1- COME È BUONO ALEMANNO CHE SI SCAPICOLLA A PRESENZIARE L’USCITA DEL LIBRO DI CORRADO RUGGERI, “PAPÀ MEKONG”, ROMANZO CHE SI SCAGLIA CONTRO I MOSTRI DEL TURISMO SESSUALE IN ASIA , LE CUI VENDITE SARANNO DEVOLUTE AI BIMBI CAMBOGIANI 2- COME è “COMPASSIONEVOLE” IL SINDACO ALE-DANNO QUANDO SCARICA “I ZINGARI” DI TOR DE’ CENCI IN QUALCHE PRATONE DELLA VIA SALARIA E UN BIMBO MUORE FOLGORATO 3- STAVA GIOCANDO CON UNA PALLINA NEL CONTAINER, QUANDO LA PALLINA È FINITA SOTTO IL FRIGORIFERO. LA MANINA HA TOCCATO UN FILO ELETTRICO, PROBABILMENTE SCOPERTO, E IL PICCOLO HA CHIUSO GLI OCCHI (NON CI SONO SOLO I BIMBI CAMBOGIANI)

Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

1- LA SOLIDARIETÀ NASCE ANCHE DA UN LIBRO
Dal "Corriere della Sera - Roma"

Possono nascere dalle pagine di un libro progetti di solidarietà che portano lontano, fino in Cambogia. Per aiutare bambini che non hanno mai conosciuto i genitori o che hanno incrociato le loro vite con mostri arrivati dall'Occidente e finiti nel sudest asiatico per la più turpe delle malefatte, il turismo sessuale ai danni di minori. Si è parlato di questo e si sono fatti progetti concreti l'altra sera durante la presentazione di «Papà Mekong» , il romanzo di Corrado Ruggeri edito da Infinito e ambientato proprio in Asia.

Un incontro che si è svolto nella villa dell'architetto Stella Giorlandino, titolare insieme al fratello, il professor Carlo Giorlandino, della Artemisia medical group e della omonima onlus che si occupa di assistere donne con maternità difficili e anche madri indigenti. Stella e Carlo Giorlandino hanno incontrato Marco Scarpati, presidente di Ecpat (End Children Prostitution in Asia Tourism), l'associazione che si occupa del recupero di bambini sfruttati sessualmente, e si sono poste le basi per una serie di possibili interventi comuni e di collaborazioni a favore di ragazzini e mamme.

D'altronde, parte del ricavato della vendita di «Papà Mekong» viene devoluto ad Ecpat, proprio per sostenere progetti a favore di bimbi cambogiani. Simona Izzo ha letto alcuni brani del libro mentre Folco Quilici, Marco Scarpati e il professor Giorlandino hanno presentato il romanzo.

Con il comune scopo di contribuire a migliorare le condizioni dell'infanzia in Asia, il Comune di Roma è stata la prima città al mondo a firmare un impegno contro il turismo sessuale, hanno partecipato alla serata il sindaco Gianni Alemanno che si è intrattenuto a lungo a parlare con il suo ex assessore alla Cultura, Umberto Croppi, con il quale ha mostrato di non aver mai perso familiarità ed amicizia, i senatori del Pd Raffale Ranucci e del Pdl Cinzia Bonfrisco e Domenico Gramazio, il presidente di Zetema Francesco Marcolini, Ricky Tognazzi, Fiamma e Giuppy Izzo, il presidente della Corte d'Appello Giorgio Santacroce, il presidente del tribunale Fallimentare Ciro Monsurrò, Giampaolo Manzella, Gianni Rivera, il vicesegretario generale della Difesa Pierluigi Di Palma, l'amministratore delegato di Intralot Enea Ruzzettu, Claudio Togna, Federica Galloni, direttore regionale dei beni architettonici.

2- ECCO DOVE ALEMANNO SCARICA I ROM. VIAGGIO TRA I 350 ABBANDONATI IN VIA SALARIA UN BIMBO MUORE FOLGORATO A TOR DE' CENCI
Silvia D'Onghia per "il Fatto quotidiano"

Avrebbe compiuto un anno il 31 agosto e invece è l'ennesima vittima dell'indifferenza di una politica che vive di slogan. Ieri pomeriggio ha perso la vita un altro bambino rom, stavolta nel campo nomadi di Tor de' Cenci, a Roma. Stava giocando con una pallina nel container della nonna, quando la pallina è finita sotto il frigorifero. La manina ha toccato un filo elettrico, probabilmente scoperto, e il piccolo ha chiuso gli occhi. Inutile il trasporto all'ospedale Sant'Eugenio, dove è arrivato già morto.

