vespa

50 SPECIAL – CARLO NORDIO FESTEGGIA I 75 ANNI DELLA VESPA, SIMBOLO DELLA RIPRESA DALLE ROVINE DEL DOPOGUERRA: “FU UNA RIVOLUZIONE, PARAGONABILE A QUELLA DELLA VOLKSWAGEN, LA VETTURA DEL POPOLO. BENCHÉ DESTINATA AI PERCETTORI DI REDDITI MODESTI, LA SUA ELEGANZA, L'ORIGINALITÀ E LA PRATICITÀ LE CONFERIRONO UN CONNOTATO UNIVERSALE, E TALVOLTA PERSINO SNOBISTICO” – DA GREGORY PECK IN VACANZE ROMANE ALLA SEDUCENTE ANGIE DICKINSON. I MUGUGNI DEL PARTITO COMUNISTA E… - VIDEO

 

Carlo Nordio per “Il Messaggero”

 

vespa 9

Nel momento in cui il Paese, grazie ai vaccini, sembra riaprirsi alla normalità e avviarsi a superare la pandemia, ci piace ricordare l'anniversario di un evento di 75 anni fa che ispirò altrettanto ottimismo: il 23 aprile del 1946 fu infatti brevettata la Vespa, che costituì il primo simbolo della ripresa dalle rovine del dopoguerra, come la 500 lo sarebbe stata, più tardi, del cosiddetto miracolo economico.

 

Sei anni dopo tutto il mondo conobbe e invidiò questo piccolo gioiello meccanico, quando Gregory Peck lo cavalcò per le strade romane, agganciato da una impaurita - e innamorata - Audrey Hepburn. Non fu un successo effimero. La Vespa - sempre diversa ma sempre uguale, come la vita - continuò e continua ad esser prodotta e amata. L'ultimo modello, quello elettrico, è già sul mercato.

carlo nordio

 

LA STORIA Le sue origini risalgono a un'idea di Corradino D'Ascanio, ingegnere aeronautico della Piaggio, che peraltro aveva una buona esperienza soltanto nella costruzione di aerei. Fu questa fabbrica a produrre l'unico bombardiere strategico da noi impiegato durante la seconda guerra mondiale, il P108. Era un bel quadrimotore, quasi all'altezza degli Halifax e Lancaster inglesi, e dei B17 e Liberator americani. Durante il collaudo di un prototipo perse la vita Bruno Mussolini, figlio del duce, che lo pilotava. Gli esemplari furono pochi, per carenza di materie prime, ma la nostra consueta fantasia sopperiva alle deficienze di un'industria paralizzata e obsoleta.

corradino d'ascanio 1

 

L'OLIO DELLA CATENA Fu proprio questa versatilità inventiva a ispirare a D'Ascanio, nel momento della riconversione produttiva postbellica, il progetto di una due ruote a costo contenuto diversa da tutte le altre. Pare che l'ingegnere detestasse due cose delle motociclette: doverci salire scavalcandole, come faticosamente si fa con la sella, e imbrattarsi i pantaloni con l'olio della catena di trasmissione.

 

Così immaginò una scocca portante, priva di tunnel centrale, un telaio che coprisse il motore e il cambio collocato sul manubrio: con l'aiuto del disegnatore Mario D'Este creò quel modello che facilitava la guida, la rendeva possibile anche alle signorine in gonna, ed evitava ai maschietti il ridicolo risvolto sopra i calzini corti e il polpaccio nerboruto. La semplicità della soluzione fu inversamente proporzionale a quella della formula del brevetto, che suona come Motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica.

angie dickinson 0

 

Munito di questo viatico di tortuoso burocratese il mezzo entrò in commercio. Mancava il nome, che pare derivi da un'esclamazione di Enrico Piaggio che, osservando il prodotto dall'alto, lo paragonò alla silhouette del ronzante imenottero. Mai battuta fu più indovinata. Oggi la Vespa - nome e veicolo - è conosciuta in tutto il mondo, ed esposta in mostre e musei. Anche il MoMa di New York ne esibisce un modello. Quanto alla produzione, crebbe in modo quasi esponenziale: duemilacinquecento nell'anno del lancio, quasi undicimila l'anno seguente, ventimila nel 1948 e così via.

