1. NO, NON È LA COMMEMORAZIONE DI ANDREOTTI: È IL PREMIO GUIDO CARLI A CALTARICCONE! 2. ROMANA LIUZZO, NIPOTE DEL GOVERNATORE DI BANKITALIA, RIUNISCE LA ROMA POTENTONA SOTTO L’ALA DI GIANNI LETTA, E INSIEME RICOPRONO DI PROFITEROLES DI CIOCCOLATO FUSO PASQUALE CASCELLA, IL BOSS DI TELECOM BERNABÈ, IL DIRETTORE DEL “SOLE” ROBERTO NAPOLETANO, IL RETTORE DELLA BOCCONI ANDREA SIRONI 3. DA ZINGARETTI AD ALFANO, DALLA DE GIROLAMO A CASINI (NEL RUOLO DI GENERO), DA MALAGÒ ALLA SEVERINO, DA GASBARRA ALLA CARFAGNA, DALLA SOBRIA TARANTOLA ALLA CACIARONA BIANCOFIORE, IL RITRATTO PERFETTO DELLA NUOVA ITALIA LETTIAN-DEMOCRISTIANA


Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia


1. IL PREMIO GUIDO CARLI ASSEGNATO A CALTAGIRONE E BERNABÈ
Mario Ajello per "Il Messaggero"

Guido Carli: «Non un governatore ma Il Governatore». Così lo ricorda Gianni Letta durante la cerimonia di assegnazione del premio che porta il nome di questo esempio di statista italiano. A Montecitorio, nella sala della Regina, c'è uno spaccato di establishment nazionale, sia politico sia imprenditoriale sia appartenente al mondo delle professioni. E nella prima fila, siede Francesco Gaetano Caltagirone insieme ai tre figli: Azzurra con il marito Pier Ferdinando Casini, Francesco e Alessandro.

Proprio all'editore del Messaggero è stato assegnato il premio Guido Carli. Gli viene consegnato da uno dei giurati, Mario Orfeo, e l'ingegnere Caltagirone lo accoglie pronunciando un breve discorso: «Quando si riceve un premio alla carriera ci si rallegra ma è anche un segno che gli anni trascorsi sono tanti. E si rimane un poco perplessi». Poi, a Carli viene dedicato da parte dell'imprenditore romano un ritratto che ne sintetizza la lezione: «E' stato un grande liberale, un uomo che ha sempre creduto nelle istituzioni e che ha sempre anteposto le istituzioni agli interessi personali».

Ma c'è di più: «Carli - così ne parla Caltagirone - si è distinto per la sua grande qualità di uomo molto rigido nel rispetto delle regole. L'Italia avrebbe bisogno di tanti Guido Carli». Nella sala, oltre al presidente del premio che è Gianni Letta, alla curatrice di questa iniziativa arrivata alla quarta edizione (Romana Liuzzo, nipote dell'ex Governatore) e ai giurati come Giovanni Malagò, Barbara Palombelli, Luisa Todini e altri, ci sono il vice-premier Angelino Alfano; l'ex ministro della Giustizia, Paola Severino; Anna Maria Tarantola ex Bankitalia ora presidente della Rai, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin; il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, Lamberto Dini e Giovanni Maria Flick; l'ex vice-ministro Michel Martone e numerosi parlamentari.

Caltagirone racconta la sua storia di imprenditore di successo: «Ho rifondato l'impresa di costruzioni appartenente alla mia famiglia e poi ho aggiunto altre attività nel mio impegno, tra le quali l'editoria. Un uomo che può cambiare e trasformare il suo lavoro è fortunato. Perché può ricominciare e si sente sempre giovane».

La storia personale e familiare di Caltagirone gli suggerisce questo tipo di ragionamento: «Una generazione costruisce e una generazione consolida e gestisce. Io ho cominciato a lavorare molto giovane e ho avuto modo di vivere due vite». Ognuno dei premiati racconta un po' la propria vita, e si tratta tra le altre di quelle di Franco Bernabè: il presidente esecutivo di Telecom, a sua volta insignito di questo importante riconoscimento. Tra gli altri premiati Pasquale Cascella, Roberto Napoletano, Andrea Sironi. Gianni Letta fa una chiosa per ognuno di loro.

