fuga di cervelli italia giovani

CERVELLI IN FUGA, ITALIA IN DECLINO – L’8% DEI LAUREATI DEL NOSTRO PAESE SCEGLIE DI LAVORARE ALL’ESTERO: LA MAGGIOR PARTE VA VIA DAL NORD ITALIA, CHE RIESCE A COMPENSARE CON L’IMMIGRAZIONE DAL MEZZOGIORNO, ORMAI DESERTIFICATO – INUTILE GIRARCI INTORNO: LA RAGIONE PRINCIPALE NON È LA CARRIERE, MA I SOLDI: FUORI DALL’ITALIA LO STIPENDIO MEDIO È DI 1.963 EURO NETTI, IL 41,8% IN PIÙ CHE NEL NOSTRO PAESE (A PROPOSTIO DI SALARIO MINIMO E PRECARIETÀ…)

Estratto dell’articolo di Claudio Bruno, Claudio Tucci, Eugenio Bruno per “il Sole 24 Ore”

 

espatri dei cittadini italiani laureati

L’Italia si conferma un Paese esportatore. Non solo di beni e servizi ma anche di capitale umano. A ricordarlo di recente è stato l’Istat che, nell’ultimo rapporto sulle migrazioni, ha quantificato in un milione circa i nostri connazionali espatriati tra il 2012 e il 2021. Un quarto dei quali aveva una laurea.

 

Se incrociassimo le uscite annuali censite dall’Istituto di statistica con i laureati registrati dal ministero dell’Università scopriremmo di veder partire ogni anno il 5-8% dei nostri giovani altamente formati. Ed è un fenomeno che neanche il Covid-19 è riuscito a invertire.

 

CERVELLI IN FUGA

[…] C’è un secondo fattore di complessità, stavolta interno, da tenere a mente. E cioè che, mentre il Nord riesce a compensare le uscite con l’attrazione di giovani provenienti dal Mezzogiorno, il Sud si ferma alla perdita secca di talenti. Una doppia onda che mette alla prova la tenuta dell’intero Paese, specialmente quando la fuoriuscita riguarda professioni a elevato valore aggiunto: medici, ingegneri, specialisti dell’Ict (su cui si vedano gli altri articoli in pagina).

 

Se ai classici due indizi ne aggiungiamo un terzo - e cioè che l’abbandono comincia già durante gli studi […] e difficilmente si ferma - abbiamo la prova che la fuga di cervelli è ancora in atto. Un trend da invertire quanto prima, se si vuole dare alla seconda potenza manifatturiera d’Europa una chance di restare tale anche nel medio periodo.

 

laureati di 2 livello occupati

[…] è proprio [nella fascia d’età 25-34 anni] che stiamo messi peggio visto che eravamo e restiamo penultimi nell’Unione europea dopo la Romania. Ebbene, nonostante l’emigrazione giovanile sia diminuita del 21% nell’ultimo anno censito (2021 su 2020) e sia calato della stessa misura anche il numero dei laureati espatriati nella medesima fascia di età, non si è ridotta invece la quota dei laureati sul totale dei giovani espatriati che è rimasta stabile (dal 45,6% del 2020 al 45,7% del 2021). Con un saldo migratorio a sua volta in discesa, ma ancora fermo a 7mila unità nel 2021.

 

Se dal particolare risaliamo al generale, torniamo ai 248mila laureati esportati nell’intero periodo 2012-2021 e li confrontiamo anno su anno con il totale dei laureati (stavolta di fonte Mur), scopriamo che il loro peso percentuale sul totale fatica a ridursi.

 

[…] Ma è inutile girarci intorno, anche la variabile retributiva ha il suo peso. Complessivamente, i laureati di secondo livello trasferitisi all’estero percepiscono, a un anno dal titolo, 1.963 euro mensili netti, +41,8% rispetto ai 1.384 euro che incasserebbero in Italia. Più passa il tempo più la forbice si allarga tant’è che, a cinque anni dalla laurea, fuori vengono incassati in media 2.352 euro (+47,1% rispetto ai 1.599 euro medi italiani).

GIOVANI DISOCCUPATI

 

La doppia onda

La questione come detto ha una ricaduta anche all’interno dei nostri territori, acuendo quel divario Nord-Sud che ci accompagna dai tempi dell’unità d’Italia. Sempre l’Istat ci fa notare come la “seconda onda” dell’emigrazione di talenti impoverisca di fatto solo il Mezzogiorno che non è in grado di invertire il bilancio negativo di perdita di capitale umano qualificato.

 

Negli ultimi dieci anni, infatti, il gap complessivo di laureati del Nord a favore dell’estero ammonta a circa 39mila unità, quella del Centro è di circa 13mila, mentre quella del Sud è di circa 28mila unità. Grazie però ai movimenti migratori provenienti dal Mezzogiorno la situazione cambia profondamente. Il Nord guadagna oltre 116mila giovani risorse provenienti dal Sud e dalle Isole, il Centro quasi 13mila. Il risultato è che il beneficio complessivo per le regioni settentrionali è pari a circa 77mila unità.

mobilita degli studenti di istruzione terziaria confronto tra pasi

 

[…] Il Mezzogiorno, invece, ne esce soccombente: le uscite dal Sud verso l’estero e verso le altre regioni d’Italia determinano una perdita complessiva di poco meno di 157mila giovani residenti laureati. Come a dire che i talenti del Sud finiscono per costituire un bacino di capitale umano per le aree maggiormente produttive del settentrione e del Centro del Paese, oltre che per i Paesi stranieri. E senza interventi si rischia, in prospettiva, la «desertificazione universitaria del Sud» […]

saldi migratori interni confronto tra regioni migrazioni dal sud al nord

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI...

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”