1. PER LA FINALE PIÙ BRUTTA DEGLI ULTIMI 5 ANNI, LA TRIBUNA PIÙ ZEPPA DEGLI ULTIMI 50 2. IERI AL CENTRALE TUTTA ROMA SI È RIUNITA PER VEDERE NADAL UMILIARE FEDERER IN UN’ORA E DIECI, IN UNA CATERVA DI ERRORI, PALLE STECCATE, IRRAZIONALITÀ TOTALE 3. ALLA CORTE DI MEGALÒ E DELLA SUA CANOISTA IDEM NON PUÒ MANCARE IL TENNISTA AMATO, CON MOGLIE E CAPPELLINO BIANCO D’ORDINANZA. POI ALE-DANNO, GERINI E ZAMPAGLIONE, ARGENTERO E MILLY CARLUCCI, VIERI E BRUNO VESPA, MAX GIUSTI E VANZINA 4. ALESSIA MARCUZZI TWITTA “DELUSIONE PER FEDERER”. FIORELLO: “CHE PARTITA MOSCIA”

Foto di Mezzelani GMT

1. A NADAL BASTA UN'ORA PER UMILIARE FEDERER - SETTIMO TRIONFO AL FORO ITALICO. WILLIAMS TORNA REGINA, ERRANI-VINCI KO NEL DOPPIO
Gianni Clerici per "la Repubblica"

Alla fine di una delle più deludenti partite che ricordi, tra le mille di Federer, sono andato a frugare nel cestino della carta straccia per tentare di ritrovarvi le mie note sulle finali del doppio e del singolare femminili. Sfortunatamente le avevano già buttate nell'immondizia che, come a Napoli, impedisce il riciclo. Ero già abbastanza depresso per la sconfitta delle Sorelle d'Italia Errani-Vinci da parte delle due cinesine Peng-Hsieh, l'una dell'Impero, l'altra di Taiwan, conferma non squisitamente tennistica ma, almeno politicamente confortante.

Mi ero poi vivamente annoiato a causa della modestia di una Azarenka che ben rappresenta l'attuale livello medio di questi ultimi anni, privi della grande generazione di tenniste ritirate, le Henin, Cljster, Davenport, Capriati, Mauresmo. Una Azarenka che mai aveva infastidito una Serena, tanto disinvolta da rivolgersi, alla fine, al pubblico in italiano. E mi ero quindi nuovamente diretto al Centrale, nella certezza di assistere al solito spettacolo tra Roger Federer e Rafa Nadal.

Ormai un classico, giunto com'era alla trentesima ripetizione, con diciannove vittorie a dieci per l'inventore di un tennis nuovo, grazie a quella gestualità che ha consentito esplosioni sin qui ignote. Non pensavo addirittura che il mio svizzero riuscisse a invertire la tendenza tipica dei campi rossi, sui quali conduceva gli scontri diretti per dodici a due.

Ma avevo recuperato, grazie alla tecnologia contemporanea, il racconto di una delle più famose vicende del passato, quella del 2006, in cui Rafa era sopravvissuto al termine di una autentica maratona, salvando addirittura due match-point. Pensare che simile vicenda potesse in qualche modo ripetersi era certo eccessivo, anche perché, al di fuori dei Grandi Slam, le finali sono ormai disputate con la formuletta breve. Ma le premesse parevano incoraggianti.

Sostenuto da ginocchia e polpacci meno muscolosi di sempre, Rafa non mi aveva sempre convinto, ad eccezione del match contro un Berdych in giornata dubbia. Quanto a Federer, mi ero lasciato volentieri ingannare dalle sue quotidiane esibizioni notturne, in cui non aveva, in realtà, dovuto lottare più di tanto.

Pur ritenendo favorito il Nadal in perpetua convalescenza, avevo trovato eccessive le quote dei bookmakers, che lo davano vincitore a 1,25, contro i cinque a uno di Federer. Mi aspettavo, insomma, una vittoria di Nadal non certo semplice, ma una partita comunque emozionante. Come spesso mi accade, mi ero del tutto sbagliato, e me ne sono accorto, purtroppo, sin dai primi dieci minuti.

Era ovvio che Federer impostasse una partita d'attacco, meno ovvio che tentasse il punto vincente ad ogni occasione, come certi giocatori ciechi e tutto furore. Vinceva così un primo game da applausi, ma non appena Rafa allungava la palla e alzava le sue parabole esplosive ecco Roger insistere in soluzioni proibitive, anche per il suo talento.

