CAFONALINO - A SINISTRA, IL MONDO OMO NON È TUTTO PER VENDOLA, ANZI CON PAOLETTA CONCIA SONO “TUTTI X BERSANI” - INCONTRO SUI DIRITTI CIVILI CON IL PD ROMANO E LA PIN UP DI CULATELLO, ALESSANDRA MORETTI - CONCIA VA A CONOSCERE I COMPAGNI DEL RAGAZZO SUICIDA: “LI HANNO ATTACCATI COME RESPONSABILI DELLA SUA MORTE, MA NON È COSÌ: SONO ADDOLORATI E NON OSTILI ALLA DIVERSITÀ. LE RAGIONI DEL GESTO LE CONOSCE SOLO LUI”…

1- BERSANIANI PER I DIRITTI CIVILI
(AGENPARL) - Ieri presso il Cineclub Detour di Via Urbana 107, il Comitato Giovani per Bersani- Roma ha presentato il documento "L'Italia dei diritti per Bersani". Apericena biologica con Anna Paola Concia, deputata Pd, Alessandra Moretti, portavoce "TuttixBersani" e Aurelio Mancuso, "Comitato Diritti per Bersani". All'incontro moderato da Marco Palillo, responsabile Diritti GD Roma e da Fabrizio Leone, responsabile Diritti GD Lazio, hanno partecipato Andrea Casu, segretario del Pd Primo Municipio, Domenico Romano, segretario dei GD Roma, Eugenio Levi, segretario dei Gd Lazio e Claudia Bastianelli, segretario nazionale FGS.

Saranno inoltre presenti esponenti delle più importanti realtà associative di Roma che si occupano di lotta contro le discriminazioni. Il documento vuole dare un contributo complessivo sul tema dei diritti civili, a sostegno della candidatura di Pierluigi Bersani, per costruire un'Italia più inclusiva, aperta, moderna ed europea.


2- RAGAZZO SUICIDA/CONCIA: HO INCONTRATO PER DUE ORE I COMPAGNI DI CLASSE E I PROFESSORI
Comunicato stampa di Paola Concia


"Oggi ho incontrato per due ore i compagni di classe e i professori del ragazzo suicida del Liceo Cavour di Roma. Ho voluto farlo per capire cosa fosse accaduto davvero.
I ragazzi mi hanno spiegato che hanno un doppio dolore: quello della perdita del loro compagno di classe e quello di essere stati descritti oggi su tutti i siti come i responsabili della sua morte.

Li ho trovati sconvolti e ho riscontrato un contesto scolastico assolutamente non ostile alla diversità".

"Era sicuramente un ragazzo originale, di certo in cerca della sua identità, come molti a 15 anni, ma di sicuro questa sua diversità era ben inserita nel contesto della classe.
La pagina su Facebook era una pagina costruita insieme a lui".

"Mi sono sentita in dovere di andare a capire che cosa fosse accaduto davvero, come avrebbero dovuto fare anche altri. Ho cercato di spiegare a quei ragazzi così addolorati, che il clamore suscitato da questa notizia, e forse da sentenze azzardate, è legato al fatto che il bullismo omofobo è diffusissimo all'interno di tutte le scuole e che la parola gay, omosessuale, o peggio frocio, è una parola usata per disprezzare.

La diversità, l'originalità purtroppo sono sempre oggetto di derisione.
Il ragazzo aveva oggettivamente dei problemi familiari; purtroppo le ragioni profonde di questo suo gesto estremo le conosce solo lui".

"Ora resta la grande amarezza di una giovane vita spezzata e di una società, tutta, che a tutti i livelli - politica, scuola, mondo della comunicazione e famiglia - ha il dovere di costruire gli strumenti per contrastare il disagio giovanile.
Qualsiasi sia stata la causa del disagio che ha portato questo giovane ragazzo a suicidarsi".

 

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