ACIDO KILLER - AVVOCATO SFREGIATA, FERMATO L’EX: “E’ IL MANDANTE” - UN'ESECUZIONE DA MAFIA RUSSA…
Francesco Alberti per il "Corriere della Sera"
Ci sono ancora i buchi causati dal vetriolo nell'intonaco del pianerottolo. Figurarsi lo scempio che deve aver provocato sul volto e il collo di Lucia Annibali, avvocatessa di 35 anni, single e senza figli, sfigurata da un getto di acido solforico lanciato da un uomo incappucciato mentre rientrava l'altra sera nel suo appartamento a Pesaro.
La donna è ricoverata al Centro grandi ustionati di Parma e rischia di perdere la vista. Un'esecuzione da mafia russa. E un movente che ritorna in continuazione nella tragica galleria dei femminicidi: un ex che non si rassegna all'idea della separazione, che perseguita la donna per mesi e poi decide di punirla, spesso con la morte, stavolta con il più terribile degli sfregi.
L'uomo in questione, sul quale si appuntano i sospetti dei carabinieri, è un avvocato con il quale Lucia Annibali ebbe una breve relazione più di 2 anni fa. Si chiama Luca Varani, 35 anni, attualmente in stato di fermo con l'accusa di concorso in lesioni volontarie gravissime. Lui non sarebbe l'esecutore dell'aggressione, bensì il mandante.
Interrogato ieri per ore e poi rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi, il professionista si è dichiarato estraneo alla vicenda, esibendo un alibi apparentemente a prova di bomba: «Nelle ore in cui è avvenuto l'agguato - ha detto ai carabinieri -, stavo giocando a calcio con i miei amici, in tanti lo possono confermare, compresi un maresciallo dei carabinieri e un sovrintendente di polizia che fanno parte della squadra».
Tutto vero, ma non sufficiente per tirarsi fuori da questa storia: «Sulla base degli elementi in nostro possesso - hanno spiegato gli investigatori -, l'uomo è fortemente coinvolto. La stessa Annibali, pochi istanti dopo essere stata colpita con l'acido, ha trovato la forza di fare il suo nome».
à già scattata la caccia al sicario: un uomo alto e incappucciato che martedì sera ha atteso la donna all'interno del suo appartamento e, non appena lei ha varcato la soglia, le ha gettato addosso il vetriolo, dileguandosi senza una parola. Non si escludono complici. Tra gli inquirenti c'è chi ricorda un episodio avvenuto di recente in città : un albanese, fermato da una pattuglia di polizia, rovesciò sul piede di un agente una boccetta piena di acido, provocando per fortuna solo piccole lesioni all'agente.
Resta Varani comunque il fulcro dell'inchiesta. L'uomo, dalla vita privata piuttosto movimentata (è in attesa di un figlio da un'altra donna), non ha mai accettato la fine del rapporto con Lucia. I vicini di casa dicono di averlo visto aggirarsi attorno al condominio. E in un'occasione si sarebbe anche intrufolato nell'appartamento della donna, che ha però preferito non denunciarlo, limitandosi a cambiare la serratura.
Convinta di poter gestire la situazione, l'avvocatessa non ha chiesto aiuto a nessuno. L'unica persona con la quale si è confidata, lamentandosi per l'insistenza del suo ex, è stato un amico carabiniere in servizio a Urbino (dove la donna lavora nello studio del padre Luciano). Il militare, a quanto si sa, aveva riferito all'uomo le preoccupazioni di Lucia, invitandolo a stare alla larga da lei. Varani ora è in isolamento totale: neanche il suo legale può parlargli.


