matteo salvini giorgia meloni sergio mattarella

COL FIATO SUL COLLE DELLA MELONI - A GORIZIA LA STOCCATA DI MATTARELLA AL GOVERNO (CHE DA GIORNI SE LA PRENDE CONTRO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE): "È SBAGLIATO ABBANDONARE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE" IL CAPO DELLO STATO INVOCA POI "UN'EUROPA PIÙ FORTE" ALLA FACCIA DELLA DUCETTA TRUMPIANA ORMAI S-MUSKERATA E DI SALVINI A MADRID PER L’INTERNAZIONALE DEI PUZZONI SOVRANISTI CHE VOGLIONO DISTRUGGERE L'UE - IL SILENZIO DI MATTARELLA SULLO SCONTRO TRA GOVERNO, MAGISTRATI E SERVIZI...

LA DIFESA DI MATTARELLA ALL'UE MINACCIATA

Estratto dell'articolo di Ugo Magri per "La Stampa"

 

wilders le pen abascal orban salvini madrid raduno mega patrioti

I nazionalismi dividono, l'Europa accomuna: quante volte Sergio Mattarella l'aveva già detto nei dieci anni della sua presidenza? Eppure la stessa tesi, ribadita ieri, è suonata più attuale che mai perché in questo passaggio storico l'Unione rischia di disunirsi, minacciata da fuori e corrosa al suo interno. Caso ha voluto che, proprio mentre il presidente ne stava parlando nel pomeriggio a Gorizia, si tenesse a Madrid la manifestazione degli ultra-sovranisti Ue guidati da Marine Le Pen, da Viktor Orbán e da Matteo Salvini con il traguardo dichiarato di smantellare l'edificio europeo e restaurare gli Stati-nazione.

 

Il contrasto tra le due tesi, quella di Mattarella che chiede più Europa e l'altra dei Patrioti che ne vorrebbero meno, non sarebbe potuto suonare più stridente (sebbene i due eventi fossero programmati da mesi e la concomitanza occasionale). Il presidente è andato a festeggiare, insieme con la collega slovena Pirc Musar, una giornata davvero memorabile per Gorizia e per Nova Gorica nominate insieme Capitale della cultura transfrontaliera [...]

sergio mattarella a gorizia 1

 

E ciò esprime, secondo Mattarella, «il grande valore storico dell'Ue: una cultura con tante preziose peculiarità nazionali, con più lingue, ma comune». Esempio da seguire in un mondo caratterizzato da crescenti tensioni e «dall'abbandono della cooperazione come elemento fondante della vita internazionale» (le sanzioni Usa contro la Corte penale internazionale ne sono l'ultimo esempio). Nessuna parola invece sulle vicende italiane, in particolare sulle iniziative incendiarie del governo contro il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi: la cerimonia di Gorizia non era la circostanza ideale.

 

E pure se lo fosse stata, Mattarella avrebbe evitato di esprimersi sull'argomento perché è sua priorità riportare la calma tra le istituzioni della Repubblica laddove un richiamo al governo (come gradirebbe l'opposizione) ovvero ai magistrati (secondo l'auspicio di maggioranza) non farebbe che gettare ulteriore benzina sul fuoco, ottenendo un effetto contrario. Non a caso la moral suasion di Mattarella dentro il Csm mira a calmare le acque più agitate.

SERGIO MATTARELLA MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

A queste considerazioni, già note, negli ultimissimi giorni se n'è aggiunta un'altra: le denunce e controdenunce hanno innescato una raffica di inchieste incrociate che permetteranno alla magistratura stessa di fare luce sui comportamenti seguiti dal governo (nel caso Almasri) e dalla Procura di Roma (accusata da Palazzo Chigi per ritorsione di avere reso pubblico un rapporto dei Servizi sul capo di gabinetto della premier).

 

Qualunque opinione venisse espressa adesso dal presidente, prima che gli accertamenti si svolgano, verrebbe interpretata come un'interferenza, un tentativo fuori luogo di forzare la mano agli inquirenti esercitata oltretutto da un'autorità per definizione super partes.

 

Ragione per cui Mattarella se ne astiene e tace, nonostante la premier si senta nel mirino delle toghe e il governo abbia scatenato contro Lo Voi tutta la sua potenza di fuoco, addirittura con un esposto del Dis, il dipartimento che coordina le agenzie di intelligence: iniziativa quest'ultima senza riscontri nella storia repubblicana.

 

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “La Repubblica”

 

matteo salvini raduno patrioti a madrid

«In un mondo caratterizzato da crescenti tensioni e conflitti, dall’abbandono della cooperazione come elemento fondante della vita internazionale, Slovenia e Italia hanno saputo dimostrare che è possibile scegliere la via della cooperazione», dice infatti Mattarella. Tutto è doppio a Gorizia-Nova Gorica. La lingua. L’italiano di Mattarella e lo sloveno della presidente Natasa Pirc Musar. […]

 

Poi il presidente italiano tocca i temi su cui batte da mesi, da ultimo a Marsiglia mercoledì scorso. La necessità di un’Europa forte, «unire le differenze: questo esprime il grande valore storico dell’Unione europea». L’urgenza di difendere gli organismi internazionali e il multilateralismo. La democrazia.

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI

Il diritto. La storia come monito alle classi dirigenti. Racconta Mattarella: «Nella tragedia della Seconda guerra mondiale un sopravvissuto ad Auschwitz, Roman Kent, ha osservato «non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figli». Con questo spirito abbiamo affrontato le pagine del Dopoguerra, per scriverne una nuova». Due elementi sono stati determinanti: «La comune appartenenza all’Unione europea e la cultura condivisa dai nostri popoli». Valori che sembrano vacillare. […]

sergio mattarella a gorizia 3sergio mattarella a gorizia 4sergio mattarella a gorizia 2

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLAgiorgia meloni donald trumpgiorgia meloni 2VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI COME DONALD TRUMPmeloni salvini giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”