Simile inizio sarebbe stato un'anticipazione della fine. Sembra incredibile che, per un'ora e dieci minuti , un campione quale Roger abbia continuato ad accanirsi alla ricerca di un solo obiettivo, il punto vincente. Ha così commesso caterve di errori, palle steccate, irrazionalità. Ricordo di avergli chiesto, una volta, se il suo rapporto con Nadal non fosse turbato da implicazioni freudiane. Mi rispose serenamente di non conoscere Freud. Forse sta proprio in questo, la spiegazione della partita di oggi.

Finali - S.Williams (Usa)-Azarenka (Blr) 6-1, 6-3; Peng (Chi)/ Hsieh (Tpe)- Errani (Ita)/Vinci(Ita) 4-6, 6-3, 10-8; Nadal (Spa)- Federer (Svi) 6-1, 6-3.


2. MARCUZZI E FIORE DELUSI IN TRIBUNA
Massimiliano Lazzari per "Il Messaggero"

I suo lunghi capelli biondi si spostavano ora a destra, ora a sinistra, seguendo le bordate imprendibili di Rafael Nadal che ieri pomeriggio la terra rossa del Foro Italico ha incoronato per la settima volta "re" di Roma, e le risposte a volte disperate di Roger Federer. Concentratissimi loro in campo, concentratissima in tribuna Alessia Marcuzzi. La conduttrice tv e showgirl non si è persa un colpo di questo partita ma purtroppo ha solo sofferto, dal momento che teneva per lo svizzero. «Peccato, facevo il tifo per Federer... delusione» ha scritto sul suo profilo Twitter.

Lei come tanti altri volti noti del mondo dello spettacolo, come per esempio lo showman Fiorello, che per la seconda volta ha seguito uno degli incontri clou di questo torneo, coperto da un cappellino che certo non ha potuto celare la sua identità più di tanto. «Che partita moscia abbiamo visto» ha commentato alla fine dell'incontro, vinto da Nadal con uno schiacciante punteggio di 6-1/6-3.

Ad affollare la tribuna c'erano poi tanti altri personaggi famosi come Claudia Gerini e Federico Zampaglione, Luca Argentero, Milly Carlucci, Carlo Vanzina, ma anche l'ex tennista Boris Becker, Gianni Rivera, Nicola Pietrangeli e personalità come Giuliano Amato e Giovanni Malagò in compagnia del ministro del Lavoro Enrico Giovannini, il giornalista televisivo Bruno Vespa, Francesca Malagò e Milly Carlucci con Ilaria De Grenet.

Via vai di gente nota di giorno, ma anche di notte. Per tutta la settimana il Villaggio ospitalità è stato ben frequentato e tantissimi sono stati anche gli sportivi, i calciatori in particolare, che sono passati di qua, come Bobo Vieri e Bernardo Corradi finiti nella rete inestricabile degli "ultras" delle Iene, il portierone della Lazio Federico Marchetti e il compagno di squadra Giuseppe Biava, un derby della mondanità in chiave tennistica con i giocatori della Roma Goicoechea, Torosidis e Tachtsidis.

L'altra sera la showgirl Laura Freddi ha festeggiato il compleanno agli Internazionali, accanto a lei c'era il fidanzato Leonardo D'Amico e si sono incrociati con tanti volti noti che migravano da uno stand all'altro degli sponsor.

Non è mancata neanche l'altra sera l'attrice Liliana Pintilei si è visto poi Michele Plastino con la moglie Roberta, c'erano Pamela Camassa in sportivissima salopette, Fabio Galante, Roberta Morise, Marco Senise con la fidanzata Nina, Rodolfo Corsato, Alessia Merz, Alberto Mandolesi con la moglie Lilli Coretti, Giada Di Miceli.

Ma anche il campione tennis Benoit Paire, fotografato con l'attrice Eleonora Sergio, i cestisti Gigi Angelo e Federico Lestini e tanti altri appassionati vip del tennis e della bella vita che ha trascorso la serata tra musica e drink, ballando nella grande pista all'aperto che ieri notte ha chiuso la stagione tennistica con Gigi D'Agostino, il popolare deejay che ha richiamato una marea di giovanissimi appassionati di musica progressive e house.

 

vieri montano foto mezzelani gmt vespa foto mezzelani gmt nadallll foto mezzelani gmt mario orfeo foto mezzelani gmt marcuzzi foto mezzelani gmt malago idem foto mezzelani gmt malago federer foto mezzelani gmt fidanzata e sorella nadal foto mezzelani gmt bocca geronzi foto mezzelani gmt baccini mezzaroma foto mezzelani gmt amato foto mezzelani gmt urso cipoletta foto mezzelani gmt mauro moretti foto mezzelani gmt mario durso foto mezzelani gmt vanzina dorme foto mezzelani gmt super nadal foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI, BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...