l'aquila amatrice

ITALIA IN MACERIE: A CHE PUNTO È LA RICOSTRUZIONE? A 10 ANNI DAL TERREMOTO QUASI 3MILA FAMIGLIE DELL'AQUILA SONO ANCORA SFOLLATE! – AD AMATRICE E IN MOLTI ALTRI COMUNI DEL LAZIO, DELLE MARCHE E DELL’UMBRIA, SI CONTANO OLTRE 200 MILA IMMOBILI LESIONATI DAL SISMA. QUANTO TEMPO CI VORRÀ PER RIPORTARE LE PERSONE NELLE LORO CASE? – L’ALLARME DELL’ ISTITUTO DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA - CHIESTO IL PROCESSO PER L’EX SINDACO DI AMATRICE PIROZZI: ECCO PERCHE' – IL VIDEO-REPORTAGE

https://www.tvsvizzera.it/tvs/reportage-di-fal%C3%B2_amatrice-e-dintorni--due-anni-dopo/44806878

 

 

Da rpiunews.it

l'aquila

Ben 2.900 famiglie dell'Aquila sono ancora sfollate a 10 anni dal terremoto nei progetti Case e Map. Il dato aggiornato è stato fornito dall'assessore comunale, Francesco Bignotti. Appena costruito il compendio poteva ospitare più di 16 mila persone fra i 4.443 alloggi del progetto case e i 1.114 Map, distribuiti su 19 aree e 185 piastre.

Di fatto sono rimasti nel progetto Case tutti gli abitanti del centro storico in attesa di tornare. «Lo scorso anno l'amministrazione comunale aveva a disposizione circa 500 alloggi vuoti, ora non più - ha spiegato l'assessore Bignotti - Molti alloggi sono stati affidati attraverso i bandi per fasce Isee, mentre 200 sono attualmente dati in locazione a nuclei familiari che pagano un affitto in base ai patti territoriali». Ben 37 sono stati attribuiti alle sedi delle associazioni per lo svolgimento delle proprie attività.

 

2. TERREMOTO, C'È UN "FANTASMA" SOTTO LA FAGLIA DI AMATRICE. INGV: «LA ROCCIA SI È ABBASSATA»

Da www.ilmessaggero.it

L'AQUILA

Grazie all'elaborazione di dati satellitari, un gruppo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) guidato da Christian Bignami è riuscito a calcolare il volume di roccia che si è spostato durante l'intera sequenza del terremoto dell'Italia centrale, iniziata nell'agosto 2016 e ancora in corso. «Abbiamo visto che il volume di roccia sceso è 7,5 volte maggiore di quello che si è spostato verso l'alto», spiega Bignami. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports

 

Ci sarebbe, quindi, una sorta di volume fantasma sotto la faglia del terremoto in Italia centrale che ha coinvolto nel 2016 Amatrice e Norcia: come una fisarmonica, potrebbe aver creato lo spazio per accogliere tutto il volume di roccia che si è abbassato durante la sequenza sismica. È l'ipotesi dei ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) pubblicata sulla rivista Scientific Reports.

OBAMA E SILVIO BERLUSCONI A L'AQUILA

 

Un risultato che ha fatto sorgere la domanda su dove vada a finire questa massa di crosta in eccesso. I ricercatori hanno così pensato che possa esserci «un volume fantasma che si trova sotto la roccia che si è abbassata, sotto la faglia, e che viene occupato quando c'è il terremoto. Non uno spazio vuoto, ma migliaia di fratture che creano lo spazio nella roccia, che può essere compresso per accogliere la roccia che si abbassa durante il sisma», continua Bignami. Il modello elaborato prevede che nella fase preparatoria del terremoto si formino nella crosta fragile (i primi 10-15 chilometri) migliaia di microfratture lungo la catena appenninica, creando un volume dilatato che collassa quando non riesce più a sostenere il peso delle rocce sovrastanti. In questo modo accoglie il volume in eccesso che si abbassa durante il terremoto, come una fisarmonica che si chiude. Questo volume conclude Bignami, potrebbe «dare indicazioni sulla magnitudo dei terremoti e le zone da cui possono originare altri sismi importanti».

amatrice

 

3. AMATRICE E DINTORNI, DUE ANNI DOPO

Da www.tvsvizzera.it

 

Sono passati più di due anni dal terremoto che ha distrutto il Centro Italia e per le popolazioni colpite il ritorno a una vita normale sembra ancora un miraggio.

Ad Accumoli, Arquata del Tronto, Amatrice e in molti altri comuni del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, si contano oltre 200 mila immobili lesionati. A che punto è la ricostruzione? Quanto tempo ci vorrà per riportare le persone nelle loro case? E soprattutto: si può realisticamente pensare che un giorno, nei borghi devastati, la vita possa tornare come prima del sisma?

 

amatrice

Nelle testimonianze raccolte da Falò nelle zone colpite torna, tragica, amara e insistente una parola che descrive l’amarezza della popolazione: abbandonati. A sentirsi traditi, dallo Stato e dalla burocrazia che rende ancora più tortuosa la possibilità di una ricostruzione non sono solo le famiglie che vivono nelle case prefabbricate, ma anche i sindaci, veri e propri alfieri di una battaglia civile che è anche una battaglia per la sopravvivenza.

 

Il reportage illustra la devastazione, raccoglie la protesta composta della gente e lancia un monito: se la situazione non si sblocca la popolazione se ne andrà e questa parte del centro Italia diventerà un deserto.

 

 

 

4. PIROZZI

Da www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it

PIROZZI AMATRICE

La Procura di Rieti ha formalizzato una richiesta di rinvio a giudizio, a carico di otto persone tra le quali anche l'ex sindaco di Amatrice, e attuale consigliere regionale del Lazio, Sergio Pirozzi, con l'accusa di omicidio colposo nell'ambito dell'inchiesta per il crollo di una delle palazzine di Piazza Augusto Sagnotti, dove in seguito al sisma del 24 agosto 2016 morirono 7 persone.

 

AMATRICE

Il giudice delle indagini preliminari di Rieti, Riccardo Giovanni Porro ha fissato l’udienza preliminare il prossimo 17 aprile alle 9 e 30, per stabilire se davvero Pirozzi “in qualità di sindaco dal 9 giugno 2009 e responsabile della protezione civile, pertanto garante dell’incolumità dei cittadini”, abbia causato assieme ad altri sette imputati, la morte di quelle persone.

 

AMATRICE

Pirozzi, infatti, si legge nell'atto, "consentiva, o non impediva, il rientro, nonché la permanenza fino al 24 agosto 2016, nelle proprie abitazioni degli inquilini di piazza Sagnotti", nonostante fosse ancora in essere un'ordinanza di sgombero emessa dal suo predecessore in seguito al terremo de L'Aquila del 2009. 

 

sergio pirozzi

La richiesta di processo è stata formalizzata anche a carico di Ivo Carloni, all'epoca all'epoca dei fatti direttore dei lavori di riqualificazione dell'edificio, Valerio Lucarelli e Giovanni Conti, funzionari del Genio Civile di Rieti che diedero parere favorevole al progetto di "miglioramento sismico" della palazzina, dei dirigenti dello stesso Genio Civile, Maurizio Scacchi e Maurizio Peron. Coinvolti anche Virna Chiaretti, allora direttore dell'ufficio tecnico del Comune di Amatrice, e Gianfranco Salvatore, all'epoca comandante dei vigili urbani dello stesso comune del Reatino.

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