casco chemioterapia

BASTA PARRUCCHE? - ARRIVA IL CASCO CHE AIUTA A NON PERDERE I CAPELLI DURANTE LA CHEMIOTERAPIA - L'APPARECCHIO PER LA PRIMA VOLTA ALL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO IN AIUTO DELLE DONNE IN TERAPIA ONCOLOGICA

Alessandro Mondo per la Stampa

casco chemioterapia sant'anna

 

Un apparecchio importante, in aiuto alle donne impegnate nella più difficile tra tutte le battaglie: quella contro il cancro. Una battaglia che si gioca su vari fronti: compresa la possibilità di non perdere la dimensione della propria femminilità. 

 

La novità  

Per la prima volta all'ospedale Sant'Anna della Città della Salute di Torino arriva una rivoluzionaria apparecchiatura per aiutare le pazienti sottoposte a chemioterapia a non perdere i capelli, grazie all’Associazione “Insenoallavita” Onlus. Si chiama “Paxman Scapl Cooling” e serve a contenere uno degli effetti più comuni e avvilenti provocati dalla chemioterapia: la caduta dei capelli, dovuta all’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero “attaccato” dal farmaco. Presso il Day Hospital oncologico dell’ospedale, dopo un periodo di training formativo per lo staff infermieristico con il dottor Saverio Danese e la dottoressa Elisa Picardo, è in funzione per le pazienti il nuovo dispositivo. Il quale, oltretutto, è stato donato grazie al contributo di una paziente.  

 

casco chemioterapia

L’apparecchiatura è dotata di due postazioni impiegate in contemporanea alle sedute di chemioterapia: alle pazienti viene fatta indossare una cuffia, simile ad un casco da parrucchiera, che abbassa la temperatura del cuoio capelluto producendo una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione.  

 

Come Day Hospital Oncologico abbiamo formulato un preciso protocollo di utilizzo di questo strumento per poterne studiare i risultati e garantire alle nostri pazienti la possibilità di accedere al trattamento col massimo del beneficio atteso", spiega Danese. L’utilizzo del casco e la sua diffusione rappresentano una speranza di migliorare la qualità di vita delle pazienti sottoposte a chemioterapia. 

 

Una storia nella storia  

Curiosamente, la storia degli imprenditori Paxman inizia negli anni '50 del secolo scorso con l'invenzione di un sistema di raffreddamento per la birra. La produzione dell'azienda, però, è destinata a cambiare radicalmente. La moglie del figlio del fondatore, infatti, si ammala di tumore al seno. E il consorte Glenn, aiutato dal padre Eric e dal fratello Neil, decide di investire tutta la propria conoscenza nel campo dei sistemi di raffreddamento per plasmarli e renderli utili ai malati di tumore che devono sottoporsi alla chemioterapia.

 

casco chemioterapia

Stando vicino alla moglie malata, Glenn si rende conto di quanto sia difficile accettare, soprattutto per una donna, la perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici: un dolore che intende evitare a chi soffre già per una malattia grave. La moglie diventa la prima donna a sperimentare la “cuffia”, anche se su di lei lo strumento, ancora primitivo, non ottiene l'effetto sperato. Dopo alcuni mesi la malattia, inesorabilmente, strappa a Glenn l'amore della moglie per la quale ha tanto lottato. Ma, ormai, la famiglia ha segnato la propria storia.

 

Dopo diversi studi e ricerche, nel 1997, la Paxman produce il primo prototipo ufficiale, installato presso la Huddersfield Royal Infirmary. Oggi Paxman è l'unico produttore di questo tipo di tecnologia. Il sistema di raffreddamento del cuoio capelluto è utilizzato in Gran Bretagna. Della “cuffia” si sono dotati anche alcuni ospedali di Svizzera, Francia, Germania e Giappone. 

 

“Cuffia refrigerata”  

Il requisito fondamentale di un farmaco chemioterapico è la selettività del bersaglio, che lo porta all'eliminazione delle cellule neoplastiche preservando il più possibile la salute di quelle sane. Si tratta, però, di un requisito puramente ideale: oggi non esistono farmaci chemioterapici in grado di agire esclusivamente sulla massa tumorale e non presentare effetti collaterali su altri tessuti dell'organismo anche se, solitamente, questi ultimi sono in grado di tornare alla normalità al termine della terapia.

 

CASCO CON ELETTRODI

Paxman non è altro che una cuffia di silicone morbido, collegata ad un impianto frigorifero compatto, collocata sulla testa del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico: la temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente, facendo circolare un refrigerante speciale all'interno della cuffia, ed è mantenuta costante per tutto il periodo del trattamento, partendo da circa 20 minuti prima e continuando anche a fine seduta per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti sino a 2 ore. 

 

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM