolare per le due ruote (è stato un appassionato motociclista). Già nel 2008 aveva affermato di essere interessato ad un «produttore di moto, piccolo ma redditizio». Dietro alla partnership, siglata nel 2009 con Suzuki, si celava la volontà di entrare in questo settore (l'unico che manca a Wolfsburg) acquisendo anche il reparto motociclistico del costruttore giapponese.

Ma dietro la vicenda Ducati è corretto fotografare l'attuale momento del mercato dell'auto europeo, sempre più in mano ai costruttori tedeschi Volkswagen, Bmw e Mercedes. In questo quadro l'intenzione di comperare la Ducati ha il sapore di uno sgambetto Volkswagen a Mercedes (che attualmente è sponsor della casa italiana con il marchio Amg, il polo sportivo di Mercedes) in MotoGP, portandosi a casa, se possibile, oltre al comparto industriale, anche Valentino Rossi come testimonial. Un «en plein» di valori nostrani che potrebbe concludersi affidando la responsabilità del mondo a due ruote a uno dei tanti talenti italiani che oggi vivono e lavorano a Wolfsburg.

12 - ENI E SNAM, LA DOMANDA DI KNIGHT VINKE
S.Agn. per il "Corriere della Sera" - «Potrebbe confortarci assicurando che se la vendita di Snam non avverrà, diciamo, entro il tardo autunno andrete comunque avanti con lo spin-off?». La domanda al ceo dell'Eni, Paolo Scaroni, è arrivata da David Trenchard, vice chairman di Knight Vinke, il fondo che da tempo chiede la separazione della Snam, e che non ha rinunciato ieri a far sentire la propria voce a Londra, in occasione della «strategy presentation» del Cane a sei zampe. La risposta di Scaroni non ha di certo accontentato il fondo attivista: la domanda va fatta al governo, ha detto. E attenzione, ha aggiunto: dopo una scissione il rating potrebbe anche scendere. Scissione o vendita, insomma, il dilemma resta da sciogliere. E i tempi dell'operazione anche.

13 - GOOGLE CAMBIA RICERCHE INTELLIGENTI E PIÙ PUBBLICITÀ
Angelo Aquaro per "la Repubblica" - Alla ricerca infinita di nuovi ricavi Google cambia il suo sistema di ricerca. Il motore più famoso del mondo diventa ancora più potente: e si fa in due. Accanto alla ricerca per "parole chiave" arriva la ricerca "semantica".
E´ un passo da gigante anche per il gigante del web: il cervellone di Mountain View prova a ragionare come un cervello umano e non una macchina.

Quando digiteremo "Jaguar" capirà al volo se stiamo cercando un´automobile oppure - se stiamo facendo la ricerca in inglese - un giaguaro. Il passo è così lungo che il nuovo look non sarà probabilmente pronto prima dell´autunno. Google per la verità già propone alcune ricerche semantiche: se cerchiamo "30 rock" capisce che stiamo cercando il telefim e quindi ci presenta non solo le puntate più famose ma in fondo alla schermata anche gli attori.

Ma a regime la ricerca sarà ancora più potente: dice il Wall Street Journal che Google incanalerà la potenza di Metaweb Technologies, il super database che contiene 12 milioni di voci, il quadruplo di Wikipedia. Ecco, il modello sarà proprio enciclopedico. Quando porremo una domanda non avremo soltanto un elenco di siti dove trovare la risposta ma la risposta stessa.

L´obiettivo è non solo consolidare il primato nelle ricerche - il sito controlla già il 66 per cento del mercato - ma anche spingere il visitatore a fermarsi di più sulla pagina. Il nemico non è solo Microsoft che con Bing sta erodendo quote di mercato: è soprattutto Facebook mangiatutto che per centinaia di milioni di utenti è diventa la pagina d´accesso al web. E più tempo speso, si sa, vuol dire più pubblicità: che costituisce il fulcro dei 37 miliardi di dollari di ricavi annuali.

 

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