libro vespa morvillo angiolillo

IL SAGGIO HA RAGIONE: ‘’E’ SEMPRE GIUDA CHE QUELLO CHE SCRIVE LA BIOGRAFIA” - E IL RELATORE GIANNI LETTA, PRESA LA MANNAIA E AVVOLTA NEL VELLUTO, HA GIUSTIZIATO GLI AUTORI DE “LA SIGNORA DEI SEGRETI”, CANDIDA MORVILLO E BRUNO VESPA: IN SOSTANZA, SU MARIA ANGIOLILLO AVETE RIEMPITO 500 PAGINE DI PETTEGOLEZZI DA DUE SOLDI - I "CANDIDI" HANNO PURE EVITATO DI RACCONTARE L’IDENTITA’ DI MARIA-SAURA, ASTUTA MEDIATRICE DI AFFARI&AMORI, CON LA SUA ATTIVITÀ LOBBISTICA, CHE DI SEGRETO - IN REALTÀ -, AVEVA BEN POCO, A DISPETTO DEL TITOLO DEL LIBRO

Morvillo e Vespa svelano «La Signora dei segreti» Maria Angiolillo

 

 

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

 

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

1. DAGONOTA

francesco caltagirone bellavista carla fendi paolo mielifrancesco caltagirone bellavista carla fendi paolo mieli

Nel mondo del lecca-lecca letterario è davvero difficile, anzi unico, assistere a una presentazione in pompa e magna di un libro e ascoltare il maggior invitato che lo fa, indossando i guantini, a fette. E’ successo ieri nel salone del quotidiano "Il Tempo", protagonista killer, Gianni Letta. Massì, proprio colui che fu il pontefice dell’attovagliamento salottista di Maria-Saura Angiolillo, colui che raccoglieva, per i lustri che ha governato e contato qualcosa il governo Berlusconi, istanze, pressioni, richieste di lavoro e di appuntamenti, raccomandazioni varie e avariate.

 

candida morvillo paolo mieli gianni lettacandida morvillo paolo mieli gianni letta

La sera Lor Signori salivano Trinità dei Monti per scodellare e intrecciare potere e relazioni, favori e affari, interessi e do ut des, una rete di rapporti che ha trasformato, nel tempo, la sala da pranzo in una stanza di compensazione del potere. E finché Dagospia non ha inviato Umberto Pizzi armato di macchina fotografica a schedare gli invitati davanti all’ingresso per pubblicare il giorno successivo sul sito un dettagliato racconto di chi era chi, nessun giornale ha mai ficcato il nasino in quelle cene. Adesso ne parlano e straparlano, ma prima tutti zitti, nemmeno un rigo per dire cosa succedeva tra Bellavista Caltagirone e Gianfranco Fini, Culatello Bersani e D'Alema, nisba.

candida morvillo bruno vespa francesco micheli gianni lettacandida morvillo bruno vespa francesco micheli gianni letta

 

Ecco, tornando a ieri sera, l’Eminenza Azzurrina era addirittura contraria a partecipare alla presentazione a palazzo Wedekind e quando poi, costretto dal suo nome al centro del cartoncino d’invito (e dalla moglie Maddalena), la mannaia ricoperta di velluto è scesa sul libro di Vespa-Morvillo: sono solo pettegolezzi maleodoranti, io non avrei mai voluto ricordare così Maria Angiolillo….

augusta iannini sandra carraroaugusta iannini sandra carraro

 

Vespone ha capito al volo la stroncatura di Letta e quasi non ha mai aperto la boccuccia a cul di gallina mentre Candida Morvillo, spalleggiata dal prossimo disoccupato Paolino Mieli, ha tirato giù un pippone di mezz’ora, magari per sottolineare il fatto che gran parte del libro l’ha scritto lei e non il Neo con-fesso.

 

La noia della serata ha avuto un secondo tempo sul terrazzo di Vespa-Iannini in piazza Mignanelli dove si sono attovagliati i relatori Francesco Micheli, Paolo Mieli, Gianni Letta (che è pure arrivato, come ai vecchi tempi, in clamoroso ritardo), quindi gli habitué di casa Angiolillo: Francesco Bellavista Caltagirone, Paola Severino, Roberto e Vittoria Gervaso, Carla Fendi, Sandra Carraro, Carlo Rossella, Valeria Martusciello, Raffaella Leone, Cesara Buonamici, Lella Bertinotti, Giuseppe Consolo, Pippo Marra, Giancarlo Leone, Nicoletta Odescalchi, Livia Pallavicino, Tatò e Sonia Raule (l’unica a dare un brivido alla serata inciampando sul tappeto, a rischio di rompersi la bella gamba).

 

carlo rossella  jas gawronskicarlo rossella jas gawronski

Unica “intrusa”, una Anna Falchi che non ha rivolto verbo a nessuno, al fianco del  compagno Andrea Ruggeri, all’anagrafe nipote del Vespone.

 

 

2. POVERA MARIA!

 

“Ogni grand’uomo oggigiorno

ha i suoi discepoli, ed è sempre

Giuda quello che scrive la biografia”

Oscar Wilde

 

Irma di Polignac per Dagospia

 

Povera Maria!

donatella e lamberto dinidonatella e lamberto dini

E’ la sola esclamazione di compatimento sincero che zampilla spontanea nella mente appena (s)finita di leggere (453 pagine) quella che nelle intenzioni dei biografi “di corte” doveva essere la favola politico-mondana della vita lunga e tormentata di Maria Gerani Angiolillo.

 

Neppure un “nemico intelligente” (e gli autori non si dimostrano a tale altezza), per dirla con lo scrittore Emil Cioran, sarebbe riuscito mai nell’impresa, quasi impossibile, di fare a pezzi con le proprie mani il monumento che Bruno Vespa e Candida Morvillo intendevano erigere invece - spesso usando materiale scadente e di riporto -, in memoria della cara MariaSaura.

 

elisa greco augusta ianninielisa greco augusta iannini

Del resto anche allo storico inglese Allan John Percivale Taylor, che firmava gli obituaries sul “Times” di Londra capitava a volte di cadere nel paradosso di ritrovarsi sulla sponda addirittura opposta rispetto a quella a cui aveva creduto di approdare.

 

Gli estensori de “La signora dei segreti”, edito da Rizzoli sotto la “regia” attenta del suo presidente Paolino Mieli, ahimè, non hanno però la penna felice (o feroce) per scandagliare fatti e aneddoti di cui spesso sono stati testimoni sia pure dal buco della serratura.

 

fulco ruffo di calabria massimiliano lenzi e concitafulco ruffo di calabria massimiliano lenzi e concita

Oppure ne hanno avuta conoscenza (di seconda mano) facendo leva sulla memoria corta (e la vanità da mezzecalzette) degli habitué e sodali (pentiti?) della riservatezza ostentata, ma in realtà mai davvero praticata nella sua vita di cerimoniere “a tariffa” variabile, della Sora Maria di Torrazza Coste.

 

Del resto, per Marcel Proust, uno che di salotteria se ne intendeva, le amicizie tra la gente di salotto hanno “il marchio della rozzezza”; e i soli criteri di scelta per esservi ammessi sono “la vanità o l’interesse”.

gian luca verzelli candida morvillogian luca verzelli candida morvillo

 

Così, dopo la morte del marito, Renato Angiolillo (16 agosto 1973), e gli anni d’oro dei “divini mondani romani” e di “marescialle e libertini” (Arbasino), Madame Mariuccia – orfana pure delle amicizie altolocate del potente e munifico direttore e senatore de “Il Tempo” (Andreotti, Saragat, Segni, Merzagora, Fanfani, La Malfa, Malagodi, Totò, Fellini…) è costretta a calarsi soltanto “nella parte” della grande dama che una volta fu.

Ruolo che interpreterà fino ai suoi ultimi giorni sul viale del tramonto.

 

gian marco chiocci  marisela federicigian marco chiocci marisela federici

E a indossare i panni dell’astuta Mediatrice&Mezzana di Affari&Amori, con ancora qualche santo politico al governo (Andreotti in primis e il delfino Gianni Letta in seconda battuta) a incoraggiare (e a proteggere) la sua attività lobbistica, che di segreto - in realtà -, aveva ben poco, a dispetto del titolo del libro rizzoliano.

 

Alla fine degli anni Settanta inizio Ottanta, “Villa Giulia” (affittata dall’Inps), che costeggia la Trinità dei Monti, diventa allora in una sorta di dependance di politici, grand commis di stato e affaristi accolti (o cooptati) nella loggia segreta P2 di Licio Gelli. E la riprova che alla fine ciascuno di noi contiene (o nasconde) qualità e valori morali assai diversi, fa fede il raccontino-apologo che della presunta Maria la filantropa ci regalano, a sorpresa, proprio i candidi Vespa e Morvillo (pag.267).

ginevra e luca angiolilloginevra e luca angiolillo

 

E’ il luglio del 1981.

Dopo un primo tentativo di suicidio e qualche duro mese di galera, accompagnato dalla moglie Clara il banchiere Roberto Calvi (crac Ambrosiano) bussa alla porticina di “Villa Giulia”…   

“Era sera, piuttosto tardi. Maria scese ad accoglierlo in vestaglia”, annotano gli autori.

“Si abbracciarono. Parlarono a lungo”.

