1, COSA DIAVOLO HANNO IN COMUNE UMBERTONE ECO E MARCELLONE DELL’UTRI? ‘’MITO’’! 2. COME OGNI ANNO, DOPO LE VACANZE, IL BEL MONDO DEL SALOTTO MUFFO AMBROSIANO SI RITROVA PER LA TRADIZIONALE PUNZONATURA D’INIZIO STAGIONE. L’OPERAZIONE È AVVENUTA IERI SERA, ALLA SCALA CON LA SERATA INAUGURA DEL FESTIVAL MITO 3. A TENERE IL REGISTRO DEGLI ISCRITTI AL SALOTTO È SEMPRE IL FINANZIERE AMATEUR D’ARTE E DI MUSICA FRANCESCO MICHELI, PATRON DELLA MANIFESTAZIONE CHE E’ RIUSCITO NEL MIRACOLO, IN UN SALOTTO MUFFO DOVE LA PAROLA BERLUSCONI È VISSUTA COME UNA PAROLACCIA, DI METTERE INSIEME NELLE STESSE FILE I BERLUSCONIDI ERMOLLI E DELL’UTRI, FORATTINI E CUCCHIANI, CON I LELLA COSTA, ECO, PISAPIA, ETC.

DAGOREPORT
Come ogni anno, dopo le vacanze, il bel mondo del salotto muffo ambrosiano si ritrova per la tradizionale punzonatura d'inizio stagione. L'operazione è avvenuta ieri sera, alla Scala (la Scala però non c'era, è in Giappone) con la serata inaugura del festival MITO. A tenere il registro degli iscritti al salotto è sempre il finanziere amateur d'arte e di musica Francesco Micheli, patron della manifestazione con la ex Francesca Colombo, tornata a Milano dopo le (dis)avventure fiorentine.

L'ordine alfabetico non ammette dimenticanze: si parte dalla A Artom il meritocratico (secondo "Italia Oggi" fa "il guru delle imprese, ma le sue restano al palo"); B Boralevi Antonella, ex fiamma di A (Artom) e ora dilagante scrittrice. Ma B è anche Bassetti Piero (che per dare l'idea fu il primo presidente della Regione nel 1970). C Costa Lella o, se preferita, Cinzia Sasso la ex di "Repubblica" che accompagnava il marito sindaco Giuliano Pisapia (o Pisapippa per i detrattori).

D Dorfles Gillo, il critico già studente ai tempi della Prima Guerra Mondiale, simbolo vivente che il salotto muffo non è qualcosa di fisico e transeunte ma una metafisica che sfida l'immortalità. E avanti così sino alla V di una Vanoni Ornella molto ben ristrutturata in abito amaranto al braccio del supercommecialista Roberto Spada. Se non si arriva alla Z solo per l'assenza di Zecchi Stefano, unico tra gli ex assessori alla cultura non presente: c'erano il liberal Carrubba, il descamisados vecchio Sgarbone, il più amato da Lady Mestizia Moratti Finazzer (S)flory.

In sala c'è la Rcs al gran completo, Umberto Eco e Umberto Veronesi, Forattini e Diana Bracco con l'uomoExpo Giuseppe Sala e tanti di quegli imprenditori e banchieri i cui 740 da soli risanerebbero la mancata tassazione sull'Imu.

Potenza di Micheli ieri nel salotto muffo, dove la parola Berlusconi è vissuta come una parolaccia, c'era anche Marcello Dell'Utri oltre a Bruno Ermolli con famiglia, l'unico amico del cavaliere ben accetto dall'establishment (del tempo che fu) ambrosiano. Tanto che l'unica nota "glamour" alla serata la portano proprio i figli di Ermolli: uno con la neosposa bionda coi boccoli e l'incarnato pallido; l'altro con la neofidanzata colored dai capelli nerissimi liscissimi.

Ma la crisi morde, e anche i ricchi sudano. Già perché i biglietti (a gratis) erano da ritirare a pomeriggio. E chi non ha mandato il filippino o la badante si è trovato a dove fare una coda di ore sulle scale del caseggiato di via Dogana, dove ha sede MITO. Non sono mancati, tra illustri banchieri, docenti e professionisti della cultura gli scontri tipici che fanno tornare un po' vucciria anche la Capitale moralista del Belpaese: "Che vergogna, sembra la coda per il pane". "Basta lamentarvi, son biglietti gratis". "Ma siamo invitati". "Aprite le finestre che svengo"...

Ma ogni affermazione è rischiosa, perché poi ci si conosce tutti! E così è capitato in platea al direttore spettacoli del comune di Milano che ha richiamato un distinto signore a sospendere l'uso del cellulare. Peccato che fosse il neodirettore del Comune.

