cafonalino swinging roma

CAFONALINO DELLA SWINGING ROMA - VELTRONI, FRECCERO COL GIUBBINO DI FONZIE, AZZURRA CALTAGIRONE E GEPPY CUCCIARI PER RICORDARE L’EDONISMO CAPITOLINO ANNI ’60 - LA CAPRIA: “A ROMA C'ERA IL GUSTO DELLA CONVERSAZIONE” - ACHILLE MAURI: “ERA UN BEL FORMICAIO”

walter veltroniwalter veltroni

Foto di Gerardo Gaetani

Malcom Pagani per il “Fatto Quotidiano”

 

Dieci Aprile 1959, vagiti di impotente rivolta alla nascente Dolce Vita. Interrogazione parlamentare del genovese Umberto Terracini, dirigente del Partito comunista italiano: "Per conoscere quale cifra sia stata pagata dalla Galleria Nazionale d' Arte Moderna per assicurarsi la proprietà della vecchia, sporca e sdrucita tela da imballaggio che sotto il titolo di 'Sacco grande' è stata messa in cornice da tale Alberto Burri...".
 

Risposta del sottosegretario alla Pubblica istruzione, deputato Di Rocco: "Posso comunicare all' onorevole interrogante che, contrariamente a quanto da lui ritenuto, il qua dro intitolato 'Sacco grande' non è stato acquistato bensì offerto dall' autore in deposito gratuito per essere esposto".
 

carlo freccero e marco giusticarlo freccero e marco giusti

Frammenti di Swinging Roma, il bel documentario di Andrea Bettinetti prodotto da Michele Bongiorno e Isabella Borromeo per Good Days film e da Sky Arte, con contributi di Bulgari e Istituto Luce. Passato alla Festa del cinema di Roma, Swinging Roma ricorda un' epoca in cui la centralità della città non era solo uno sguardo nostalgico al passato, ma un quotidiano tuffo in un presente ricco di lampi, bellezza, edonismo notturno e sperimentalismo artistico.
 

azzurra caltagirone (2)azzurra caltagirone (2)

Con le fantastiche immagini d' epoca, le reminiscenze felliniane e i protagonisti di allora alle prese con un ricordo divulgativo ma non per questo bolso, Swinging Roma è un vento che arriva da lontano. Un' eco delle notti in cui non si andava mai a dormire, si mangiava, si beveva e si faceva festa - l' aristocratico accanto al macellaio - in una confusione di genere cullata da "Una Roma affettuosa", così vicina, ma soprattutto così lontana da quell' impasto di nevrosi e decadenza fotografata da quella odierna.
 

Schifano, Kounellis, Rossellini, Tano Festa, Renato Mambor, Ceroli e tutto l' alfabeto che all' ombra della splendida Palma Bucarelli e di Rosati in piazza del Popolo, declinava le lingue, gli scenari, la piattaforma per esprimersi in libertà.
 

andrea bettinetti regista e isabella borromeo produttriceandrea bettinetti regista e isabella borromeo produttrice

"A Roma c' era il gusto della conversazione - dice Raffaele La Capria - C' era curiosità".
O anche, come giura Achille Mauri: "Roma era un formicaio e l' arte nasce nei formicai". Certe figure, in odor di mito, incutevano timore. Capogrossi portò Giosetta Fioroni, la sua allieva preferita, al cospetto di Palma Bucarelli: "Mettiti il vestito migliore che hai, vieni con me, c' è un'inaugurazione e te la presento". "È pericoloso, lo sai che non ama gli sconosciuti, soprattutto le donne".

 

achille mauriachille mauri

Capogrossi rischiò e al momento della presentazione, come preventivato da Fioroni, Bucarelli girò i tacchi e se ne andò dando ragione allo scetticismo di Giosetta: "Te l' avevo detto". Quella Roma, la città che escludeva, includeva e per dirla con Achille Bonito Oliva "irradiava cultura" non esiste più. Rimane chi l' ha vista. Chi l' ha vissuta. Chi può ancora raccontarla. In Swinging Roma, esclusi gli scomparsi, allo scopo e al loro meglio ci sono proprio tutti.

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