 

Ad oggi ne sono stati fabbricati, negli stabilimenti sparsi in decine di Paesi, più o meno venti milioni di esemplari. Lo scooter è stato (ed è) protagonista di migliaia di raduni, di viaggi avventurosi e persino di giri del mondo. È apparso in numerosissimi film, guidato da attori e attrici internazionali. Nessuno ha più emulato l'allegra e sentimentale galoppata per le strade romane della coppia Peck - Hepburn; tuttavia l'immagine della Vespa è stata arricchita dalle caratteristiche delle differenti personalità che l'hanno guidata. Come quella della seducente Angie Dickinson, che colma il vuoto del telaio dell'ing. D'Ascanio con le gambe più belle di Hollywood

vacanze romane 3

 

L'UNIVERSALITÀ Da un punto di vista sociale, la Vespa fu una rivoluzione, paragonabile a quella della Volkswagen, la vettura del popolo, che per diffusione e durata può essere paragonata alla sua più economica sorellina italiana. Entrambe consentirono una maggiore libertà di movimento nel lavoro e nel tempo libero alle categorie meno abbienti, soprattutto operaie e impiegatizie, ma nello stesso tempo catturarono l'interesse, e successivamente la passione, dei giovani di tutte le classi sociali.

 

angie dickinson 2

Benché destinata, nelle intenzioni degli ideatori, ai percettori di redditi modesti, la sua eleganza, l'originalità e la praticità le conferirono un connotato universale, e talvolta persino snobistico. Come più tardi sarebbe avvenuto per la 500, la Vespa fu (ed è) usata dall'operaio per arrivare in fabbrica, dallo studente per accedere all'Università e dalla raffinata borghese nello shopping cittadino. Fu insomma uno dei primi tentativi di conciliazione interclassista.

 

SPIONAGGIO INDUSTRIALE Qualche mugugno arrivò, come al solito, dal Partito Comunista. Da un lato, la motorizzazione di una larghissima fascia di lavoratori smentiva quel progressivo impoverimento del proletariato che, secondo l'apocalittica marxista avrebbe condotto alla rivoluzione, e dall'altro dimostrava che, nei Paesi capitalisti, la classe operaia viveva meglio dei compagni protetti dalla cortina di ferro. Dopo la morte di Stalin, e con l'avvio del disgelo, Kruscev cercò di raggiungere e di superare l'Occidente nell'economia e nella tecnologia.

 

vespa 1

Ci riuscì, provvisoriamente, nell'industria aerospaziale, ma per il resto si limitò a rubare progetti e produrre imitazioni. Così, nel settembre del 56, la stampa di regime pubblicò la trionfale notizia che una fabbrica a Kirov aveva lanciato lo scooter leggero Vjatka 150: una scandalosa copia del nostro gioiellino, frutto probabilmente dello spionaggio industriale, quello stesso che anni dopo avrebbe portato alla costruzione del Concordsky, brutta copia del Concorde, che però non ebbe seguito.

 

L'ANEDDOTO Al contrario, l'imitazione sovietica della Vespa fu un successo, tanto che qualche inguaribile apologeta insinuò che fosse meglio dell'originale, e che fosse disponibile a bassissimo prezzo per un larghissimo consumo. La smentita più beffarda arrivò dai Samizdat, la stampa clandestina del dissenso russo, che fece circolare una storiella che val la pena di raccontare. Un fedele militante scrive alla Pravda: Cari compagni, mi si dice che sulla Piazza Rossa ogni settimana regalano una Vjatka 150 agli operai più benemeriti.

 

vespa 11

Mi rallegro e mi propongo. E il direttore risponde: Caro compagno, la notizia è sostanzialmente esatta, con alcune precisazioni marginali: non si tratta solo della Piazza Rossa, ma di tutto il Paese, e la frequenza non è settimanale, ma giornaliera; inoltre non si tratta di Vjatka, ma di biciclette; infine non è che le regalino, le rubano.

angie dickinson 5corradino d'ascanio 3piaggio vespa lx 2piaggio vespa lx 3piaggio vespa lx 1vespavespa 2vespa 4madonna in vespa a roma 1vespa a miami beachmadonna in vespa a romavespa luca bizzarrivespa a miami beach 1mickey rourke in vespamadonna in vespagwen stefani vespavespapiaggio vespa lx 4ROMA - UN UOMO TRASPORTA UN ALBERO IN VESPAangie dickinson 7corradino d'ascaniovacanze romane 2vacanze romane 4vacanze romanejessicaangie dickinson

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...