pfizer

“LA SECONDA DOSE È A RISCHIO” – L’ALLARME DELLA FONDAZIONE GIMBE: “I RITARDI NELLE CONSEGNE DI PFIZER COSTRINGONO LE REGIONI A RALLENTARE LA CORSA” – PIÙ DI 4MILA PERSONE AVREBBERO GIÀ DOVUTO RICEVERE IL RICHIAMO E NON È STATO POSSIBILE. EPPURE BASTEREBBE ACCELERARE L’OK AD ASTRAZENECA PER NON DIPENDERE SOLO DALLA MULTINAZIONALE AMERICANA, CHE IN QUANTO TALE HA UN OCCHIO DI RIGUARDO PER IL PIANO DI BIDEN DI IMMUNIZZARE 100 MILIONI DI PERSONE IN 100 GIORNI..

VACCINO PFIZER 1

1 – VACCINI:GIMBE,RICHIAMI A RISCHIO,REGIONI ACCANTONINO FIALE

(ANSA) - ROMA, 21 GEN - "I ritardi nelle consegne del vaccino Pfizer costringono le regioni a rallentare la corsa" e con il "caos forniture la seconda dose è a rischio". Oltre 4.370 persone infatti avrebbero già dovuto ricevere la seconda dose e non l'hanno ricevuta.

nino cartabellotta

 

E' quanto segnala il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che sottolinea come "l'indicatore da monitorare non è il totale delle dosi somministrate ma la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale".

 

Al 20 gennaio sono state consegnate alle Regioni 1.558.635 dosi, di cui 1.250.903 già somministrate (80,3%), con inevitabile rallentamento negli ultimi giorni. Tuttavia, solo 9.160 persone hanno completato il ciclo vaccinale, mentre 13.534 persone avrebbero già dovuto ricevere la seconda dose (circa il 68%), quindi i restanti 4.374 sono in attesa del richiamo non ancora effettuato. "

 

MEME SUL VACCINO PFIZER

Tenendo conto dei possibili ritardi di consegna, anche comunicati last minute come nel caso di Pfizer - spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - è fondamentale che in questa fase le Regioni accantonino i vaccini per la somministrazione della seconda dose".

 

La campagna vaccinale, prosegue, "non è una gara di velocità: l'unità di misura su cui confrontarsi, sia con gli altri Paesi, sia tra le Regioni, non è infatti il numero di dosi somministrate, ma la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale".

 

STABILIMENTO PFIZER DI PUURS

La Commissione Europea ha pubblicato il 19 gennaio un documento che evidenzia le azioni necessarie per intensificare la lotta contro la pandemia. "Gli obiettivi delineati sulle coperture vaccinali - commenta Renata Gili, responsabile Gimbe Ricerca sui Servizi Sanitari - ma raggiungerli richiede un'accelerazione che, con le attuali criticità, sembra ardua da raggiungere, pur rimanendo obiettivo prioritario una volta risolti i problemi di fornitura dei vaccini".

 

2 – IL DOPPIO GIOCO DI PFIZER PER MOLTIPLICARE LE FIALE "A FEBBRAIO AVRETE TUTTO"

Ettore Livini per "la Repubblica"

 

JOE BIDEN RICEVE LA SECONDA DOSE DI VACCINO

«Pacta sunt servanda. Abbiamo dei contratti e abbiamo bisogno di quei vaccini adesso».

Ursula von der Leyen non poteva essere più chiara di così. Il giallo dei ritardi dei vaccini Pfizer-Bion-Tech ha colto in contropiede la Ue. E la presidente della Commissione ha lanciato ieri in prima persona la controffensiva di Bruxelles per costringere il colosso Usa a rispettare gli impegni.

 

il vaccino pfizer arriva allo spallanzani

Le spiegazioni ufficiali degli intoppi alla distribuzione sono (in teoria) lineari. Una prima sforbiciata è arrivata l' 8 gennaio, quando l' agenzia europea del farmaco ha alzato da 5 a 6 le dosi di ogni fiala. «I nostri contratti sono espressi in dosi», ha spiegato la società. E il ritmo delle consegne è stato così ritarato sul nuovo dosaggio autorizzato. I problemi di questi giorni sono legati invece ai lavori nello stabilimento di Puurs in Belgio per aumentare la produzione 2021 del vaccino da 1,3 miliardi a 2 miliardi di dosi. Una cosa breve, assicura Pfizer: «Le consegne torneranno regolari dalla settimana del 25 gennaio - ha garantito la società - con un aumento a partire dal 15 febbraio, consegneremo le quantità di dosi di vaccino previste per il primo trimestre e un quantitativo nettamente superiore nel secondo».

 

VACCINO PFIZER

Il timore però, è il tam-tam negli ambienti diplomatici Ue, è che le cose non siano così semplici. Il «sovranismo farmaceutico» - con la pandemia fuori controllo in molte aree del mondo - ha scatenato una corsa miliardaria al vaccino. I ritardi di Sanofi, J&J, AstraZeneca hanno moltiplicato gli ordini del farmaco Pfizer-Bion-Tech, malgrado il prezzo - 19,5 dollari a dose in Usa - sia alto.

