mark zuckerberg

IL 2021 È STATO UN ANNO DE' MERDA PER ZUCKERBERG: LE ACCUSE DOPO L’ASSALTO AL CONGRESSO, I WHISTLEBLOWERS E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI “META” (FACEBOOK) SI PARLA DI MALUMORI DA PARTE DI ALCUNI DEGLI INVESTITORI, CHE AVREBBERO CHIESTO UN CAMBIO AI VERTICI DELLA SOCIETÀ - IL 72% DEGLI AMERICANI DICE DI FIDARSI MENO DI FACEBOOK CHE DI OGNI ALTRA COMPAGNIA HI-TECH – MA LE COSE NON VANNO POI COSÌ MALE: I RICAVI SONO IN CRESCITA…

mark zuckerberg annuncia meta il nuovo nome di facebook

 

Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

Si parte dalla fine. Mentre a Zuckerberg tocca ancora scusarsi per lo scandalo di Cambridge Analytica e per le interferenze sul voto, il nome dell'ultima tempesta porta quello di Frances Haugen, la ex dipendente che in ottobre ha denunciato al mondo come i prodotti di Facebook-Meta siano dannosi per la salute degli utenti - soprattutto quelli più giovani - tanto quanto le sigarette e gli oppioidi. 

 

JAKE ANGELI AL CONGRESSO

Annus horribilis per Facebook, forse anche peggio del precedente, sentenziano i media Usa. Talmente «horribilis» che secondo il Wall Street Journal , nell'ultimo consiglio di amministrazione, si è iniziato a ventilare l'ipotesi di un cambio ai vertici più senior della società. E non solo. A essere messe in discussione anche le decisioni del fondatore, tra cui il piano di creare una piattaforma Instagram per bambini e l'idea di cambiare nome alla società sbandierando un concetto - quello di metaverso - sul cui significato ancora molti si interrogano. Non piace anche il tentativo di screditare il «nemico». 

frances haugen ex manager di facebook 18

 

I lobbisti di Facebook - la denuncia è sempre del Wall Street Journal - sono al lavoro per far passare Haugen grazie ai media di destra come un'«attivista di sinistra». O, peggio ancora, una «frontwoman» di una campagna architettata dal partito democratico e pilotata dall'ex presidente Obama. Tanto che Nick Clegg, vicepresidente degli affari globali della società ed ex vice primo ministro del Regno Unito, ha dovuto consigliare al suo datore di lavoro di adottare un approccio più sobrio. 

mark zuckerberg meta

 

Malumori serpeggiano anche nel consiglio di amministrazione. Se membri di lunga data come Peter Thiel e Marc Andreessen stanno ancora dalla parte di Zuckie, a fine novembre alcuni dei maggiori investitori di Meta hanno chiesto a Facebook di affrontare il tema sicurezza degli utenti. Ma si sono trovati davanti un Ceo sulla difensiva che non ha saputo dare risposte soddisfacenti. 

 

Non benissimo per un anno iniziato con il disastro dell'assalto a Capitol Hill che ha portato alla luce il tema dell'hate speech e dello strapotere dei movimenti populisti, razzisti e no vax sui social ed è continuato con il dibattito politico in Stati Uniti, Regno Unito ed Europa per regolamentare e limitare i social, tanto più in tempi di pandemia. 

 

mark zuckerberg

Da non dimenticare poi il blackout delle piattaforme del 4 ottobre che ha fatto scendere le azioni del 4,9%. Zuckerberg dovrebbe lasciare l'azienda per il bene della sua stessa creatura come ha fatto Jack Dorsey con Twitter? Secondo un recente sondaggio del Washington Post , il 72 per cento degli americani dice di fidarsi meno di Facebook che di ogni altra compagnia del tech, tra cui TikTok Amazon, Apple, Microsoft, Google. Ma le cose non vanno così male. 

 

Facebook ha chiuso il terzo trimestre del 2021, con ricavi per 29,01 miliardi di dollari, in crescita del 35 per cento rispetto ai 21,47 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. I costi operativi sono aumentati del 38 per cento a 18,59 miliardi. Inoltre l'utile per azione è salito da 2,71 a 3,22 dollari. Diceva il poeta Khalil Gibran: il privilegio dei grandi è vedere le disgrazie da una terrazza. 

 

MARK ZUCKERBERG

E se per Zuckerberg l'anno che sta finendo non è stato dei migliori, di sicuro il suo patrimonio da 129 miliardi di dollari gli garantisce ancora un belvedere degno di questo nome. Ma anche per quanto riguarda la terrazza non tutto fila liscio. Poche settimane fa il miliardario ha sborsato 17 milioni di dollari per acquistare altri 44 ettari da aggiungere alla sua tenuta nelle Hawaii, terre che comprendono un bacino secolare la cui diga si è rotta nel 2006 rilasciando 400 milioni di litri d'acqua e togliendo la vita a sette persone. 

 

MARK ZUCKERBERG METAVERSE

Un capriccio che potrebbe rendere ancora più malvista la presenza del miliardario nel 50esimo Stato. Nel 2017, Zuckerberg aveva intentato una causa contro le famiglie che rivendicavano la titolarità di terreni all'interno della sua proprietà. Allora è finita che gli hanno dato del «neocolonialista». Per il 2022, meglio non scommettere.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO