CARA, OH CARA! - LA SVALVOLATA TOP MODEL DELEVINGNE È L’UNICA RAGAZZACCIA IN UN MONDO DI VECCHIE GLORIE

Marta Casadei per www.rivistastudio.com

Il suo nome è Cara e l'illustratore americano Mel Simone Elliott ha realizzato in suo onore "Colour Me Good Cara", un album di figure (cioè di una figura, la sua, declinata in 16 ritratti) da colorare, in vendita online per poco più di 7 pound. Ad oggi solo Ryan Gosling, attore americano conosciuto nel mondo per le sue performance di buon livello sul grande schermo - Drive, per citarne una - ma anche per la sua bellezza, aveva avuto l'onore di diventare l'oggetto e il soggetto di un album da colorare. Se il nome Cara non vi dice niente, insomma, l'aneddoto vi dirà due cose: lei è pop, nel senso di popular, ed è ovviamente bella.

Cara è Cara Delevingne e basta fare banali ricerche online su di lei per rendersi immediatamente conto di come solo sulla base dei numeri che la riguardano si può tracciare il quadro di un successo esagerato, almeno per una modella: su Twitter ha oltre 1 milione di follower mentre su Instagram ne ha ben 2,59 milioni (Gisele Bundchen ne ha "solo" 700mila mentre Kate Moss, che ha optato per un profilo segretissimo ha detto a Interview di averne 25).

Una foto del Duomo di Milano postata da Cara mentre era in città per la settimana della moda - ha sfilato per Fendi con una parrucca scura e corta, quasi irriconoscibile - ha fatto 124mila like; quella che ho postato io negli stessi giorni ne ha fatti una trentina. E pensare che ne ero piuttosto soddisfatta.

Anche nel mondo delle passerelle e di chi le calca regna la gerontocrazia. E c'è chi vuole, tenta o almeno sogna di liberarsene.

Cara Delevingne è la supermodel del momento. In un'epoca in cui le supermodel, praticamente, non esistono più. Quelle che ancora bazzicano le scene più o meno patinate care al fashion system fregiandosi di questo appellativo in nome dei vecchi tempi sono sulla cresta dell'onda da almeno 10 anni. Ma anche da 20 o 30, a fare bene i conti. Qualche nome? Naomi Campbell, che ha avuto la sua prima copertina nel lontano 1986; Linda Evangelista, che l'anno prossimo compirà 50 anni (portati splendidamente, per carità); tra le più giovani spiccano Natalia Vodianova e Gisele Bundchen, entrambe impegnate più sul fronte familiare che a farsi vestire e truccare nei backstage.

Qualcuna sì, sfila ancora, ma solo per selezionati amici o per occasioni benefiche, ma la maggior parte preferisce fare qualche comparsata ai party o limitarsi a sedere in prima fila. Nemmeno Bianca Balti, fino a un paio d'anni fa regina delle passerelle milanesi, sfila quasi più: quest'anno si è fatta vedere - in splendida forma, insieme alla figlia Matilde, lei vestita di nero e la bimba di rosso - solo nel front row di Dolce&Gabbana. Anche lei è passata dal lato delle star, insomma.

Le passerelle sono lasciate alle giovani generazioni: pagate meno rispetto alle colleghe del passato - un paio d'anni fa si parlava di 15-20 mila euro a sfilata per le top, che già non erano più le top: ricordate Linda Evangelista che non si alzava dal letto per meno di 10mila dollari? Ecco: non è più così da molto tempo -, per lo più sconosciute al grande pubblico, sostituite nel loro ruolo di "muse" per gli stilisti da celebrity che provengono da ambienti diversi come il cinema, la musica, lo sport.

Le nuove generazioni di modelle stanno vivendo un periodo di crisi: tra i volti più richiesti per le campagne pubblicitarie delle maison spicca ancora quello Kate Moss, che ha iniziato la sua carriera negli anni 90 e ha costruito passo dopo passo un successo talmente solido da non essere scalfito nemmeno dal "drug scandal" del 2005. Insomma: azzardando un paragone con la politica, anche nel mondo delle passerelle e di chi le calca regna la gerontocrazia. E c'è chi vuole, tenta o almeno sogna di liberarsene.

Cara Delevingne è una specie di rottamatrice. Britannica doc, classe 1992, occhi chiari e sopracciglia marcate, magra e alta (1,76 per 50 kg, si dice), in solo un anno e mezzo di carriera folgorante ha sparigliato le carte in tavola. E si è imposta con i suoi 20 anni e poco più come il volto del momento, ribaltando non il significato del termine top model quanto i canoni di questo status.

Perché Cara - che vanta una pronunciata passione per la musica (suona la batteria), un tatuaggio a forma di leone sull'indice destro e pare essere una grande casinista - ha la grinta di una ragazzina un po' maschiaccio e un po' controcorrente, non si sposta utilizzando il jet privato di qualche ricco amico/a ma prende voli di linea (lo testimonia uno dei suoi tanti video pubblicati su Instagram), ai party della moda sembra preferire i concerti rock, ma, complice questo suo essere "diversa", ha anche fatto razzia di contratti pubblicitari - da decine di migliaia di euro: ecco un'ottima motivazione per alzarsi dal letto - con case di moda che spaziano da Fendi - è la protagonista della campagna autunno inverno 2013-14, scattata da Karl Lagerfeld stesso a Roma - a Dkny, etichetta giovane di Donna Karan che dal 2001 fa parte della galassia LVMH. Dal 2012 è volto di Burberry, casa di moda britannica che nelle ultime stagioni ha coinvolto nelle sue campagne solo giovani talenti inglesi.

In poco tempo ha messo a segno una serie di colpi invidiabili: nel 2012 ha sfilato sulla prestigiosa passerella di Victoria's Secret - il brand americano di lingerie punta sempre su una rosa iper selezionata di modelle - e i rumor la vogliono tra le protagoniste della sfilata-evento VS che si terrà a novembre; sempre lo scorso anno è stata scelta come Model of the Year dalla giuria dei British Fashion Award, gli Oscar britannici della moda. Eppure è una che, nelle interviste, con piglio decisamente spontaneo ammette di ripetere tra sé e sé il mantra «I am a supermodel» sul set, mentre la stanno fotografando, per assumere un'espressione seria e sensuale. In pratica, ha bisogno di auto-convincersi.

Cara sta bruciando le tappe di una carriera in continua ascesa e lo sta facendo con un atteggiamento nuovo. Pochi divismi, almeno così si dice, e molte smorfie - si vedono sul suo profilo Instagram: anche quelle, sì - fanno di lei una ventenne esuberante, decisamente carina e un po' geek più che una femme fatale. Non che Cara sia una ragazza normale: lei e la sorella Poppy - che di professione fa la socialite, etichetta che di solito viene affibbiata alle prezzemoline degli eventi che contano, provenienti da contesti più che benestanti - hanno alle spalle una famiglia ben integrata nell'alta società britannica, a livello di titoli e di denaro. Cara ha poi amiche decisamente fuori dal comune: Rihanna, Kate Moss, Georgia May Jagger e Sienna Miller.

Con quest'ultima Cara è stata vista in atteggiamenti più che amichevoli, scatenando rumor su rumor. C'è poco da dire: la Delevingne non ha mai fatto mistero della sua bisessualità, anzi, si è fatta indistintamente paparazzare con partner ambosessi - da Harry Styles degli One Direction a Rita Ora, anche lei cantante, con la quale pare che Cara abbia ferocemente litigato per questioni lavorative. E non si nega nemmeno i cliché che terrorizzano le modelle prima di una certa età: dopo aver fatto un piccolo cameo nel film Anna Karenina (2012), sta girando il film Kids in Love. Insomma: incurante delle disastrose esperienze di Claudia Schiffer&Co., che all'epoca erano ammirate-bellissime-potentissime, si dà al cinema.

Le passioni, gli amori, i tatuaggi e le foto sono quelle di una ragazzina, non c'è dubbio. I guadagni, invece, quelli di un'imprenditrice: secondo il magazine americano Forbes non figura ancora tra le modelle più pagate - Gisele Bundchen è la prima con introiti pari a 42 milioni di dollari - ma potrebbe entrare ben presto a far parte della classifica. A rottamare, in fondo, si guadagna.

 

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