LA ZAVORRA SAWIRIS SU WIND - I RUSSI DI VIMPELCOM PAGANO OGNI ANNO 1,6 MILIARDI SOLO PER GLI INTERESSI SUL DEBITO LASCIATO DALL’EGIZIANO (11,8 MLD)

Simone Filippetti per "Il Sole 24 Ore"

Per il magnate russo Mikhail Fridman la compagnia telefonica Wind è finora un buco milionario. La pesante eredità lasciata da Naguib Sawiris, fatta di quasi 12 miliardi di debiti che gravano il bilancio; più la recessione in Italia, con i consumi che cadono, sono la zavorra di Wind Telecom, la cassaforte dei moscoviti.

Piange il conto economico della holding (la ex Weather Investments) che controlla la terza compagnia telefonica del Paese, dietro a Telecom Italia e Vodafone, più la compagnia algerina Djezzy. Una maxi-perdita di 346 milioni l'anno scorso. Fa quasi 400 milioni da quando i russi di Vimpelcom sono sbarcati in Italia, dopo aver comprato la compagnia creata dal l'Enel a fine anni '90.

I nuovi (sono arrivati nella primavera del 2011) e discreti (a differenza di Sawiris non amano i riflettori) padroni di Wind sono concentrati a testa bassa sulla macchina. Anche perché il motore, a scorrere i bilanci, è ingolfato dai troppi debit. E finora ha macinato solo perdite.

Nel 2010, ultimo bilancio firmato per intero da Sawiris, la holding sfoggiava una salute apparentemente di ferro: un utile robusto di mezzo miliardo. L'egiziano cedeva un gruppo che sprizzava profitti. E ora due anni dopo si veleggia verso i 400 milioni di perdite. Già nel primo anno di gestione i russi erano finiti in rosso anche se di poco, 43 milioni. E dodici mesi dopo la caduta. Nonostante un carico fiscale quasi dimezzato (289 milioni di imposte contro i 500 del 2011).

Come mai? A spulciare il bilancio della cassaforte si vede che in realtà non c'è stato nessun peggioramento nel 2012. È solo che due anni fa c'era stato un incasso straordinario e ingente: 542 milioni che avevano raddrizzato il conto economico. Anzi, a voler essere precisi i russi sono anche riusciti a migliore qualcosa: la gestione industriale pura, ossia l'Ebit, ha perso 346 milioni l'anno scorso e ne perdeva ben 584 nel 2011.

Il vero nodo che affossa i conti, trascinandoli in rosso, è la montagna di debiti che Wind si porta dietro: 11,8 miliardi di euro. Ogni anno la holding paga 1,6 miliardi di soli interessi. Un'enormità di fronte a un Mol di 3,4 miliardi. Se non ci fossero quegli oneri finanziari, i russi sarebbero praticamente in pareggio (una perdita di soli 57 milioni prima delle tasse). Il debito, però, i russi se lo sono trovato come lascito di Sawiris.

Quello è il peccato originale. Wind, all'epoca di Sawiris, fu incensata come la più grande scalata a leva in Europa nelle Tlc - fatta tutta a debito, cosa oggi impensabile con il credit crunch - 12 miliardi. Solo che a quasi dieci anni di distanza, lo stock è ancora intatto. A fine dicembre 2012 l'esposizione della cassaforte era di 11,8 miliardi. Eppure negli anni la cassaforte ha costantemente rimborsato, spesso in anticipo, le rate. Ma per ripagare il vecchio debito, se ne contrae di nuovo. Così oggi i russi si ritrovano una leva di 3,4 volte. Non poco.

Sul ponte di comando di Wind, la società operativa, i russi hanno scelto Maximo Ibarra, un manager molto accreditato nell'industria: l'ad viene dal commerciale, e quindi concentrato sul mercato. Non a caso Wind aumenta la sua quota di mercato e tiene testa alla recessione (cresce sul mobile, con 23 milioni di clienti, e tiene testa sul fisso dove i clienti, 3 milioni, scendono meno del mercato, -1%). Basterà per portare in utile l'investimento dei russi? A Mosca lo sper

 

SAWIRISSawirisAlexander Izosimov di VimpelcomMIKHAIL Fridman di VimpelcomVimpelcomFondatori di Vimpelcom Zimin e Fabela

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?