cafonalino ripa di meana

CAFONALINO AL GRAND HOTEL - ''AGNELLI ARRIVÒ A CASA MIA, SI AFFACCIÒ IN CAMERA DA LETTO E TROVANDOMI A LETTO CON ELISEO MATTIACCI E GINO DE DOMINICIS DISSE: «SIAMO GIÀ IN TROPPI», E SE NE ANDÒ VIA'' - MARINA STRA-RIPA PRESENTA LA SUA AUTOBIOGRAFIA AL ST. REGIS, CON RAFFAELE LA CAPRIA, LA PALOMBA E SANDRA PETRIGNANI, LA FIGLIA LUCREZIA LEGGE I BRANI DEL LIBRO

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

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rosi greco e  marina ripa di meanarosi greco e marina ripa di meana

 

Marina Ripa di Meana è stata al centro della vita mondana della Roma anni Sessanta raccontata nella Dolce Vita, combattuta tra uomini, artisti e imprenditori. Nel suo nuovo libro, Colazione al Grand Hotel, Marina torna a raccontare di quel periodo, del rapporto con Moravia e Parise, i suoi "Dioscuri" come amava chiamarli, oppure il rapporto travagliato con Franco Angeli, per il quale prese a usare eroina e per il quale si prostituì, per poter acquistare ulteriore droga.

 

marina ripa di meana con la figlia lucreziamarina ripa di meana con la figlia lucrezia

Adesso ha 76 anni e da 15 lotta contro un cancro terribile, che l'ha costretta a tra interventi ai polmoni e all'asportazione di un rene. Ma Marina non si ferma, questo libro è stato scritto durante l'estate, tra la chemioterapia e gli impegni a Cortina, Ischia e alla Mostra del Cinema di Venezia.

 

Una vita tra gli scandali, alcuni dei quali raccontati proprio in questa nuova biografia. Ad esempio quando Gianni Agnelli, che la definiva "la donna più bella del mondo", venne a Roma per potere avere un incontro galante con lei, ma purtroppo quando andò nel suo appartamento la trovò già in compagnia di due uomini. "Siamo già troppi" disse, e se ne andò.

marina ripa di meana barbara palombellimarina ripa di meana barbara palombelli

 

Racconta poi di tutti quelli che ha dovuto respingere, Vittorio Gassman "troppo gigione, voleva insegnarmi a vivere", che prese a calci in Piazza del Popolo. Oppure il suo Alberto Moravia, che nonostante avesse più di trent'anni di lei un giorno, mentre erano soli, le prese la mano e se l'appoggiò sul pacco, dicendo "Senti quanto è duro".

marina ripa di meana col suo libromarina ripa di meana col suo libro

 

Tutto il libro è un compendio, un riassunto di una vita al massimo, scandalo dopo scandalo, di una donna forte, viva, incredibilmente affascinante; come ama ricordare, la Roma anni Sessanta era quella degli uomini che "ancora facevano follie per le donne".

 

lucrezia lante della rovere carlo ripa di meana raffaele la capria marina ripa di meanalucrezia lante della rovere carlo ripa di meana raffaele la capria marina ripa di meana

Renato Gancia, detto "Sgancia", per esempio, l'industriale che pagò per diverso tempo a Marina l'alloggio al Grand Hotel, e solo perché era incantato dal suo charme. Racconta con nostalgia questi momenti, soffermandosi ancora sul rapporto burrascoso con Angeli, dal quale ebbe addirittura un aborto. Conclude parlando del presente: "Inorridisco all'idea di due corpi flaccidi che fanno l'amore. Quando fai indigestione di sesso, scopri che nella vita esistono cose più importanti".

 

 

 

 

 

 

Domenico Marcella per ''il Giornale - OFF'' - http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/

 

Marina, ci racconta un episodio OFF?

carlo ripa di meana con la moglie marinacarlo ripa di meana con la moglie marina

La fuga da La Fattoria. Per me i reality sono da sempre un orrido fumo negli occhi, ma ero in un momento in cui mi faceva molto comodo accettare la cifra che mi avevano offerto. Pensavo di andare lì ad affrontare questioni ambientali e invece, giunta in Brasile, mi sono resa conto di essere circondata da una sgangherata mandria di buzzurri. L’unica simpatica era Barbara Guerra, che mi deliziava con gran massaggi. Ho organizzato a freddo la litigata con Fabrizio Corona – lasciandomi andare anche a dichiarazioni estremamente pesanti – fingendo un malore. Ho messo in atto una sceneggiata per fuggire via.

cesara buonamicicesara buonamici

 

Credevo che avresti citato il bicchiere pieno di pipì su Vittorio Sgarbi...