Il campo di Tor de' Cenci, sulla via Pontina, ospita circa 350 persone ed è in piedi da 20 anni: ciclicamente ne viene proposta la chiusura, ma alla fine rimane sempre lì, con le sue baracche e i suoi roghi quasi quotidiani. Il nuovo vice-sindaco della Capitale, Sveva Belviso, che proviene da quel territorio, ha promesso più volte di trovare una soluzione che invece non è mai arrivata, nonostante le continue petizioni dei cittadini. Ieri ne ha annunciato la chiusura entro l'anno. Alemanno lo avrebbe dovuto sgomberare nell'autunno scorso, ma il suo Piano nomadi va avanti a favore di telecamera.

Anche perché, se la soluzione è scaricare le persone nel centro di accoglienza di via Salaria 971, allora son quasi meglio i container. Ci sono stati ieri mattina il responsabile Sicurezza del Pd Roma, Alberto Mancinelli e i consiglieri democratici Paolo Masini e Daniele Ozzimo. E hanno trovato una situazione "vergognosa". Il centro occupa un'area molto vasta, ma è composto da sette casermoni all'interno dei quali vivono, stipate, 350 persone, 50 a camerata.

Tutti insieme, senza distinzione di etnie o di genere. Sono kosovari, bulgari e romeni. A delimitare le "camere da letto", se mai si possono definire così, ci sono reti metalliche modello cantiere edile. I letti non esistono, solo materassi accatastati a terra. Al posto dei comodini, cassette della frutta rovesciate. "All'interno manca la corrente elettrica - denuncia Mancinelli -, gli unici allacci sono nei corridoi".

Ma questo, forse, è il meno. "Non ci sono pannelli ignifughi, per cui se prende fuoco una coperta si rischia la strage. Un buon 40 per cento del centro è chiuso perché mancano le norme di sicurezza. Non c'è un presidio medico". I pasti sono assicurati dalla cooperativa "Ristora", "e sono dignitosi", ma all'esterno dei capannoni c'è una lunga fila di cucine a gas con tanto di bombole. "Ogni rom costa intorno ai 60 euro al giorno. Non c'è un'auto della municipale o della polizia - prosegue Mancinelli -, la vigilanza è affidata a una cooperativa privata: quattro uomini per tre turni al giorno".

Dal centro i rom possono entrare e uscire liberamente, in qualsiasi orario, nessuno li controlla, ma non possono ricevere le visite dei parenti. "‘Questo è un lager, dateci una mano', ci hanno sussurrato in molti, prendendoci in disparte. Due uomini ci hanno addirittura chiesto una mano a cercare le loro mogli, che chissà dove sono finite dopo lo sgombero del campo in cui vivevano", ancora Mancinelli. Il paradosso? Oltre la recinzione del centro c'è un campo abusivo.

Ma c'è un altro problema, ben più grave: nel centro vivono 130 minori, la maggior parte dei quali in età da scuola materna o elementare. Peccato che questi bambini rischino di vedersi negato il diritto allo studio. "Una bambina mi ha raccontato, contenta, di essere stata promossa in quinta, in una scuola dall'altra parte della città - spiega Paolo Masini -. Solo che ora che è arrivata in via Salaria non sa se potrà frequentare un altro istituto, e quale.

Nessuno ha parlato con i dirigenti scolastici, che stanno formando le classi. Non è stato previsto un pulmino e si ventila addirittura l'ipotesi di mandarli in sole due scuole vicine. Così si verranno a creare delle classi ghetto". Sempre che i bambini non tornino a mendicare per le strade, anche perchè la giunta Alemanno ha chiuso l'ufficio anti-mendicità voluto da Veltroni: "Ci votarono contro perché era soltanto uno - ricorda Masini -, ora hanno chiuso persino quello".

Alemanno ha dichiarato di aver fatto eseguire 130 sgomberi di campi abusivi: "Vogliamo sapere quanto sono costati e perché sono stati affidati a ditte esterne e non all'Ama", conclude Mancinelli.

 

YUPPI IZZO E FIGLIA NIKE RICKY TOGNAZZI E MARCO SCARPATI RICKY TOGNAZZI E CORRADO RUGGIERI RICKY TOGNAZZI SIMONA IZZO CLAUDIO GIORLANDINO PAOLA RUZZETTU E MARIA STELLA GIORLANDINO MARIA STELLA GIORLANDINO FOLCO QUILICI CORRADO RUGGERI MARIA STELLA GIORLANDINO MARIA STELLA GIORLANDINO MARIA STELLA GIORLANDINO E MARIA SPENA MARIA STELLA GIORLANDINO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....