C'è stata anche la musica, Hyden, Brahms e Mozart ottimamente eseguiti dall'Akademie fur Alte Musik di Berlin e dalla Cappella di Amsterdam diretti da Daniel Reuss: ma questo è stato solo un sottofondo in attesa della cena. Prima dell'esecuzione, c'è stata la lettura di un messaggio cerchiobottista: "MITO si associa al messaggio di pace del papa"... ma pensa alle migliaia di vittime cadute (a causa di Assad) in Siria. Vabbé.

Finita la musica, (quasi)tutti partono per il dopoScala: basta attraversare la piazza perché si è invitati dal sindaco a Palazzo Marino per un buffet. La zarina rossa Giulia Maria Crespi (perché re Giorgio non l'ha fatta senatrice a vita?) diserta però la cena da "Pisapippa": noblesse oblige torna subito dai suoi Canaletto.

All'ingresso di Palazzo Marino avviene una vera "punzonatura"! Le hostess invitano a mettersi al braccio un braccialetto stile all-inclusive delle crociere terza età e dei villaggi vacanze. Quello blu è per gli amanti di classica; verde è pop; giallo è jazz...

Rispetto agli altri anni, quando per assicurarsi il risottino ci voleva un intervento della Nato, quest'anno è bastato assicurarsi le prime posizioni dietro il paravento della sala Alessi. A mezzanotte si stava ancora ricorrendo la torta al cioccolato: ore piccole per la Milano calvinista che, ai tempi di Mestizia Moratti, faceva finire le feste (si fa per dire) alle 23,30, perché il giorno dopo c'era da svegliarsi presto per lavorare e fare i "danée".

2. LA SCALA RIAPRE: CON DELL'UTRI E SALINI.
https://andreagiacobino.wordpress.com

In prima fila un finanziere degli anni ottanta che oggi fotografa i vip: Massimo Gatti, accompagnato da una splendida mora. In seconda fila Enrico e Jole Cisnetto. E in terza nientemeno che Marcello Dell'Utri, senatore del PdL condannato in appello a 7 anni per mafia. Chi ha visto stasera la platea della Scala di Milano per il concerto inaugurale del Festival MiTo, tradizionale appuntamento della ripresa autunnale meneghina e del bel mondo, è rimasto interdetto.

I potenti, in una platea dove si contavano almeno 50 sedie vuote, ieri erano solo a metà sala: come Gianfelice Rocca, padrone di Tenaris e presidente di Assolombarda, o Enrico Tommaso Cucchiani, ceo di Intesa Sanpaolo. Assenti molti banchieri eccellenti a cominciare dai vertici di Mediobanca, quella di stasera accompagnata dalle note di Haydn, Brahms e Mozart, è stata invece la serata della consacrazione milanese del nuovo re delle costruzioni italiane: Pietro Salini, numero uno del gruppo che a dispetto di Mediobanca ha conquistato Impregilo, seduto a fianco del suo fido presidente-banchiere, il barbuto Claudio Costamagna.

Comprimari Gabriele Galateri di Genola e la moglie Evelina Christillin. In sala c'erano anche Gaetano Miccichè, alto dirigente di Intesa, Pietro Scott Jovane ceo di Rcs in conversare col notaio Piergaetano Marchetti e altri vip come Claudio Calabi, Luigi Roth, Nino Tronchetti Provera, Adriano Teso, Pier Bassetti, Manfredi Catella, l'avvocato Cesare Rimini e il finanziere Paolo Basilico.

Unica inossidabile presenza nel palco reale, accanto al sindaco Giuliano Pisapia e consorte, quella del finanziere Francesco Micheli, presidente della rassegna: in forma smagliante. Ma il siparietto più gustoso s'è consumato poco prima dell'avvio del concerto, nel celebre bar-ristorante a fianco del teatro: Dell'Utri bevendo un aperitivo s'è macchiato la cravatta. Gliel'ha pulita Gualtiero Marchesi, lo chef stellato.

 

 

VITTORIO SGARBI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO UMBERTO ECO INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO RAFFAELLO NAPOLEONE E SILVIA BERTOLONI ORSI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO PIERGAETANO MARCHETTI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO ORNELLA VANONI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO NELLA FOTO FIORENZO TAGLIABUE CON FRANCESCA COLOMBO MITOSettembreMusica foto di Andrea Mariniello FRANCESCA COLOMBO GIULIANO PISAPIA FRANCESCO MICHELI MITOSettembreMusica foto di Andrea Mariniello FRANCESCA COLOMBO FRANCESCO MICHELI MITOSettembreMusica foto di Andrea Mariniello FRANCESCA COLOMBO FRANCESCO MICHELI PIERGAETANO MARCHETTI GIULIA MARIA CRESPI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO MASSIMO GATTI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO

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