Rivendico la grandezza di quel gesto perché era ispirato a Piero Manzoni: dopo la Merda d’artista, ecco il Piscio d’artista. A qualcuno, che malignamente ha messo in discussione le mie doti artistiche, ho risposto che l’arte è anche inventare una cosa simile.

 

Sei creativa come una piccola azienda familiare.

bruno pellegrino con carlo ripa di meanabruno pellegrino con carlo ripa di meana

Non è stato difficile auto-crearsi, è stato naturale come il cacio sui maccheroni. Non avrei saputo fare altro. Tutto quel che è nato da un istinto naturale, è proseguito con una ferrea e seria disciplina. Sono da una vita concentrata sul mio circuito.

 

Sei alla ricerca del denaro a ogni costo?

Considero il denaro un elemento importantissimo, ma non perché ne sia assetata o schiava. I soldi sono importanti perché rappresentano il superfluo.

 

E infatti chiedi sempre lo sconto in ogni negozio in cui fai acquisti…

flavia vento con marina ripa di meanaflavia vento con marina ripa di meana

Certo che lo chiedo sempre. Pensa che l’altro giorno mi hanno telefonato da Venezia, dicendo che dei signori avevano chiesto lo sconto su un paio di Hogan spacciandosi per miei parenti.

 

Hai una collezione d’arte composta solo da opere avute in dono dagli artisti: pare che tu non ne abbia acquistato nemmeno una…

No, dài: qualcosina l’ho anche acquistata. In effetti, quello che ho avuto l’ho ricevuto dagli amici artisti e molto di più – purtroppo – l’ho anche venduto. Per esempio: in un momento in cui avevo bisogno di denaro, ho venduto un Fontana a 13 tagli; un pezzo bello e unico che – durante la permanenza a casa mia – destò la curiosità e l’interesse di molta gente. Oggi varrebbe oltre un milione di euro. Non sono mai stata ricca, povera semmai.

barbara palombelli raffaele la capria marina ripa di meanabarbara palombelli raffaele la capria marina ripa di meana

 

Sei mai stata con un uomo per soldi?

Una volta, per cinque milioni di lire. Mi sono dovuta prostituire per procurare la droga a Franco Angeli, il mio compagno dell’epoca.

 

Hai vissuto libera e senza pudore, eh?

Ho vissuto bene perché sono sempre andata incontro alle mie necessità, alle mie debolezze e ai miei desideri.

 

Nei tuoi primissimi libri a sfondo autobiografico, lasci abbondantemente intendere senza far nomi. Giovanni Agnelli, per esempio.

Arrivò a casa mia sull’Appia Antica, si affacciò alla porta della mia camera da letto e trovandomi a letto con Eliseo Mattiacci e Gino De Dominicis disse: «Siamo già in troppi», e se ne andò via.

 

barbara palombelli marina ripa di meana raffaele la capria sandra petrignani lucrezia lante della roverebarbara palombelli marina ripa di meana raffaele la capria sandra petrignani lucrezia lante della rovere

Ti parlò mai di sua moglie Marella?

Una volta, in un ristorante a Parigi, mi venne incontro dicendo di aver visto in televisione La più bella del Reame. Mi disse che Marella, molto infastidita, lo invitò a non guardare più quelle stupidaggini. Effettivamente, va detto, non era un film d’autore.

 

Oltre alla moda, per cui hai lavorato per trentacinque anni, hai partecipato anche alle proteste animaliste: dal balcone di Palazzo Farnese contro Jaques Chirac, ai manifesti di nudo integrale.

maria teresa stabilemaria teresa stabile

Tutto è nato dalla fantasia e dalla creatività di una persona che non si è mai tirata indietro. Quella del nudo fu studiata da una grande agenzia che mi propose una serie di possibilità. Scelsi, tranquilla e impavida, la più vincente. Mio padre diceva sempre: «Marina non è coraggiosa, ma incosciente». Sposo la causa, senza chiedermi gli effetti. L’istinto non tradisce mai.

 

Lo rifaresti?