”Come stai Maria?”, le chiese lui, alla fine.

“Cosa vuoi, oberata dalle tasse, con questa casa da mantenere. Lo sa quanto costa la vita… Le esigenze sono sempre quelle, le spese aumentano. Ho anche perso dei soldi in Borsa”.

“Prima di salutarla, il banchiere di Dio le in filò qualcosa in tasca. Erano dieci milioni di lire…”

invitatiinvitati

Della serie insomma, sono una donna non sono una santa…  A dispetto della benedizione della curia romana e della benevolenza (pelosa) dei suoi presunti agiografi.

 

Dopo un lungo intermezzo seguito allo scandalo P2 e alla tempesta giudiziaria di Tangentopoli, ignari dalla lettura delle pagine del libro su come la Sora Maria abbia fatto fronte all’assillante economia domestica, il “salotto” torna a rifiorire con l’ascesa di Berlusconi a palazzo Chigi e del suo fido ciambellano, Gianni Letta.

lella bertinotti francesco caltagirone bellavistalella bertinotti francesco caltagirone bellavista

 

E’ l’ex delfino di suo marito a “il Tempo” a riportare in auge “Villa Giulia” e a costringere i “milanesi” (Micheli, Tronchetti Provera, Ermolli, Stanca…) ad aggiungere, in Bellavista, i propri nomi alla “rubrica dei pranzi” che Maria Saura raccoglieva “in volumetti di marocchino rosso o lino verde con la scritta MA TABLE”. Ovviamente, sono “andate perse” quelle che annotavano gli ospiti dei pranzi ai tempi della P2 e di Mani pulite…

 

Candido Vespa e Candida Morvillo, però, non sanno dare una spiegazione all’arcano… Mentre dagli atti della commissione parlamentare P2 abbiamo la contabilità esatta dei soldi pagati “in nero” alla povera Maria dai soliti Calvi, Tassan Din, Rizzoli etc.

Così, nonostante le mancate e false promesse rivelatrici del titolo - era già tutto noto - il racconto a quattro mani non sembra possedere neppure quel tocco frivolo, decadente e illuminante del dannunziano e camaleontico di Andrea Sperelli. Il protagonista de Il Piacere che anche lui finirà travolto nella Roma corrotta e lussuriosa de salotti fine Ottocento.

 

maddalena letta pippo marramaddalena letta pippo marra

Forse del tutto ignara, la coppia Vespa&Morvillo, che si può scrivere un libello d’autore tenendo presente dell’esistenza di “una parete sottilissima che divide una verità storica e il più bugiardo dei pettegolezzi” (Cesare Garboli).

 

Già, non si costruisce un “romanzo” su la povera Mariuccia Angiolillo e su “amore e potere dell’ultimo salotto d’Italia” (sottotitolo temerario del libro) vestendo i panni del maggiordomo infedele (Vespa) che non si risparmia neppure la villania tutta voyeuristica e vendicativa di rendere noto - in appendice -, l’elenco degli invitati e degli esclusi dal “Villino Giulia” negli anni della cosiddetta (e maledetta) seconda Repubblica.

 

marco merati foscarini e anna kanakismarco merati foscarini e anna kanakis

I soliti “morti di fama” (ministri di scarso rango, giornalisti in cerca di una direzione qualsiasi e impresari bellimbusti che pagavano il conto delle cene) i quali devono la propria notorietà soprattutto al disgraziato sito Dagospia che li immortalava, impietoso, con l’obiettivo di Umberto Pizzi, mentre s’imbucavano trafelati nella porticina che introduceva nei saloni della Maria Saura….

 

Ma che facevano pure a gara, con grande dolore (questo sì autentico) della padrona di casa, a informare in anticipo l’impertinente Roberto sull’orario dei vari (e avariati) attovagliamenti.

marco staderinimarco staderini

 

Tant’è, che le spie sospettate d’imbeccare Roberto D’Agostino di volta in volta erano eliminate dalla lista degli invitati con il perfido meccanismo del reality tv “La Fattoria". 

Ma i nomi degli informatori-traditori di Dagospia appartengono ancora ai segreti meglio conservati riguardo alla storia e ai misteri di “Villa Giulia”.

 

Insieme, alla data di nascita di Maria Angiolillo rivelata solo il giorno della sua scomparsa. Aveva visto la luce il 9 dicembre 1921. 

carla fendi jeanne colonna maddalena lettacarla fendi jeanne colonna maddalena letta

maurizio gasparrimaurizio gasparriserena autieri carlo rossellaserena autieri carlo rossellastefania craxi bruno vespastefania craxi bruno vesparoberto gervaso e la moglie vichiroberto gervaso e la moglie vichi

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?