 

STABILIMENTO PFIZER DI PUURS

L' Ue, quando ha capito che l' ok a molte cure anti-Covid sarebbe arrivato a 2021 inoltrato, ha raddoppiato le prenotazioni a 600 milioni di dosi, gli Usa a 200 milioni. E molti paesi con forti disponibilità - ad esempio quelli del Golfo - sono pronti a firmare assegni in bianco per garantirsi una fornitura.

La sede di Pfizer a Puurs in Belgio

 

Pfizer e BionTech, spiazzate dalla valanga di prenotazioni last minute, hanno varato una mobilitazione per alzare la loro produzione. I lavori a Puurs sono il primo tassello. A fine febbraio dovrebbe partire un nuovo impianto a Marburgo in Germania. La rivale Baxter ha messo a disposizione per 18 mesi la sua fabbrica tedesca di Halle da cui usciranno «centinaia di milioni di dosi l' anno ».

 

Il problema però è che dei vaccini c' è bisogno oggi. E la Ue teme che parte delle sue prenotazioni sia dirottata ora verso ordini cui è impossibile - pecunia non olet - dire di no. Il tema sarebbe stato discusso ieri in un incontro con Pfizer, dedicato a un piano per aiutare i destinatari dei farmaci a estrarre con siringhe speciali la sesta dose dalle fiale ma allargato ovviamente al problema dei ritardi.

 

URSULA VON DER LEYEN

Il concorrente più duro nella corsa al vaccino, tra l' altro, è in queste ore l' America di Joe Biden. Il neo presidente Usa vuole immunizzare 100 milioni di persone in 100 giorni, progetto cui ha aderito con entusiasmo Albert Bourla, numero uno Pfizer. Le forniture per il mercato a stelle e strisce, in teoria, arrivano dallo stabilimento di Kalamazoo in Michigan e sono garantite da un programma trimestrale di consegne.

 

L' Europa, nel timore di rimanere penalizzata dal piano-Biden che imporrebbe alle fabbriche nazionali con un ordine esecutivo di privilegiare le vendite domestiche, ha iniziato a mettere le mani avanti: «Vogliamo aprire una trattativa con la nuova amministrazione per arrivare ad aggiustamenti di questo progetto», ha ammesso ieri il ministero della salute di Berlino.

DOSI DEL VACCINO PFIZER IN ITALIAscatole di vaccino pfizer distribuite negli usascatole di vaccino pfizer distribuite negli usa 1VACCINO PFIZER 2PFIZERcoronavirus vaccino pfizer vaccino pfizer JOE BIDEN RICEVE LA PRIMA DOSE DI VACCINOclaudia alivernini prima in italia a ricevere il vaccino pfizer contro il coronavirus

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump

SE SIETE CURIOSI DI SAPERE DOVRÀ ANDRÀ A PARARE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA TRUMPIANA, È INTERESSANTE SEGUIRE LE MOSSE DELLA SUA ‘’EMINENZA NERA’’, IL MILIARDARIO PETER THIEL - PUR NON COMPARENDO MAI IN PUBBLICO, ATTRAVERSO PALANTIR TECHNOLOGIES, UNO TRA I POCHI COLOSSI HI-TECH CHE COLLABORA CON LE AGENZIE MILITARI E DI INTELLIGENCE USA, THIEL HA CREATO UNA VERA E PROPRIA INFRASTRUTTURA DI POTERE CHE NON SOLO SOSTIENE IL TRUMPONE, MA CONTRIBUISCE A DEFINIRNE L’IDENTITÀ, LE PRIORITÀ E LA DIREZIONE FUTURA - LA SVOLTA AUTORITARIA DI TRUMP, CHE IN SEI MESI DI PRESIDENZA HA CAPOVOLTO I PARADIGMI DELLO STATO DI DIRITTO, HA LE SUE RADICI IN UN SAGGIO IN CUI THIEL SOSTIENE APERTAMENTE CHE ‘’LIBERTÀ E DEMOCRAZIA SONO INCOMPATIBILI’’ PERCHÉ IL POTERE SI COLLOCA “OLTRE LA LEGGE” – OLTRE A INTERMINABILI TELEFONATE CON L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA, THIEL GODE DI OTTIMI RAPPORTI CON LA POTENTE CAPOGABINETTO DEL PRESIDENTE, SUSIE WILES, E COL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT, CON CUI ORDISCE LE TRAME ECONOMICHE - SE MEZZO MONDO È FINITO A GAMBE ALL’ARIA, IL FUTURO DELLA MENTE STRATEGICA DEL TRUMPISMO SEMBRA TINTO DI “VERDONI”: LE AZIONI DI PALANTIR SONO QUINTUPLICATE NEGLI ULTIMI 12 MESI, E NON SOLO GRAZIE ALLE COMMESSE DI STATO MA ANCHE PER GLI STRETTI INTERESSI CON L’INTELLIGENCE ISRAELIANA (UNO DEI MOTIVI PER CUI TRUMP NON ROMPE CON NETANYAHU...)

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...