In parte l’ho fatto: qualche anno fa, in una trasmissione di Chiambretti, attraverso un fotoritocco che ha imbiancato tutto il contesto.

 

Non hai mai temuto i benpensanti dell’alta società.

lucrezia lante della rovere  ilaria genatiempolucrezia lante della rovere ilaria genatiempo

Mai. Mi hanno sempre giudicato come qualcosa di orripilante. O forse peggio: come qualcosa che non si giudica perché non esiste. I benpensanti ti scaraventano nel cono d’ombra, ma tra me e loro non c’è mai stato feeling: «Non ti curar di loro, ma guarda e passa».

 

Marta Mazotto e Renato Guttuso. Marina Lante della Rovere e Franco Angeli

Siamo stati molto amici e ci siamo molto frequentati. Guttuso ogni mattina andava a casa di amici per poter amoreggiare telefonicamente con Marta senza essere spiato da sua moglie Mimise. Un giorno, giungendo nello studio di Franco, lo trovò intossicato dall’eroina. Lo portò in ospedale e gli salvò la vita. Quella era una Roma irripetibile, piena di menti illuminate come quelle di Pierpaolo Pasolini, Tano Festa, Mario Schifano, Alberto Moravia.  Una Roma diversa da quella che passa oggi il convento.

 

Tipo quella di Ignazio Marino?

lucrezia lante della rovere marisela federicilucrezia lante della rovere marisela federici

Non parliamone. Marino fu un disastro. È stato un succedersi di gestioni amministrative non brillanti ma quella ci ha scaraventato proprio alla frutta. Non so dove andremo a finire. Peggio di così…

 

Sostenesti il ritorno dei Marò

Ecco, l’unico segnale positivo di questa Era è Papa Bergoglio, che sta contribuendo instancabilmente a farci uscire dalla mediocrità. Ci appellammo a lui affinché ci desse una mano a far tornare a casa quei due ragazzi. Grandi chiacchiere sia da Emma Bonino che da Roberta Pinotti, ma senza alcuna forza e autorità per imporsi. E il Paese fa la figura del peracottaro.

 

invitati alla presentazione libro di marina ripa di meanainvitati alla presentazione libro di marina ripa di meana

Emma Bonino, dopo essere stata defenestrata dagli esteri, è sparita. 

E certo, spera nella presidenza della Repubblica. S’è defilata per pensare al suo intento. Non sarebbe male. Potrebbe essere una svolta.

 

Prima o Seconda Repubblica?

Non mi piace entrare nella categoria di quelli che rimpiangono il passato dicendo che era migliore. Ma effettivamente è così. Speriamo bene, anche se c’è poco da sperare.

 

C’erano meno bigottismi. Vogliamo parlare delle “senonoraquandiste”?

Anche le mignotte hanno la loro dignità.

 

E ti adorano tanto.

Quando abitavo in via Borgognona, c’era sempre un gruppo di donne sotto casa. Spesso capitava che mi fermassi a chiacchierare con loro perché erano simpatiche. A volte ci davamo anche un tacito appuntamento come si fa con le amiche. Avevo trovato più umanità e sincerità in loro che nelle tante signore benpensanti scese in piazza. Nell’ascensore del palazzo scrissero con ammirazione “Marina la regina delle mignotte”.

 

Cosa possiedi di più caro?

I miei cani.

francesca ferronefrancesca ferrone

 

Sei favorevole alla grazia per Corona? 

Favorevolissima. Sono in contatto diretto con la madre. È ingiusto che abbia sulla testa tutti quegli anni da scontare. Pensiamo ai troppi delinquenti artefici di delitti efferati che sono già fuori.

 

Non sei stronza come vuoi far intendere in televisione. Lo diciamo? 

Sono stronzissima con gli stronzi, ma anche un essere normale con le persone corrette e sensibili. In televisione si tende a tagliar corto, e siccome mai indoro la pillola mi lascio andare a riflessioni taglienti.

 

Il momento in cui sei stata più felice?

Non c’è. La vita è fatta di tanti momenti e quando cominci a essere felice c’è sempre l’attimo in cui non lo sei più. La felicità scappa e ce ne rendiamo conto soltanto quando ci ripensiamo.

 

Marina, una volta hai detto che “invecchierai ma con calma”.  Come?

Riuscendo sempre a essere creativa per curare bene il cervello. Il segreto è questo. Non è facile, ma bisogna mettercela tutta.

 

 

 

 

 

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