the shrouds

LA CANNES DEI GIUSTI - LA BRUTTA NOTIZIA È CHE È INVECCHIATO ANCHE UN GENIO COME DAVID CRONENBERG: PER LA CRITICA, "THE SHROUDS" È UN FILM “TEDIOSO E DIMENTICABILE", "COSÌ CADAVERICAMENTE RIGIDO CHE SEMBRA SOFFRIRE DI RIGOR MORTIS”, "UNA SFINGE CONTORTA SENZA SEGRETI" - MENTRE TUTTI MORIVANO DI NOIA A VEDERE "THE SHROUDS", NELLA SALA DEBUSSY APPARIVA IL PISELLONE ERETTO DI UN VECCHIO PRETE DI PROVINCIA, A LETTO COL GIOVANE PROTAGONISTA DI "MISÉRICORDE"... - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

the shrouds

Cannes. Stasera arriva “Parthenope” di Paolo Sorrentino, già venduto su molti mercati, che almeno porterà un po’ di sole, mare, vita in una Cannes piena di film mortiferi e pesantoni dove i più allegri sono gli zombi pipparoli di “Rumors”, il trashione d’autore di Guy Maddin con Rolando Ravello che fa un simil Berlusconi al G7. Va detto che “Parthenope” arriva in un buon momento del festival, dove serviva un film un po’ vitale.

 

Qualcosa dovrebbe e potrebbe portare a casa. La brutta notizia è che dopo Coppola e Schrader è invecchiato anche un genio come David Cronenberg. Bisogna mettersi in testa, leggo tra i primi commenti a caldo al suo film passato ieri sera e che ripasserà stamane, “The Shrouds”, che questo non è più il David Cronenberg dei grandi film che conosciamo.

the shrouds 1

 

Leggo anche “tedioso e dimenticabile”. Per Indiewire è un film “sardonico, poco sentimentale e spesso così cadavericamente rigido che il film stesso sembra soffrire di rigor mortis, come se le sue immagini morissero a un certo punto durante il loro breve viaggio dal proiettore allo schermo.”

 

Ahi. Così Peter Bradshaw del Guardian; “È una sfinge contorta senza segreti, una meditazione necrofila erotizzata sul dolore, sul desiderio e sulla perdita che riporta questo regista ai suoi ormai familiari feticci ballardiani.”.

 

Tre palle. Ahi. Con questi feticci ballardiani! Di certo è un film mortifero e personale dove il vecchio regista, 80 anni precisi, fa i conti con il dolore per la morte della moglie e col suo cinema. Confesso che non mi ero preparato a tutta questa decadenza dei grandi autori degli ultimi 50 anni.

 

the shrouds 2

Quelli che per ragioni di età abbiamo più amato. Come crollano i vecchi grandi, il cinema francese spinge sulle giovani registe aggressive come Coralie Farleat, autrice di “The Substance”, che ha avuto in assoluto, finora, le critiche migliori dai giornalisti francesi e su il musical melo crime di Jacques Audiard, “Emilia Lopez”. Mi sembrano tutti e due film molto sopravvalutati.

 

Ieri sera, mentre erano tutti a vedere "The Shrouds" di David Cronenberg a morire di noia, alla Sala Debussy appariva almeno il pisellone eretto di un vecchio prete di provincia, a letto col giovane protagonista di "Miséricorde", dramma-comedy-crime con tanto omicidio, scritto e diretto dall'irriverente Alain Guiraudie, il regista de "Lo sconosciuto del lago", che da anni insegue un suo originalissimo progetto di cinema ambientato in provincia con scene di sesso, tutte gay, dal vero. Anche in questo caso siamo nel pieno della oscura provincia francese.

THE SHROUDS

 

Lì si cala, da Toulouse, ilò giovane Jèrémie di Felix Kysyl, che va a trovare l’uomo che ha sempre amato sul letto di morte a casa della moglie. Ma se il figlio del morto, il rozzo Vincent, Jean-Baptiste Durand, ha solo voglia di menare e di rimandare a casa da dove è venuto il cittadino, la moglie, Catherine Frot, lo accoglie invece con affetto.

 

Contrariamente a quello che avremmo fatto quasi tutti, Jérémie dec ide di stare qualche giorno a casa del defunto e la cosa non va giù per nulla a Vincent, che lo tormenta svegliando in piena notte.

 

E intanto torna a stringere amicizia con i personaggi del luogo, non proprio etero a dir la verità, compreso il prete e un grosso tipo che va avanti a Pastis. Anche quando ci scapperà il morto, va detto che era inevitabile, Jérémie verrà corteggiato da tutto il paese. Il prete che se lo porta a letto e perfino la vedova, che chiuderà il film accettabdo che l’innamorato del marito le stringa la mano nella notte.

THE SHROUDS

 

E’ uno dei migliori finali visti in questi giorni. Era piuttosto buono anche l’opera prima della Quinzaine, ma passato anche al Sundance, “Good One” di Isla Davidson, dove protagonista è una ragazzina di 17 anni, Sam, Lily Collias, che in attesa di partire per il College, decide di passare qualche giorno nei boschi Catskill col padre, James LeGros, che si è separato dalla moglie, e un suo vecchio amico, Matt, Danny McCarthy, anche lui separato. Sembrerebbe tutto normale e tranquillo, con storie dei due uomini di fronte al fuoco e un atteggiamento disinvolto e simpatico di tutti, quando una battuta molesta di Matt buttata lì, “perché non vieni a scaldarmi stanotte”, non viene prorpio accettata da Sam.

 

THE SHROUDS

La mattina dopo la riferisce al padre che fa finta di niente, “perché dobbiamo rovinarci la giornata”, accettando di fatto la molestia dell’amico alla figlia minorenne per solidarietà maschile. O forse solo per non avere discussioni.

 

Sam non accetta che il padre abbia questo atteggiamento e glielo farà capire. E’ un piccolissimo film giocato tutto su cosa quella battuta potrà sviluppare nel rapporto tra la ragazza. Credo che sia utilissimo per capire che tipo di attenzione abbiano le ragazze oggi per i comportamenti scorretti maschili e la non attenzione paterna. In sala è piaciuto molto.

THE SHROUDS

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?