Tra battute - «Se nessuno mi accusa di conflitto d'interessi, vorrei fare gli auguri a mio nipote Enrico» - e un ricordo dolente: «Il mio pensiero va a Giulio Andreotti come padre della patria». La patria: è questa la vera protagonista della cerimonia. «Ringrazio per questo premio - così si conclude infatti il discorso di Caltagirone - e ringrazio questo Paese per il quale provo grande riconoscenza».

 

2. PREMIO CARLI - BRINDISI IN VIA VENETO
Roberta Petronio per "Il Messaggero"

Sinfonia di sapori siciliani per il secondo tempo del Premio Guido Carli. Squadra e menu che vincono non si cambiano, è la regola. E così la quarta edizione dell'evento annuale istituito per ricordare la figura del governatore della Banca d'Italia Guido Carli, ai vertici di via Nazionale negli anni Sessanta e Settanta, torna a percorrere la breve strada che separa Montecitorio da via Veneto.

Sempre qui, in un hotel a cinque stelle affacciato sulla strada della Dolce Vita, lo scorso anno andava in scena il gran finale della cena in onore dei premiati allestito da Filippo La Mantia, autore di una cassata dolcissima, colorata e monumentale da trenta chilogrammi. Fu un trionfo. Ieri sera lo chef ha di nuovo interpretato la tradizionale chiusura ad alto tasso di calorie e di meraviglia, con la complicità di Romana Liuzzo, ideatrice del Premio e nipote del governatore Carli.

La sorpresa questa volta è una grande piramide di profiterole ricoperta in diretta, davanti agli ospiti, con una golosa cascata di cioccolata. Gli applausi riempiono le sale del primo piano, interamente dedicato all'evento blindatissimo e ai centoventi invitati. In cima alla lista ci sono i giurati e i premiati accolti da eleganti orchidee e calle rosa e bianche, e soprattutto dal profumato buffet sul quale troneggiano caponatine, baccalà in pastella, cotolette alla palermitana, pasta con alici e fiori di zucca, e molte delizie ancora.

Si uniscono al gruppo anche il ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo, Stefania Prestigiacomo, Guidalberto Guidi, Ferdinando Brachetti Peretti, Alessandra Necci, Valeria Licastro. Sul profiterole-scultura spunta una candelina: Romana Liuzzo e Gianni Letta la spengono insieme per festeggiare il loro compleanno. Altra tradizione.

L'appuntamento con il Premio era stato fissato prima del tramonto. Puntualissimi i giurati e gli ospiti arrivati nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio per la cerimonia di consegna dei riconoscimenti legati al ventennale dalla scomparsa di Carli. Romana Liuzzo, presidente dell'associazione Guido e Maria Carli, è entrata al fianco di Gianni Letta, presidente onorario, seguiti dai giurati tra cui il presidente del Coni Giovanni Malagò, Carla Fendi, Barbara Palombelli, Luisa Todini, Matteo Marzotto, il direttore del TgUno Mario Orfeo.

In prima fila siede l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, presidente dell'omonimo Gruppo, nella rosa dei premiati dell'edizione 2013. Al suo fianco la figlia Azzurra Caltagirone, con il marito Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc.

Nella carrellata di volti e personalità, ecco il vicepremier Angelino Alfano, il presidente Rai Anna Maria Tarantola, l'ex ministro della Giustizia Paola Severino, l'autrice e conduttrice tv Franca Leosini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il giurista Giovanni Maria Flick, il presidente Telecom Italia Franco Bernabè, altro premiato insieme con Mara Carfagna, Roberto Napoletano, Andrea Sironi, rettore dell'Università Bocconi. In platea, assistono alla consegna dei riconoscimenti da Michaela Biancofiore a Rocco ed Esther Crimi, da Laura Ravetto allo stilista Renato Balestra, e poi la gallerista Gloria Porcella, la presidente di Anima e imprenditrice Sabrina Florio, Alberto Michelini, Enrico Gasbarra, Alessandro Ruben.

 

 

Roberto Napoletano e Pasquale Cascella Martone Di Girolamo e Vinci Caltagirone premiato Lamberto Dini Michel Martone e Virman Cusenza Gianni Letta Barbara Palombelli Andrea Sironi Di Girolamo Liuzzo Carfagna e Saltamartini Carla Fendi Luisa Todini e Angelino Alfano Caltagirone con i figli Beatrice Lorenzin Alemanno e Caltagirone Romana Liuzzo e Gianni Letta Guarino e Bernabe Michaela Biancofiore Paola Severino Francesco Palenzona e Farnco Bernabe

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....